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Cronaca

PALERMO: MAFIA NEL SETTORE DEL METANO

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Tempo di lettura 3 minuti Secondo le risultanze indiziarie, i soggetti interessati dal provvedimento avrebbero coinvolto familiari e collaboratori

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Redazione

Palermo – Nuovi sviluppi nell'ambito del filone investigativo portato avanti dalla Guardia di Finanza di Palermo sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – del capoluogo siciliano e che un anno fa aveva portato al sequestro di un ingente patrimonio, del valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, nei confronti di un gruppo imprenditoriale di Palermo che ha curato, a cavallo fra gli anni '80 e '90, la metanizzazione di diverse aree del territorio siciliano.
Le indagini si erano concentrate, in primo luogo, sulla genesi del gruppo, costituito negli anni ‘80 da un ex dipendente pubblico, successivamente divenuto "imprenditore", grazie all'investimento di ingenti risorse finanziarie di dubbia provenienza, che si è presto sviluppato con la protezione di "Cosa Nostra" e degli appoggi politici – in particolare dell'ex sindaco di Palermo – arrivando ad ottenere ben 72 concessioni per la metanizzazione di Comuni della Sicilia e dell'Abruzzo, i cui lavori di realizzazione sono stati in più occasioni affidati in sub appalto ad imprese direttamente riconducibili a soggetti con precedenti specifici per mafia e ad altre comunque vicine alla criminalità organizzata, in una logica di costante e reciproco vantaggio fra il gruppo e l'organizzazione criminale.
In tale contesto, nel dicembre 2013, il Tribunale di Palermo aveva disposto un ulteriore sequestro, per un valore di circa 7,6 milioni di euro, di quattro società nei confronti di una famiglia di imprenditori di Belmonte Mezzagno (Pa), operanti da diversi anni nel settore edilizio e della manutenzione delle reti di gas metano.
Secondo le risultanze indiziarie, i soggetti interessati dal provvedimento avrebbero coinvolto familiari e collaboratori, alcuni dei quali privi di condizioni reddituali compatibili con l'entità degli investimenti necessari per l'avvio delle attività imprenditoriali, nell'intestazione di aziende operanti nel medesimo settore, per continuare a gestire i contratti acquisiti e le attività avviate nonostante i precedenti provvedimenti cautelari a carico delle altre società a loro direttamente o indirettamente riconducibili.
A questo scenario si collega l'esecuzione del provvedimento ora emanato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A. – con cui è stata disposta l'amministrazione giudiziaria con conseguente sospensione temporanea dell'amministrazione ai sensi del'art.34 del decreto legislativo n.159 del 2011 nei confronti di due importanti realtà imprenditoriali, operanti nel settore della vendita e distribuzione del gas metano sul territorio nazionale e di una società di manutenzione con sede in Calabria.
Dalle ulteriori indagini è infatti emerso il possibile coinvolgimento di queste ultime società nell'agevolazione di imprenditori già sottoposti ad indagini di polizia giudiziaria e misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia, mediante condotte reiterate nel tempo che in alcuni casi avrebbero consentito ad imprese considerate vicine ad ambienti criminali di neutralizzare i provvedimenti cautelari inflitti e di continuare a consolidare la propria espansione in alcune regioni della penisola nel settore del gas metano.
Con l'emissione del Decreto che impone l'amministrazione giudiziaria o "sospensione temporanea dell'amministrazione", il Tribunale di Palermo ha, di fatto, sollevato dalla gestione i rappresentanti della citata società per un periodo di sei mesi.
Tale misura ha la finalità di impedire che la criminalità organizzata strumentalizzi attività economiche esercitate da aziende lecite per realizzare propri interessi illeciti; in pratica, i responsabili delle diverse sedi locali dell'azienda dovranno temporaneamente cedere la gestione agli amministratori giudiziari, ponendosi sotto "tutela" dell'Autorità Giudiziaria, la quale, al termine del periodo, valuterà la sussistenza dei presupposti per restituire o meno la gestione "bonificata".
Si tratta di una misura preventiva antimafia che permette di perseguire obiettivi diversi ed ulteriori rispetto alla confisca dei beni come frutto di attività illecite, poiché è in grado di agire nelle realtà aziendali di particolare complessità, con l'intento di colpire solo l'area ritenuta influenzata da interessi mafiosi e fortificarne al contempo il "sistema immunitario", salvaguardando l'attività economica nel suo complesso ed il conseguente aspetto occupazionale, nonché l'indotto, i clienti e i fornitori.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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