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di Paolino Canzoneri
PALERMO – Sono giorni caldi questi ultimi nel capoluogo siciliano e una certa tensione fà breccia su una odiosa questione che impensierisce e sdegna tutti gli amanti degli animali e anche chi, tutto sommato, è abiutato a fare "spallucce" per tutto quello che concerne la sorte del randagismo cittadino. Importanti lavori di ristrutturazione devono essere compiuti a via Tiro a Segno e via dei Picciotti. Da molti anni la struttura divenuta canile municipale era adibita all'accoglienza e cura dei randagi in attesa di un padrone.
Scaduta la convenzione tra il Comune e l'associazione che gestiva il canile, i lavori in attesa da un tempo lunghissimo circa 4 anni, oggi trovano un riscontro di attuazione e questo comporterà per 94 cani ancora senza padrone ad un trasferimento forzato all'ex mattatoio dove voci insistenti temono una "fine forzata" che ha dello scandaloso. La prefettura di Palermo si è riunita più volte per trovare una urgente soluzione per consentire l'adozione dei cani presso altre strutture italiane e la faccenda è diventata un caso a livello nazionale perchè ha scosso animalisti da tutta Italia.
Il nuovo vertice in prefettura non ha intenzione di chiudere la pratica e voltare le spalle al destino crudele e assurdo che incombe sui cani e la Regione, presente al vertice, ha intenzione di effetturare urgenti accertamenti sulle strutture di destinazione dei cani. Ragusa in primis con l'associazione Aivac di Scicli che ha adottato 40 cani con incentivo di 480 euro per singolo animale.
Il sindaco Leoluca Orlando in una conferenza a Palazzo delle Aquile ha commentato: "Abbiamo a cuore il bene degli animali e speriamo che le richieste di adozione arrivate fino ad ora e quelle che eventualmente arriveranno ci consentano di evitare di trasferire altrove i cani". La situazione è abbastanza incandescente e lunedi scorso alcuni animalisti hanno divelto i copertoni di furgoni della ditta che si dovrà occupare dei servizi di ristrutturazione del canile. Segni inequivocabili di tensioni nonostante dal 2013 l'amministrazione ha speso oltre 4 milioni di euro per il ricovero di 240 randagi presso altre strutture di cui 65 pure a Rimini ma la sistemazione sembra non sufficientemente risolta.
Il sindaco Orlando risponde di pugno alle polemiche piovute da più parti in questi giorni sui social: "Abbiamo predisposto una relazione dettagliata che sarà consegnata alla procura della Repubblica e intendiamo perseguire chi ci ha diffamato. E' singolare che quanti sono intervenuti, persino esperti, abbiano insinuato cose diffamatorie. E' fuori luogo parlare di vivisezione perche i cani randagi non possono essere utilizzati per la vivisezione. La tracciabilità dei cani del canile municipale è garantita e l'elenco è a totale disposizione della procura. La matassa deve essere sbrogliata a breve e i cani devono trovare una sistemazione congrua per le loro esigenze.
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