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Redazione
Palermo – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (Procuratore Capo dott. Francesco Messineo, Procuratore Aggiunto dott. Leonardo Agueci e Sostituti Procuratori dott.ssa Francesca Mazzocco e dott.ssa Caterina Malagoli), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo (dr. Nicola Aiello), nei confronti degli autori dell’omicidio di Cottone Andrea, scomparso nel novembre 2002 a Ficarazzi, con il metodo della “lupara bianca”.
Gli arrestati, che dovranno rispondere oltre che del reato di omicidio anche del reato di soppressione di cadavere, sono:
– Ignazio Fontana, nato a Palermo il 14 maggio 1973, detenuto dal 25 gennaio 2005 quando venne tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Grande Mandamento”;
– Onofrio Morreale, nato a Bagheria il 25 dicembre 1965, detenuto dal 25 gennaio 2005 quando venne tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Grande Mandamento”;
– Michele Rubino, nato a Palermo l’8 dicembre 1960, tratto in arresto nella mattinata odierna.
In aggiunta agli elementi indiziari già acquisiti, si sono rivelate decisive le ulteriori indagini svolte a seguito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
La vittima
Cottone Andrea, in data 6 settembre 1995, era stato arrestato per “associazione di tipo mafioso” in quanto ritenuto capodecina della famiglia mafiosa di Villabate. Nel 1999, dopo la sua scarcerazione, aveva continuato ad essere vicino” ai “Montalto” di Villabate.
Già in quel periodo venne chiesta l’autorizzazione alla sua “eliminazione” ai reggenti di quella consorteria, Picciurro Biagio e Pitarresi Salvatore (contrapposti ai “Montalto”) ma, solo dopo il loro arresto, Bernardo Provenzano diede il consenso all’omicidio.
La ricostruzione dei fatti
Il 13 novembre 2002, alle ore 12.30, Cottone Andrea venne accompagnato, a bordo della propria autovettura, presso il ristorante-minigolf di Ficarazzi, apparentemente per discutere con Morreale Onofrio in merito a dei furti verificatisi in quel Comune, alcuni dei quali perpetrati ai danni dello stesso Cottone.
Da quel giorno, però, si persero le sue tracce. Il successivo 27 novembre 2002, a Termini Imerese, venne rinvenuta l’autovettura regolarmente parcheggiata.
Ad attendere il Cottone al minigolf c’erano, tra gli altri, Onofrio Morreale, Ezio Fontana e Michele Rubino.
In quell’occasione il commando avrebbe dovuto eliminare anche la persona che aveva accompagnato il Cottone all’appuntamento, che però si salvò solo perché uno dei killer si era accorto della presenza di un testimone.
Secondo quanto accertato, il Cottone venne strangolato con una cintura e il suo corpo venne “sciolto” in un deposito di marmi di Bagheria; nel pomeriggio dello stesso giorno, vennero gettati nel mare di Aspra anche alcuni monili appartenuti alla vittima.
Il commando, prima di uccidere il Cottone, avrebbe dovuto interrogarlo per sapere se i “Montalto” avessero intenzioni ostili nei confronti del gruppo contrapposto capeggiato da Nicola MANDALÀ.
A distanza di qualche anno dall’omicidio, lo stesso Onofrio Morreale confidò a un sodale: “… nuatri fuammu ad affucallu”.
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