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Palestrina (Rm) – Il blocco dei campionati “tarpa le ali” al Palestrina. Ieri la squadra prenestina, che ha festeggiato al meglio il debutto sulla panchina del rientrante tecnico Cristiano Di Loreto, ha violato il campo della Boreale per 2-1 dimostrando di aver ripreso vigore dopo qualche passaggio a vuoto. Debutto assoluto anche per il centrocampista classe 1988 Simone Abbondanza, prelevato poche ore prima dalla Tivoli.
“Il mister, che mi conosceva già, ha manifestato la voglia di mandarmi subito in campo e io non mi sono tirato indietro. Ho messo a disposizione del gruppo le mie caratteristiche tecniche e quello caratteriali, per fortuna siamo riusciti a vincere una partita che era complicata ed importante per noi”. Il centrocampista analizza la sfida più nel dettaglio: “Siamo andati in vantaggio grazie al gol di Escudero, poi la Boreale ha pareggiato i conti grazie a un calcio di rigore poco prima dell’intervallo. In quel momento siamo stati bravi a “rimanere squadra” e a riorganizzarci: la rete di Laghigna a metà ripresa ha deciso il match e ci ha permesso di conquistare tre punti pesanti”. Abbondanza parla del suo approdo nel club prenestino: “Già in estate ero stato vicinissimo al Palestrina, ma poi per motivi personali avevo deciso di rimanere alla Tivoli. Negli ultimi giorni si sono verificate le condizioni giuste per un mio trasferimento e ora sono qui”.
Abbondanza cerca di analizzare come il blocco dei campionati può incidere sulla stagione del Palestrina: “In questo momento, con un allenatore che sta cercando di far capire alla squadra la sua idea di calcio, indubbiamente può essere un vantaggio avere un mese senza partite ufficiali. Ma d’altra parte, noi calciatori siamo stati già fermi a lungo e questo nuovo stop è pesante dal punto di vista mentale, anche se non possiamo fare altro che adeguarci”. Alla ripresa le prospettive del Palestrina saranno interessanti: “Basta leggere la rosa di questa squadra – osserva Abbondanza – Una compagine come questa non può “accontentarsi” dell’obiettivo salvezza, ma può mirare a qualcosa di più”.
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