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di Angelo Barraco
Palermo – Confermata la condanna dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo con cui il giorno 8 aprile 2014, il tribunale di Marsala aveva condannato a 9 anni un ex frate, tale Biagio Alberto Al manza di 39 anni, originario di Pantelleria. Il capo di accusa oggetto di condanna è molto grave; il prete è accusato di violenza sessuale su un ragazzo di 12 anni. I fatti risalgono al 2008, prima che il frate prendesse i voti. L’ex frate era stato posto però ai domiciliari nel novembre 2012 dalla Squadra mobile di Trapani. L’abuso sarebbe avvenuto dopo che il prete avrebbe stretto un rapporto di amicizia con il ragazzo, figlio di una coppia originaria di Pantelleria. Le indagini hanno fatto emergere un quadro inquietante; il prete avrebbe abusato del giovane ogni qualvolta lui e il giovane si trovavano da soli. A gennaio la Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza anche per un altro prete, condannato sempre per gli stessi reati, don Vito Caradonna, di 40 anni ed ex parroco ed ex cappellano del carcere di Marsala. Il 18 febbraio scorso era stato condannato dal Tribunale di Marsala a due anni di reclusione per tentata violenza sessuale. Il fatto contestato risale a febbraio 2005. L’accusa proviene da un uomo di 37 anni che dice che Don Vito lo invitava nella canonica di San Leonardo per bere un caffè e che mentre l’uomo era stordito (l’uomo ha sempre sospettato che il prete mettesse nel caffè delle sostanze) il prete avrebbe tentato l’abuso sessuale. Il Tribunale di Marsala riconosce all’accusatore un risarcimento di venticinque mila euro. Il prete è stato “sospeso a divinis” dal vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. Il prete sarà così impossibilitato a celebrare sacramenti.
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