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Cronaca

Palermo, Strage Borsellino e scorta: eventi e parole importanti per non dimenticare

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Tempo di lettura 2 minuti Il PM sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo ha sentenziato ieri in una conferenza dal titolo "In che stato è la mafia"

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di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Il tempo passa inesorabile ma la memoria rimane sempre viva. Ogni capitolo della  storia di questa terra viene tramandato nelle generazioni future ed è proprio questo elemento prezioso che prova quanto la becera viltà mafiosa non sia stata in grado di prevedere e capire quanto le stragi e gli omicidi dei rappresentati delle istituzioni in campo si siano anche trasformate in clamorosi "autogol".
 
Ci si ritrova 25 anni dopo a commemorare le stragi con la stessa determinazione e con la stessa necessità di ricordare il sacrificio di questi protagonisti delle istituzioni senza che il quarto di secolo trascorso possa minimamente lasciare spazio ad una sorta di desistenza, di rinuncia a credere nelle parole di Falcone e Borsellino sicuri che il male mafioso, come ogni cosa, ha un decorso fino alla fine di se stesso. Il PM sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo ha sentenziato ieri in una conferenza dal titolo "In che stato è la mafia" un concetto che riassume la giusta interpretazione delle commemorazioni: "La Sicilia e Palermo non devono tornare indietro nella lotta alla mafia.
 
Il Paese ha il dovere di cercare tutta la verità sulle stragi del 92 e 93, sui tanti delitti eccellenti e su questioni relative al rapporto tra mafia e potere che meritano costante approfondimento. Sarebbe il miglior modo di ricordare il giudice Paolo Borsellino, gli agenti della scorta e tutte le altre vittime della lotta alla mafia. Oggi la ricerca della verità sulle stragi è rimasta sulle spalle di pochi magistrati e pochi investigatori".
 
Un dibattito pieno di elementi e di analisi che ha tracciato un bilancio e che, dalle parole del''ex magistrato Antonino Ingroia presente alla conferenza, ha messo in evidenza anche come si sia avviato un processo di revisionismo storico: "A 25 anni dalle stragi il bilancio della lotta alla mafia presenta tinte chiare e scure. Dopo importanti colpi inferti a Cosa nostra dalla Magistratura, massicce campagne di disinformazione stanno disorientando l'opinione pubblica consentendo l'avvio di un processo di revisionismo storico che sta cancellando le conquiste del passato. Basta osservare alcune sconcertati decisioni come quella della Cassazione sul caso Riina o quella europea sul caso Contrada. Sintomi di un unico male." Continua l'ex magistrato: "E nel frattempo la mafia alza la testa percependo come il vento stia cambiando".
 
All'Orto Botanico, all'interno della sala Lanza,  si è tenuto un importante convegno dal nome "L'eredità della Memoria" presenziato da elementi di spicco fra i quali Rita Borsellino, Nando Dalla Chiesa quale presidente onorario di Libera e docente di Sociologia all'Università di Milano; Salvatore Cusimano direttore di Rai Sicilia, Maria Tomarchio vice presidente del Centro studi "Paolo Borsellino" e docente di Pedagogia all'Università di Catania.
 
Le parole amare di Rita Borsellino sulla strage di Via D'amelio parlano di una verità che non vuole venire a galla: "Siamo al punto di partenza, sappiamo che c'è qualcuno che ci ha voluti prendere in giro. La verità c'è ma è come se non la volessero fare sapere". La presidentessa della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi parteciperà alle commemorazioni in via D'amelio prevista per domani, giorno della strage Borsellino e della scorta. Previste altre iniziative importanti in Prefettura, alla Caserma Lungaro e alla sera al Teatro Antico di Segesta verrà inscenato uno spettacolo teatrale dal titolo "Mafia: singolare, femminile". Alle 18 di oggi alla libreria Feltrinelli nel centro storico della capoluogo siciliano verranno presentate ufficialmente nuovi testi con importanti testimonianze.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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