Costume e Società
Palermo, tutti pazzi per l’Arancina Day: tra gusto, fantasia e devozione a Santa Lucia
Pubblicato
7 anni fail
![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2017/12/arancoina-day.png)
PALERMO – Da sempre città di tradizioni e folklore, Palermo quest’anno si prepara a festeggiare il 13 Dicembre ricordando con devozione Santa Lucia che puntuale, ad appena una settimana dalla festa dell’Immacolata, si manifesta nel suo splendore e nella sua tradizione storica e culturale.
La storia ricorda che Santa Lucia nacque a Siracusa nel 283 dopo Cristo da famiglia agiata e, perso il padre quando era ancora una bambina, Lucia fu promessa sposa ad un pagano ma decise di recarsi a Catania al sepolcro di S. Agata in pellegrinaggio per pregare alla guarigione della madre colpita da una grave malattia. Nella sua preghiera ella promise di dedicare tutta la vita a Dio, di non sposarsi e di donare ai poveri tutto quello che possedeva. Il pagano pretendente non accolse la promessa di Lucia e la denunciò quale cristiana in un periodo in cui l’imperatore Diocleziano condannava il cristianesimo con torture e persecuzioni d’ogni genere. Nell’anno 304, dopo processo e torture, Lucia venne decapitata ma divenne presto venerata come santa protettrice degli occhi dal suo nome che vuol dire “promessa di luce”.
Leggenda vuole che un giovane innamorato della santa volle in regali i suoi occhi bellissimi e Lucia glieli diede e le ricrebbero più belli di prima. Proprio per questo Santa Lucia è la protettrice della vista e protettrice della città di Siracusa ma ha un posto speciale nel cuore dei palermitani che al 13 dicembre, per osservanza, non mangiano pane e pasta in ricordo di un miracolo attribuito alla Santa. All’origine di questa vicinanza e di questa devozione la storia ci ricorda che l’anno 1646 per i palermitani fu un anno di tremenda carestia, sofferenze e fame.
Un bastimento carico di grano giunse al porto di sorpresa e la gente che per mesi aveva patito fame non ebbe la pazienza di attendere di macinare il grano e lo bollì aggiungendo solo poco olio saziandosi frettolosamente. Questo procedimento dette luogo alla creazione della “Cuccìa”; ed è cosi che per tradizione in quel giorno i palermitani si astengono dal mangiare pane e pasta ma non per una questione di penitenza ma per una precisa tradizione volta all’utilizzo esclusivo di questi ingredienti usati anche per risotti e timballi vari che diedero vita alle famosissime “Arancine” divenute un vero vanto e gioia assoluta per il palato per quel giorno.
L’arancina sembra sia nata da un antica modalità araba di mangiare il riso e si narra che il timballo stesso sia stato inventato da un emiro. L’idea di appallottolare pugni di riso con lo zafferano per poi condirlo con erbe e carne divenne presto cibo prelibato alla corte di Federico II nel 13° , dove si pensò di panarlo e friggerlo per renderlo compatto, croccante per infonderne una sorta di versione “gourmet” che piacque molto e che ad oggi lo configura come un cibo prediletto e amatissimo dai siciliani. Le arancine classiche erano condite con carne o burro ma con il passare degli anni, chef ed appassionati crearono delle varianti coraggiose e magari azzardate inserendo altri gusti come i frutti di mare, caviale di lumaca, pesce spada, verdure, spinaci fino ad approdare a gusti dolci come il cioccolato. Meta assoluta dei palati anche dei turisti, le arancine sono diventate un vero investimento commerciale e una sfida culinaria presa sul serio praticamente da tutti i bar e pasticcerie che al 13 dicembre sfoggiano orgogliosi accanto alle classiche carne o burro anche la propria versione di arancina quasi come fosse una sfida da contrade del Palio di Siena.
Un evento sacro e culinario in un giorno che la tradizione popolare designa quale giorno più corto dell’anno con meno luce difatti nei giorni tra il 7 e il 15 dicembre il sole tramonta poco prima dell 16:30.
Paolino Canzoneri
Correlati
Potrebbe interessarti
-
Palermo, sequestrato impianto di produzione di calcestruzzi a Misilmeri
-
Terremoto nel Palermitano: “Paura, la terra ha tremato forte”
-
Palermo, scoperta serra di canapa in contrada Mulinazzo
-
Palermo, grosso incendio sulla A19
-
Palermo, arrestati per corruzione un ex funzionario del policlinico “Paolo Giaccone” e un imprenditore
-
Palermo, colpo a famiglia mafiosa di Borgo Vecchio: violenze e controllo del territorio da parte del clan
Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
Pubblicato
1 giorno fail
15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
Correlati
Costume e Società
Successo per la 4a edizione di “Puglia, uno stile di vita”, con turismo e cultura come catalizzatori
Pubblicato
2 settimane fail
1 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/Mare-di-Taranto-foto-Marcello-Nitti.webp)
Tempo di lettura 4 minuti
![]() |
Privo di virus.www.avast.com |
Correlati
Costume e Società
Visitare Norimberga: da Roma 2 voli a settimana con Eurowings
Pubblicato
3 settimane fail
28 Giugno 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/06/la-rete-da-Norimberga.jpg)
Tempo di lettura 3 minuti
![]() |
Privo di virus.www.avast.com |