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Cronaca

PALERMO: STUDENTI, DOCENTI PRECARI IN CORTEO CONTRO PD E LA FESTA DELL’UNITA’ DI MEZZOGIORNO

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Tempo di lettura 3 minuti Contestato il Presidente Crocetta e tutta la classe politica del PD, ritenuti responsabili del devastamento del territorio e dell’immigrazione di massa, di studenti e operai

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di Cinzia Marchegiani

Palermo – Sono notizie che parlano di una rivoluzione, di un cambiamento epocale, quello che vede studenti, docenti e precari uniti in un corteo organizzato contro la storica Festa dell’Unità di Mezzogiorno, manifestazione del PCI che per moltissimi anni richiamava folle fatte di famiglie, di bambini e giovani ragazzi che approfittavano di questi momenti di condivisione, per parlare di futuro, di impegno, di lotte.

Sabato pomeriggio, 26 settembre 2015 a Palermo è accaduto qualcosa di serio, che parla di indignazione verso chi doveva tutelare soprattutto il futuro degli studenti, dell’istruzione ma anche di operai, come quelli della Fincantieri, di disoccupati, precari delle amministrazioni pubbliche, sindacati di base e di persone senza casa. Più di 500 persone si sono date appuntamento per contestare la Festa dell’Unità del Mezzogiorno, organizzata dal Pd a Palermo ai Cantieri culturali della Zisa. Il presidente Crocetta era l’ospite in programma.

La contestazione sociale, un grido disperato. Il corteo, con il grido “Respingiamo il partito dell’austerity” avanzava con lo striscione che lasciava poco all’interpretazione: “Respingiamo il partito dell’austerità. Basta Precarietà, disoccupazione, deportazione dei siciliani al nord”. Verso le 17:00 si sono presentati ai cancelli d’ingresso della Festa dell’Unità, per contestare espressamente il PD non solo quello locale, alcuni issavano le bandiere rosse del Partito Comunista Italiano.

Carica dei Manifestanti. Ai cancelli il corteo intenzionato a contestare il PD, ritenuto responsabile dell’inasprimento delle condizioni di vita del popolo siciliano, con lo smantellamento del sistema del welfare. E lo scontro diventa realtà, il corteo è intenzionato ad entrare in quella festa dove la presenza della classe politca del PD è ritenuto un insulto, cerca di sfondare i cordoni di polizia, ma viene respinto, a manganelli spiegati dalle cariche delle forze dell'ordine..

La scintilla sociale è da tempo in esplosa. Purtroppo non sono solo per gli studenti siciliani a contestare, ma anche i precari, i docenti, gli operai si sono trovati a contestare, coloro che si sentono obbligati a fuggire dalla loro amata terra per avere una vita dignitosa. Ora vogliono combattere perché le radici sono più importanti di qualsiasi altra vita. I manifestanti gridano, non vogliono il PD alla passerella della Festa dell’Unità e gridano “Esodo di massa, sfratti e precarietà, è questo che portate nella nostra città", e poi esortando ai siciliani di lottare nella e per la propria terra: “Se la colpa è vostra non emigriamo, ma vi aspettiamo e vi respingiamo”.

Motivazioni serie contro tutto il PD, locale e nazionale. Secondo i promotori della manifestazione dal Jobs Act alla Buona Scuola, dal decreto Lupi ai recenti tagli alla sanità, per non menzionare anche lo Sblocca Italia, sarebbero tutti provvedimenti uniti tra loro da un filo rosso che ha legato la stagione di riformismo del Partito Democratico allo “sfruttamento di persone e territori.

Il racconto di una studentessa universitaria siciliana. Dalla cronaca siciliana il discorso di una studentessa universitaria riesce a far comprendere la mobilitazione contro il PD Nazionale e locale: “Siamo scesi in piazza per ricordare al PD che nonostante le passerelle non ci facciamo prendere in giro. Alle politiche lacrime e sangue che ci propina questo governo noi rispondiamo dicendo che il Sud decolla sicuramente, ma senza il PD”. La stessa studentessa ripercorre le scelte scellerate dei politici siciliani: “Basti pensare al fatto che il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, oggi presente alla Festa dell’Unità, e i deputati regionali del Pd, hanno votato negativamente proprio negli scorsi giorni la proposta di un referendum abrogativo contro le trivellazioni: l’ennesimo lascia passare alla devastazione del nostro territorio, che sempre di più sembra diventare la pattumiera d’Italia. Ma al di là di quest’ultimo scempio, le ragioni e le rivendicazioni che ci motivano a scendere in piazza contro il Pd sono innumerevoli. Un altro esempio, soprattutto per noi giovani, è il processo di emigrazione forzata che costringe tanti di noi a lasciare la nostra terra in cerca di un futuro; non si dimentichi che la Sicilia è la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia, che le riforme del governo Renzi hanno contribuito ad acuire giorno dopo giorno; e se parliamo di emigrazione forzata non possiamo non tenere in conto l’ingente esodo di docenti da Sud a Nord causato proprio dalla Buona Scuola”.

Il Premier Renzi diventa il nemico numero uno da combattere, assieme al PD che non viene ritenuto degno di partecipare alla Festa dell’Unità. I siciliani amano la loro terra e non voglio essere cacciati via, per mancanza di dignità, di lavoro. Si sentono usurpati proprio da chi doveva portare avanti le priorità del territorio, del lavoro, dei diritti inalienabili dell’uomo. 

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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