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di Angelo Barraco
Palermo
– In Procura a Palermo sarebbe pervenuta una lettera anonima destinata ai magistrati antimafia e avente come oggetto la presenza di bombe presenti nei luoghi frequentati da questi ultimi. La conferma del contenuto presente nella lettera è pervenuto da un confidente degli investigatori che si sono subito mobilitati nel cercare gli esplosivi, ma non hanno trovato nulla. Per il PM Nino Di Matteo, nei mesi scorsi, è stato aumentato il suo dispositivo di sicurezza garantito da uomini del Gis e da tre mezzi blindati. Tale aumento è stato dovuto da due fattori di estrema gravità: la prima, le minacce di Totò Riina dal carcere, il secondo episodio che ha fatto scattare l’allarme riguarda la rivelazione del pentito Vito Galatolo. Galatolo, ex boss dell’Acquasanta, ha rivelato che Cosa Nostra aveva acquistato del tritolo per Nino Di Matteo.
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