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Cronaca

Palermo, operazione Vacanze Rumene: 23 arresti. Colpito boss dell’Acquasanta e del mandamento di Resuttana

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PALERMO – Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari reali, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia Sezione territoriale di Palermo, nei confronti di 23 persone, ritenute responsabili – a vario titolo – dei delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Il fulcro delle indagini è costituito dalle attività illecite riferibili a G. F., esponente dell’omonima famiglia mafiosa palermitana (figlio di V., attualmente sottoposto al regime del carcere duro per aver ricoperto il ruolo di capo della famiglia dell’Acquasanta e “reggente” del Mandamento di Resuttana), già raggiunto da diverse sentenze di condanna, per le quali il predetto si trova tuttora detenuto.

Le indagini hanno permesso di disvelare la rete di connivenze attraverso cui sono state realizzate numerose operazioni di riciclaggio allo scopo di consentire a G. F. di rientrare in possesso di somme di denaro derivanti da attività economiche, nonché dalla cessione di beni immobili intestati a soggetti prestanome.

Tali somme sono state investite in Romania attraverso la costituzione di una società di diritto locale, il cui rappresentante legale è un dipendente del Comune di Palermo, che si prestava a fare da intermediario tra il citato esponente della famiglia mafiosa e gli altri soggetti coinvolti nelle operazioni di riciclaggio.

In tale contesto, le indagini hanno consentito di riscontrare che gli investimenti all’estero sono stati finanziati attraverso risorse attinte dalle casse di una società formalmente rappresentata da un avvocato del Foro di Palermo (deceduto), ma di fatto riconducibile alla stessa famiglia mafiosa, che ha così reimpiegato introiti di provenienza illecita, al fine di sottrarli all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Inoltre, è stato accertato che ulteriori somme di denaro investite all’estero sono state attinte dal ricavato della vendita di un appartamento formalmente intestato a un soggetto prestanome, ma di fatto rientrante nella disponibilità della medesima famiglia mafiosa.

Le indagin i tecniche e gli accertamenti bancari svolti sul conto del citato prestanome e dei suoi familiari hanno consentito di riscontrare che una parte dei proventi derivanti della cessione dell’immobile è stata trasferita a due società riconducibili ad un imprenditore siciliano che, attraverso la stipula di contratti aventi ad oggetto compravendite fittizie, ha retrocesso le somme in questione alla stessa famiglia mafiosa.

Le misure cautelari costituiscono, quindi, l’esito di complesse indagini condotte dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, mediante attività tecniche e complessi accertamenti finanziari e patrimoniali, supportati da riscontri documentali acquisiti nel corso dell’attività di polizia giudiziaria.

Il valore complessivo dei beni di cui il G.I.P. ha disposto il sequestro è di circa un milione di euro, costituiti da somme di denaro depositate sui conti correnti riconducibili agli indagati e da numerosi immobili ubicati a Palermo e provincia.

L’indagine conclusa testimonia ancora una volta la fondamentale importanza del sistema di prevenzione antiriciclaggio ed in particolare della necessità di una sistematica collaborazione tra organismi investigativi e tutte le categorie professionali chiamate per legge a fornire il loro prezioso contributo, tra cui i professionisti che – in ragione della peculiare attività svolta quotidianamente in stretto contatto con i clienti – sono in grado di individuare quei profili di anomalia sotto un profilo soggettivo o oggettivo, utili per elaborare e trasmettere mirate ed efficaci segnalazioni di operazioni sospette.

Tali segnalazioni possono diventare infatti un efficace input informativo per prevenire e reprimere determinate illecite attività e, comunque, per individuare e ricostruire fondi di origine illecita, sospette acquisizioni societarie, simulati atti di compravendita, acquisti di beni di lusso sproporzionati al reddito effettivo, o altre situazioni di fatto sintomatiche di attività illecite e collegamenti con organizzazioni criminali che operano anche in forma organizzata.

Sotto questo aspetto in Sicilia il livello di collaborazione offre margini di miglioramento se si considera che, lo scorso anno, il dato regionale fa registrare complessivamente n. 4900 segnalazioni di operazioni sospette, di cui n. 4663 (oltre il 95%) pervenute dai canali bancari e finanziari, n. 134 (il 2,7%) da gli altri operatori non finanziari e n. 102 (ovvero il 2%) sono le segnalazioni effettuate dai professionisti (notai, commercialisti ed avvocati).

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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