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Cronaca

Palermo, rubavano le auto e poi chiedevano il riscatto

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Tempo di lettura 2 minuti Gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato 23 persone

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di Paolino Canzoneri


PALERMO – La polizia della sezione Criminalità organizzata della Mobile ha effettuato arresti per una presunta banda di 23 persone dedita a estorsioni, ricettazione e furto di veicoli commerciali. Le indagini avviate nel settembre dell'anno scorso hanno portato alla luce una organizzazione criminale i cui elementi svolgevano ruoli specifici: alcuni erano dediti al furto dei veicolo commerciali, altri fornivano luoghi sicuri dove nascondere i mezzi, altri ancora facevano da intermediari per contattare le vittime alfine di estorcere del danaro per la restituzione. Sembra inoltre che il gruppo fosse in grado di rubare anche un centinaio di veicoli al mese riuscendo ad incassare anche 200mila euro circa. Una metodologia detta "cavallo di ritorno" che non è sfuggita agli inquirenti che in pochi mesi hanno disposto la maxi operazione coinvolgendo oltre 200 agenti che in poche ore hanno compiuto gli arresti. Il capo della Squadra Mobile di Palermo ha spiegato: "Si tratta di un'operazione che ci ha permesso di annientare un'associazione a delinquere finalizzata ai furti, e alle estorsioni. Si tratta di veri e propri professionisti, che riuscivano a mantenere contatti con personaggi della criminalità organizzata palermitana. I furti dei mezzi fruttavano oltre 200 mila euro al mese. Siamo riusciti a restituire molti mezzi ai palermitani, vittime di questo giro criminale".  Ai domiciliari: Marcello Sirchia di 41 anni, Roberto Presti di 21 anni, Gaetano Castelluccio di 37 anni, Pasquale Ferrara di 30 anni, Pietro Di Mariano di 45 anni, Vincenzo Lo Verso di 47 anni, Giuseppe Di Maria di 76 anni, Gioacchino Lo Buono di 27 anni , Sebastiano Andrea Marchese di 53 anni, Salvatore Adimino di 28 anni, Ciro Lucà di 39 anni, Antonino Presti di 51 anni, Giuseppe Di Maria di 42 anni, Salvatore Carollo di 26 anni, Anna Rita Marino di 38 anni, Marcello Falcone di 43 anni, Ciro Li Crasti di 61 anni e Vincenzo Marchese di 28 anni; mentre in carcere: Antonino Noto di 34 anni, Lillo Fanara di 23 anni, Emanuele Casamento di 24 anni, Salvatore Casamento di 32 anni, Francesco Quattrocchi di 20 anni, Leonardo Algeri di 37 anni e Massimiliano Castelluccio di 48 anni.