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PALERMO – Conclusa la fuga per il terzo componente del gruppo di ragazzi malavitosi che si erano resi colpevoli di un raid a casa del sacerdote argentino Miguel Angel Pertini nipote dell’ex partigiano e Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini caro agli italiani e scomparso nel 1990 a Roma.
La Squadra Mobile del commissariato di Polizia del quartiere di San Lorenzo nel capoluogo siciliano ha individuato ed arrestato il giovane venticinquenne Nicolò Biondi nei pressi di una villetta in periferia, luogo che aveva scelto come nascondiglio da quando le indagini in corso, sempre capillari ed assidue, avevano consentito l’arresto pochi giorni fa del complice Giovanni Caviglia.
L’operazione di arresto del giovane ieri in tarda sera è stata fulminea ed organizzata con perizia; la villetta è stata circondata e non c’è stato scampo per il giovane che nel giro di pochi minuti è stato ammanettato e condotto in questura. Da un primo sommario sopralluogo gli agenti della Mobile hanno trovato una pistola giocattolo. I fatti risalgono al 27 Dicembre scorso quando, nella chiesa San Filippo Neri in via Fausto Coppi, Don Pertini aveva subìto con i suoi genitori una aggressione e rapina da quattro individui, fra cui uno armato di rivoltella, che si era avventato dapprima sulla madre del parroco strattonandola e subito dopo sul sacerdote per rubargli la coppa in metallo prezioso che custodisce le eucarestie all’interno del tabernacolo (la pisside).
Con un bottino di 150euro e 5mila pesos argentini, una catenina, degli oggetti preziosi e un computer portatile, i malviventi si erano poi dileguati. La notizia aveva suscitato enorme scalpore e solidarietà da parte dei cittadini palermitani. Minacce e intimidazioni erano già avvenute nel 2009 quando Don Pertini nel giorno del 16esimo anniversario dell’uccisione di Padre Pino Puglisi, durante una messa, vide entrare in chiesa una trentina di individui che fecero irruzione con spranghe e bastoni spaventando i presenti. Le indagini della Squadra Mobile del Commissariato di San Lorenzo nel giro di quattro giorni avevano portato all’arresto di un giovane diciottenne di origini tunisine Sami Ben Lazrag che messo sotto torchio dagli inquirenti si era mostrato restìo nel rivelare i nomi dei complici della vile aggressione. Ieri con l’arresto del terzo malvivente, il Gip del Tribunale di Palermo ha potuto eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Caviglia.
Paolino Canzoneri
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