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di Paolino Canzoneri
PALERMO – Oggi Palermo piange la scomparsa di uno degli attori siciliani più importanti e talentuosi dell’isola. Luigi Maria Burruano è spirato ieri nel sonno in tarda sera a 68 anni.
Da anni, Gigi (cosi era chiamato affettuosamente da tutti), mostrava segni di sofferenze e travagli interiori che sapeva mettere da parte quando doveva calcare una scena, un set cinematografico o un palco teatrale. La sua spiccata poliedricità lo rendeva capace di essere a proprio agio in qualsisasi ruolo fosse chiamato ad interpretare e sapeva passare da una comicità irresistibile a ruoli drammatici con una professionalità e serietà donatagli da una enorme esperienza maturata nel corso degli anni.
Le origini di Gigi lo vollero distante dai clichè della “Palermo bene” e la sua nascita in una famiglia modesta gli permise di entrare a contatto con la gente semplice e umile di una Palermo impegnata a ricostruire e rimarginare le ferite all’indomani del conflitto bellico.
Fece parte degli attori storici che venivano dal Teatro Garibaldi e spesso interpretava ruoli dove appariva uomo di strada spesso irascibile e scontroso, forme caratteriali che gli appartenevano spesso anche nella realtà.
Gli anni 70 lo videro interpretare ruoli di cabaret dialettali e drammatici con un successo strepitoso di decine di giorni di repliche. In scena portò grandi spettacoli teatrali come “Cu nesci arrinesci”; “La coltellata”; “Trionfo di Rosalia”; “Sangue e latte” ma lo spettacolo “Palermo oh’ cara” sancirà il momento più alto dove la reale città fu messa in scena anche oltre stretto con un enorme successo. Nel cinema Gigi Burruano mantenne intatta la sua immensa capacità di recitazione.
Il ruolo del padre di Peppino Impastato nel film “I cento passi” ancora oggi fa venire i brividi ed è a tutti gli effetti una preziosa prova di recitazione di una intensità unica che resterà una autentica e preziosa perla immortale. I suoi ruoli nel cinema consentirono successivamente l’esordio per il nipote Luigi Lo Cascio che ebbe modo di dimostrare il suo talento di attore che gli consentì una egregia carriera ancor’oggi in corso.
Varie fiction televisive come “La Piovra” e film di grande spessore videro la presenza di Gigi in piccoli ruoli come ne “L’uomo delle Stelle” e “Baaria” di Giuseppe Tornarore, “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori” di Marco Risi, “Nowhere” di Luis Sepulveda e “Il ritorno di Cagliostro” di Ciprì e Maresco nel ruolo irresistibile e bizzarro di uno dei due fratelli La Marca alle prese con il sogno e la realizzazione di una improbabile quanto assurda casa cinematografica messa su con mezzi alla spicciola.
Negli ultimi anni Gigi soffriva sempre di più e nella sua casa nel quartiere Uditore poche settimane fa ebbe un crollo serio. In ospedale, lui stesso, si dimise per tornare a casa sua. Nella notte scorsa, dolcemente nel sonno, Gigi ha smesso di sofffire. Palermo piange la sua scomparsa ma con orgoglio vanta l’appartenenza di un punto di riferimento artistico in grado di raccontare la città e la Sicilia intera. La camera ardente è stata allestita questa mattina al Teatro Biondo di Palermo.
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