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PALERMO – Nella mattinata di oggi, il Nucleo Investigativo di Palermo ha dato esecuzione ad una misura cautelare in carcere – disposta dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – nei confronti di 10 indagati ritenuti a vario titolo responsabili di estorsioni, con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa denominata cosa nostra.
Le acquisizioni investigative sono il risultato degli approfondimenti immediatamente successivi all’operazione TALEA che, il 5 dicembre 2017, aveva consentito di disarticolare la struttura di vertice dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo/Tommaso Natale, con l’arresto -fra gli altri- di Maria Angela DI TRAPANI, moglie di Salvino MADONIA, storico boss condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi.
In particolare, nel provvedimento il giudice ha contestato agli indagati tre vicende estorsive:
˗ consumate nel tempo a Palermo in danno 2 esercizi commerciali;
˗ ricostruite attraverso:
· le indagini tecniche;
· la successiva collaborazione e denuncia delle vittime;
· le propalazioni del collaboratore di Giustizia Sergio MACALUSO, già esponente della famiglia mafiosa di Resuttana.
Nel panorama di contrasto al fenomeno del racket ha avuto un importante ruolo l’associazione Addiopizzo, in un consolidato sistema di tutela e di supporto alle vittime di questo reato.
ELENCO DESTINATARI
1. NIOSI Giovanni, nato a Palermo il 24 ottobre 1954;
2. FRICANO Giuseppe, nato a Palermo il 06 giugno 1967;
3. SALSIERA Pietro, nato a Palermo l’1 settembre 1958;
4. CUMBO Antonino, nato a Palermo l’11 dicembre 1965;
5. GIANNUSA Carlo, nato a Palermo il 03 novembre 1969;
6. NAPOLI Mario, nato a Palermo il 12 settembre 1965;
7. SIRAGUSA Antonino, nato a Palermo il 03 maggio 1970;
8. TARALLO Antonino, nato a Palermo il 09 maggio 1973;
9. PILLITTERI Michele, nato a Palermo il 05 giugno 1960;
10. DI MAIO Salvatore, nato a Palermo il 08 ottobre 1972.
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