CASSINO: TENTATA RAPINA IN BANCA. ARRESTO FULMINEO PER DUE CAMPANI

Redazione

Cassino (FR) – Sono le 14.40 di giovedì 7 novembre 2013 quando arriva una telefonata sul linea 113 che informa l’operatore di  una rapina in corso, presso la sede della Banca Popolare del Lazio di Corso della Repubblica, ad opera di due uomini. Una pattuglia delle Volanti del Commissariato di Cassino arriva immediatamente sul posto intercettando i due rapinatori in una via limitrofa mentre cercano invano di confondersi tra i passanti. 

Vistisi ormai scoperti, nonostante lo stratagemma messa in atto, tentano la fuga ma sono bloccati dai poliziotti dopo un rocambolesco inseguimento lungo le vie cittadine.

I due giovani dell’età di 23 e 20 anni, entrambi di origini campane, accompagnati presso gli uffici del Commissariato di Cassino sono stati sottoposti agli accertamenti di rito per  i necessari riscontri.

Sono il direttore della banca ed un impiegato a raccontare agli investigatori la dinamica  della tentata rapina. E’  da poco passato l’orario pomeridiano di apertura al pubblico dell’istituto di credito quando entra nei locali un giovane che all’apparenza  sembra essere un normale cliente. Il “finto cliente” solo dopo essersi avvicinato all’impiegato mostra le sue reali intenzioni intimandogli, sotto la minaccia di un taglierino, di sbloccare la porta d’ingresso della banca per fare entrare il suo complice. I due chiedono ai malcapitati presenti di consegnare loro tutto il denaro in cassa ma, senza non poca sorpresa, sono messi a conoscenza che soldi in quel momento non ce ne sono e la cassaforte,  poiché temporizzata, non si aprirà prima di un’ora. E’ il panico e i due “sfortunati rapinatori” decidono di battere in ritirata e darsi  a precipitosa fuga.

Passano solo pochi minuti e per la coppia di malviventi la corsa si conclude negli uffici del Commissariato dove sono stati dapprima arrestati per rapina e poi associati presso il carcere di Cassino.

 

 

 

 




FORMIA, ACQUA PUBBLICA: SI FISSANO LE BASI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL'ACQUA

Redazione

Formia (LT) – Un confronto tra i sindaci dell'Ato 4 favorevoli alla ripubblicizzazione del servizio idrico. A convocarlo è stato il primo cittadino di Formia Sandro Bartolomeo e il suo assessore delegato Claudio Marciano. L'incontro, fissato per sabato 5 ottobre alle 11 presso la sala Sicurezza del Comune di Formia, è il primo passo verso la formazione di un coordinamento di sindaci e consigli comunali che condividano iniziative volte al comune obiettivo di uscire da Acqualatina. "I referendum popolari del giugno 2011 – ricorda la lettera recapitata ai 28 comuni dell'Ato 4 – hanno espresso chiaramente l'opinione degli elettori italiani in merito alla gestione del serivizio idrico integrato.
Oltre a rigettare la privatizzazione forzata prevista dal Decreto legislativo, gli elettori hanno infatti votato contro la quota di remunerazione del capitale investito, prevista fino ad allora dalle tariffe dei gestori, decretando di fatto l'incompatibilità di un interesse privato rispetto al bene comune acqua".
Riflettori puntati sui risultati prodotti da Acqualatina, da più di dieci anni gestore del servizio idrico integrato nei Comuni dell'Ato4. "

A nostro parere – scrive il tandem Bartolomeo-Marciano -, Acqualatina costituisce un completo fallimento, da almeno tre punti di vista: industriale, finanziario e politico. Gli investimenti ordinari e straordinari sugli impianti sono stati insufficienti e mal spesi, come dimostrano i continui black-out idrici in occasione di siccità o grandi piogge. Il bilancio della società vede perdite annuali preoccupanti: in occasione dell'ultimo bilancio, il recupero dei debiti pregressi e di quelli accumulati durante il 2012 ha prodotto un dimagrimento del capitale sociale di circa due milioni di euro".

C'è poi il capitolo relativo al contratto di project financing stipulato con la Depfa Bank, oggetto di un'altra lettera recapitata da Bartolomeo e Marciano alla Segreteria Tecnica Operativa dell'Ato 4. Lettera che cerca di fare luce sulle motivazioni che hanno spinto la Depfa Bank a negare ad Acqualatina l'assenso richiesto per apportare modifiche alla Convenzione di gestione e al Piano d'Ambito, paventando un incremento del rischio e una riduzione del merito creditizio del progetto. Altre due lettere saranno recapitate alla Sto per chiedere l'applicazione di penali a carico del gestore per il mancato rispetto del contratto in occasione delle varie crisi idriche che hanno colpito la città di Formia, l'ultima delle quali nel quartiere di Castellone. "L'enorme debito contratto con la banca irlandese, le spese su personale e consulenze, il contenzioso con i consorzi di bonifica del
Lazio – spiegano il sindaco e l'assessore – sono alcune tra le questioni che rendono problematico il ripristino di una serenità finanziaria nella società.
Acqualatina ha soprattutto fallito nel rapporto con i cittadini. Lo scarso livello di comunicazione, le continue inchieste della magistratura, le critiche
alla gestione mosse dai vari comitati locali, hanno creato un clima di sfiducia da cui difficilmente si potrà tornare indietro". Per il 51%, la società appartiene ai Comuni dell'ambito. E quindi, ricordano sindaco e assessore, "parte della responsabilità di questo fallimento ricadrà su di noi se non ci
attiviamo per trovare una soluzione condivisa, che non può certamente prescindere dal rispetto della volontà popolare e dal ripristino di una totale
gestione pubblica del servizio".




LAZIO, GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA: COMITATI, SINDACI E RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI: "SUBITO AL VIA IL PERCORSO PER L'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE”

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

 

Redazione

Capranica (VT) – Si è svolto sabato 8 giugno a Capranica (VT), l'incontro pubblico "ACQUA: Gestione Pubblica e Partecipata a Tutela della Democrazia e della Salute", organizzato dal Coordinamento Regionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che ha visto la partecipazione di comitati, sindaci e rappresentanti delle istituzioni della regione Lazio.

La discussione è partita dalle criticità del territorio Viterbese, a partire "dall'emergenza arsenico", per articolarsi intorno alla proposta di legge regionale per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, presentata da comitati e sindaci della regione.

L'incontro ha permesso di condividere alcune tappe del percorso futuro, a partire dalla richiesta rivolta al Presidente del consiglio regionale di affidare quanto prima il testo di legge alla commissione competente, in modo da poterne avviare entro giugno la discussione. Ricordiamo infatti che la Regione dovrà legiferare in materia entro marzo 2014, se entro quella data non verrà approvata una legge che rispetti tutti i principi espressi nella proposta di legge popolare, quest'ultima dovrà essere sottoposta a referendum propositivo regionale. Il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio, Enrico Panunzi, nel suo intervento in assemblea ha assunto pubblicamente l'impegno di attivare il percorso di discussione della legge non appena riceverà il testo dal Presidente del Consiglio, dichiarando di condividere pienamente incipi in esso contenuti e di auspicare una sua rapida approvazione. 

Anche l'Assessore all'Ambiente, Fabio Refrigeri, durante l'incontro con i comitati dell'acqua svoltosi lo scorso 23 maggio, si è detto pienamente d'accordo sull'avvio di un tavolo tecnico partecipato che permetta di entrare nel merito della proposta di legge e dei suoi articolati tecnici, prendendosi l'impegno di avviarlo entro la prima metà di giugno; l'assemblea di Capranica ricorda quindi all'Assessore l’impegno preso, ribadendo la necessità di realizzare un nuovo incontro quanto prima. Tale lavoro di approfondimento, da portare avanti insieme ai consiglieri che si sono resi e che si renderanno disponibili, sarà necessario anche per affrontare alla radice la questione arsenico, affinché questa cessi di essere un'eterna emergenza, ma si avvii verso una soluzione idrologicamente ed economicamente sostenibile e definitiva, che chiami in causa tutti gli enti gestori per le loro responsabilità e mancati investimenti. Su questo tema è stato presentato dal Prof Saladino dell’Università della Tuscia il progetto di monitoraggio dei danni provocati dall’arsenico sulle persone e sull’ambiente, per il quale si sta già costituendo una rete di associazioni ed enti di ricerca nell'ottica della condivisione e scambio di competenze.

La proposta di legge regionale, sottraendo l'acqua alle logiche di mercato, contribuirà a mettere un freno alla vergognosa pratica dei distacchi per morosità, regolarmente attuati da tutte le società gestrici del Lazio, anche nei casi in cui i cittadini si autoriducono le bollette a seguito dell’apertura di un contenzioso; è questo il caso di Talete SpA che fornisce addirittura “acqua non destinabile ad uso umano”, pretendendone comunque il pagamento. Si invita quindi la Talete a rispettare il diritto dei cittadini e a sospendere qualsiasi iniziativa in atto verso coloro che hanno effettuato l'autoriduzione del canone, rimborsando ai cittadini il 50% del canone pagato, come prescrivono le leggi in caso di distribuzione di acqua non potabile.  A Talete SpA viene anche chiesto un “audit sociale” del debito che dopo anni di spese indiscriminate la porta sull’orlo della bancarotta. 

La fine della subordinazione al profitto consentirà anche di mettere ordine al sistema delle concessioni dello sfruttamento delle fonti di approvvigionamento, per andare verso una distribuzione della risorsa idrica che rispetti la sostenibilità ambientale e la solidarietà idrica tra territori, mettendo fine alle gravi illegittimità attualmente in essere nella nostra regione principalmente legate alle grandi derivazioni gestite da ACEA; il prossimo appuntamento lanciato dal coordinamento sarà proprio nei pressi delle Sorgenti del Peschiera gestite dalla multinazionale romana in assenza di concessione dal 1996. 

In occasione della seconda candelina della vittoria referendaria, che spegneremo idealmente il 12 giugno, esprimiamo quindi un desiderio collettivo, che ha tutte le carte in regola per diventare realtà: che il terzo compleanno dei referendum venga festeggiato con un brindisi di acqua ripubblicizzata in tutta la Regione Lazio!




NEMI ELEZIONI, OSMARI E LA SQUADRA PARLANO DEL PROGRAMMA

Redazione

Introduzione e presentazione del programma a cura di PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA:

Il centrosinistra nemese alle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012,  si presenta come una coalizione, composta da: Partito Democratico, Federazione Della Sinistra, Italia Dei Valori e la lista civica Nemi Per Sempre.
Propone a candidato sindaco Stefania Osmari e la squadra composta da Saviana Colazza, Francesca Bertucci, Stefano Pinto, Marco Lodoli, Massimo Dionisi, Maria Elisabetta Mannoni, sulla base di un programma elettorale elaborato, discusso e condiviso da tutte le forze che compongono l’alleanza e dai cittadini di Nemi.

La ritrovata unità, dopo più di vent’anni di divisioni laceranti che hanno permesso al centrodestra di conquistare la guida del Comune, interrompendo il cammino di progresso sociale e civile del nostro Paese, diventa un fattore strategico e di grande responsabilità per permettere la rinascita di Nemi e per archiviare definitivamente la stagione di assoluto mal governo delle giunte Biaggi/Cocchi. Queste ultime hanno cambiato in modo pesante l’assetto culturale del Paese, dequalificandone le risorse importantissime, come i suoi beni artistici, naturalistici ed archeologici ma soprattutto annullando tutte le forme di partecipazione attiva e di esperienza sociale, portando Nemi all’isolamento sia dall’esterno sia al suo interno, puntando sul valore dell’individualismo e non della socializzazione. Inoltre, la nostra realtà locale è precipitata nella voragine dell’inerzia politica, dell’arretramento civile, in una crisi profonda, storicamente inedita per Nemi, finito suo malgrado sulle pagine di cronaca giudiziaria. Nemi deve riprendere il cammino che lo portò a guadagnarsi l’appellativo di PERLA DEI CASTELLI ROMANI ed a conquistare prestigiosi riconoscimenti Nazionali ed Internazionali. A tale scopo è stato formato un gruppo, fatto da persone molto diverse tra loro, da uomini e donne, ognuno con le sue competenze e i suoi valori, attive sia professionalmente in vari campi, che in famiglia e nel sociale, ma che sono mosse dalla passione e dall’amore per Nemi e che sono pronte ad impegnarsi per riavviare un processo di crescita politica, culturale e sociale. Un processo che deve essere portato avanti con una forte assunzione di responsabilità collettiva e che sappia ascoltare ed interpretare i bisogni dei cittadini, soprattutto attraverso una forte e attiva partecipazione democratica. Il 6 e il 7 maggio 2012 è necessario esprimere l’unico voto utile per la rinascita di Nemi, quello della lista civica PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA.
 

La lista civica PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA presenta un programma realistico, non il solito libro dei sogni. Un programma che tiene conto, prima di tutto, delle ridotte risorse economiche che oggi vengono destinate ai co muni dai governi. Quindi   un progetto chiaro e concreto attraverso il quale un gruppo di cittadini che vive intensamente il Paese, in tutti i suoi aspetti, che ne conosce le risorse e le potenzialità, si propone di far ripartire Nemi, da tempo fermo in balia del degrado e dell’ abbandono, a causa di tredici anni di sciagurati governi di centrodestra. Un progetto che  passa attraverso la volontà di riprendere il processo di  va lorizzazione del patrimonio archeologico, storico, paesaggistico e naturalistico del Paese e della valle del lago interrotto con le amministrazioni Biaggi/Coc chi, alle quali attribuiamo un incremento dell’abusivismo, giunto a livelli pre occupanti. Nemi indubbiamente è un “gioiello” di paese. Per questa sua particolarità, il nostro compito sarà quello di renderlo sempre più vivibile ed organizzato: un esempio di sostenibilità e maggiormente proiettato al futuro. È necessario in vertire la rotta dell’ultimo decennio, per riconsegnare a tutti i cittadini l’orgoglio di appartenere ad un Paese unico nel suo genere. Non dobbiamo sottovalu tare la sua storia e cultura. Infatti, è per noi fondamentale rilanciare il Paese, celebre in tutto il mondo per il Tempio di Diana e il mito del Ramo d'oro. L’idea è quella di invitare per brevi periodi scrittori, pittori, studiosi che possano raccontare, ognuno a modo suo, la meraviglia di questo luogo, la sua centralità nella cultura occidentale, il suo fascino misterioso. Insomma, riportiamo Nemi dove merita: al centro dell'attenzione culturale europea. Può apparire un sogno forse troppo ambizioso, ma siamo convinti che la storia di questo lago s'intrecci con la storia del pensiero.

Ripartiamo dal Territorio…
“…non abbiamo ereditato la Terra dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli” (proverbio indiano)

Attraverso la sua conservazione  e  la sua tutela:
La qualità della vita può essere difesa solo attraverso la salvaguardia am bientale, tutelando gli equilibri geologici e conservando i valori paesaggistici e naturalistici.

Centro storico
 Mantenere intatte le sue caratteristiche, incentivare il restauro di facciate ed il recupero delle case fatiscenti. Riqualificare le zone di interesse turistico, at tualmente trascurate, attraverso percorsi attrezzati con panchine, illumina zione e segnaletica adeguata.
 Isola pedonale: le giunte Biaggi/Cocchi hanno di fatto permesso che piazza Umberto I diventasse un enorme parcheggio. Cittadini e turisti ad ogni ora del giorno costretti a pericolose gimcane tra auto in sosta e in movimento. Nemi e la sua vocazione turistica, non possono permettere un simile scempio. L’isola pedonale pertanto al di là delle convinzioni ideologiche è una neces sità. Un provvedimento che indubbiamente andrà  pianificato in modo ade guato tenendo conto delle ore, dei giorni della settimana e soprattutto dei periodi dell’anno.

Castello Ruspoli.
Uscire dalla situazione di degrado in cui si trova: messa in sicurezza e re stauro, ricerca di finanziamenti per l’acquisto e l' utilizzo intelligente della strut tura. Questo non sarà facile, ma l’impegno da parte nostra è anche quello di avere come amministrazione maggiore voce in capitolo, pretendendo di poter utilizzare alcune parti del castello, mettendole al servizio dei cittadini e dei tu risti. Per esempio consegnare una parte del giardino del Castello per adibirlo a parco giochi per i bambini. Facciamo presente che Nemi, un paese immerso nel verde, non ha un posto verde e ben attrezzato per far giocare i bambini. L’unico posto è un quadrato sintetico affacciato in strada pericolosissimo. Vigna Grande/Valle Petrucola
Nell’ultimo decennio, nonostante la presenza nelle amministrazioni Biaggi/Cocchi di residenti nel quartiere, Vigna Grande è stata lasciata preda dell’incuria e in totale abbandono. La lista Partecipazione Democratica in tende procedere ad una serie d’interventi di riqualificazione del quartiere che riguarderanno sia l’arredo urbano (giardiniluciparco giochi) sia la viabilità (messa in sicurezza incrocio con via nemorensemarciapiede di collegamento con quello già esistente fino al cimitero di Genzano), la razionalizzazione aree parcheggio ecc.

Parco dei Lecci
Si intende definire la situazione accogliendo le richieste della maggioranza dei cittadini residenti in tale zona, che attualmente si trovano a pagare doppie tasse al consorzio e al comune. In tal senso la nuova amministrazione si im pegnerà ad acquisire al patrimonio pubblico le strade e le piazze attualmente gestite dal consorzio. Inoltre, si intende procedere al completamento della rete di metanizzazione sul territorio.

Valle delle Colombe
Riqualificazione del quartiere, attraverso interventi che riguarderanno la ma nutenzione delle strade, la viabilità e l’illuminazione.
Valle delle colombe.
Riqualificazione del quartiere, attraverso interventi che riguarderanno la ma nutenzione delle strade, la viabilità e l’illuminazione.
Attraverso la sua valorizzazione…

Nemi: ECOMUSEO
L’ecomuseo, non ha muri ma è all’aria aperta, è un patto con il quale una co munità si impegna a prendersi cura di un territorio, si guarda e si riconosce, attraverso la conservazione del proprio patrimonio culturale in un’ottica di svi luppo sostenibile, incoraggiando un turismo permanente in modo che diventi una stabile e continua risorsa economica. Riconoscere e valorizzare le pro prie risorse storico ambientali e promuoverle mediante nuove forme organiz zative sul territorio per sviluppare la coesione socio culturale e rafforzare l’economia locale.
Un museo dell’identità, che rappresenta il nostro territorio, gli abitanti, l’am biente , la cultura, le tradizioni che abbiamo ereditato dal passato, che amiamo e desideriamo trasmettere.
Il bacino del lago comprende un patrimonio di risorse storico ambientali e paesaggistico naturalistiche di straordinario interesse conosciuto in tutto il mondo e può  trasformarsi oggi  in un’opportunità di qualificazione delle comunità locale, capace di trasformarsi in un portale verso il futuro partendo dal rispetto del proprio passato. Un progetto che prevede la realizzazione di:
 un circuito archeologico: collegamento tra tutti i siti archeologici pre senti nel nostro territorio (museo delle navi romane, tempio di Diana, romitorio San Michele ecc…)
 un circuito ambientale: recupero e manutenzione dei sentieri natu ralistici esistenti, molti dei quali saranno anche percorribili dagli ap passionati dello sport campestre e non solo, il tutto accompagnato da tabelle informative tematiche.
 un circuito produttivo: sostegno e promozione di attività agricole ca ratteristiche e la realizzazione di un anello didattico per le scuole con visite alle coltivazioni tipiche, oltre all’incentivazione alla rinascita di piccole aziende per arginare la fuga dall’agricoltura;
Inoltre, prevede di creare una rete di informazione telematica attraverso la realizzazione di un sito internet o link dedicato, che virtualmente consente la vista dell’ ecomuseo e dei circuiti.
Le aziende artigianali come forni, norcinerie e quelle legate alla tradizione culturale e storicoartistica locale, inserite nell’ecomuseo, porterebbero attra verso “il prodotto di qualità” un evidente risvolto economico per le loro attività. Gli operatori commerciali diventerebbero attori dell’ Ecomuseo, in controten denza all’omologazione culturale e all’appiattimento delle identità locali, che ci viene imposta dalla grande distribuzione e dalla globalizzazione.

Per il nostro comune è l’inizio di un progetto più ambizioso che non vogliamo percorrere da soli, ma con la partecipazione e la condivisione dei Comuni li mitrofi degli Enti locali e territoriali.

I nostri punti fondamentali:
Piano urbanistico. il patrimonio ambientale di Nemi, del tutto irri petibile, va  tutelato sapientemente, attuando uno strumento urbani stico che sappia coniugare la sua conservazione con il suo utilizzo, con la  consapevolezza che il territorio è una risorsa non rigenerabile che non va sprecata. La nostra filosofia urbanistica è quella basata sul contenimento dell’espansione  edilizia, soprattutto nelle zone di alto pregio, tutelando gli equilibri idrogeologici che permettono di con servare il territorio anche dal punto di vista paesaggistico.
 Conservazione e recupero degli immobili del Comune.
 Cimitero. Cura, manutenzione e custodia. Previsione di nuovi loculi.
Architettura sostenibile. Sarà promossa e agevolata la realizzazione di impianti ad alto risparmio energetico e/o la ristrutturazione totale delle strutture esistenti sulla base di tecniche costruttive ad alto rispar mio energetico ed ecocompatibili, anche per i materiali utilizzati. Si farà il possibile per la realizzazione di impianti fotovoltaici, soprattutto per gli edifici comunali.
 Istituzione di uno Sportello Energetico per informare su come risparmiare sui costi dell’energia elettrica e per il riscaldamento.
 Parcheggi. Un paese a vocazione turistica come Nemi, non può non pensare a quelle infrastrutture che rendono possibile e agevole la per manenza dei visitatori. I parcheggi indubbiamente sono una di queste. La particolarità orografica di Nemi renderà necessario uno studio di fattibilità geologica per individuare un area  adeguata ad ospitare un nuovo  ed  indispensabile  parcheggio  aggiuntivo  agli  esistenti.
 Sicurezza e viabilità. Garantire la sicurezza pedonale nelle strade a percorrenza veloce, attraverso l’istituzione di dossi e di marciapiedi ove possibile.
 Riapertura della strada del lago.
 Trasporti pubblici. Riorganizzazione di questo importante servizio con l’integrazione del servizio effettuato dal Cotral con uno in house coinvolgendo in una forma consortile gli altri paesi della fascia sud dei castelli.
 Rifiuti. Consideriamo negativamente la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla costruzione del termovalorizzatore di Roncigliano. È preoccupante lo scenario che si verrebbe a deli neare con la sua entrata in funzione in un territorio già ampiamente compromesso dall’inquinamento (fabbriche, urbanizzazione selvaggia ecc.), in quanto aggraverebbe il rischio per la salute di migliaia di cit tadini. Noi crediamo che la soluzione al problema dei rifiuti non sia la costruzione di questi impianti, bensì un sistema ben organizzato di rac colta differenziata su tutto il territorio.
A Nemi organizzeremo la raccolta differenziata porta a porta.
 Lotta all’inquinamento elettromagnetico: evitando il proliferare sel vaggio di antenne di comunicazione (telefonia) sui tetti delle case ed incentivare l’uso di un’unica antenna per tutti i gestori.
 

Ripubblicizzazione dell’acqua: tutela e sovranità pubblica del ciclo dell’acqua,  evitando  qualsiasi  privatizzazione     dell’acquedotto. Inoltre, l’acqua pubblica sarà certificata e monitorata in modo frequente.
 Regimentazione e ristrutturazione di tutta la rete delle acque reflue e di quelle piovane in tutto il territorio, manutenzione e ripristino griglie.
 Servizio wifi pubblico gratuito a bassa emissione (minore di 0.6 V/m come in Liechtenstein), con garanzia di neutralità della rete, almeno nei principali luoghi pubblici e negli uffici comunali, e in prospettiva promozione di reti wireless ubique anche tramite condivisione dal basso della connettività privata.
 Ripristino della protezione civile locale.
Rilancio dell'economia locale, attraverso un progetto ad hoc per l’incre mento del turismo, per l’inserimento del nostro Paese in un circuito interre gionale, internazionale e locale. Molti dei finanziamenti pubblici europei passati per Regione e Provincia hanno escluso il Comune di Nemi, perché nessuno se ne è interessato. È nostra intenzione impegnarci per intercettare ed utilizzare questi finanziamenti soprattutto nei settori del turismo sostenibile, della  creazione  d’impresa  e  dello  sviluppo  dell’agricoltura  sostenibile. Nemi deve diventare un luogo di eccellenza, un esempio virtuoso di gastro nomia di qualità. I suoi prodotti: dalla norcineria ai dolci,  il pane, il miele, le fragole ed i fiori, devono essere valorizzati e riconosciuti come unici. Per que sto   il   nostro   obiettivo   è   far   diventare   Nemi   presidio   slow   food. Le finalità dello slow food sono: educare al gusto e all’alimentazione, salva guardare le produzioni alimentari tradizionali e promuovere un nuovo modello alimentare, rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali. È chiaro che dovremmo fornire, a tutte le persone che vengono nel nostro Paese, una migliore accoglienza, con informazioni specifiche sul cosa visi tare e sull’offerta commerciale presente.
 Educazione ambientale con campi ecologici e sportelli informativi sui percorsi naturalistici, sulla flora e sulla fauna tipiche della zona, in col laborazione con le associazioni ambientaliste esistenti nel territorio.
 Realizzazione di un Orto Botanico che recuperi e valorizzi le essenze tipiche locali.
 Creazione di circuiti di studio e ricerca sul patrimonio naturalistico e archeologico, attraverso le convenzioni con le università italiane e straniere.
 Ripristino dei giardini comunali.

Ripartiamo dai servizi sociali…

“Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze” (Paul Valéry)

 Impegno per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini, affian cando i sindaci dell’area Asl RM H nella lotta contro la chiusura dei pronto soccorso e di interi reparti dei nostri ospedali. Supportando inoltre,   la   realizzazione   del   policlinico   dei   Castelli   Romani.
 Attivare un lavoro di rete con i servizi pubblici territoriali, in modo da dare risposte celeri ed esaustive ai bisogni dei cittadini, anche a livello preventivo.
 apertura di una sezione AVIS per i molti donatori di sangue di Nemi.
 Valorizzazione delle esperienze di volontariato per il sostegno nelle situazioni di disagio fisico e psichico.
 Banca del tempo: Il tempo è diventato una risorsa preziosa e strate gica da investire con attenzione, da valorizzare anche attraverso nuove modalità. Chi ha del tempo lo mette in condivisione, lo offre in cambio del tempo di qualcun altro. Si può essere anziani, giovani, ca salinghe, pensionati o lavoratori; si può essere chiunque per avere del tempo. Condividerlo è un modo per socializzare, conoscersi, aiu tarsi, tornare ad essere comunità. È un modo, inoltre, di ricostruire re lazioni tra diverse generazioni, favorendo la trasmissione di espe rienze e saperi tra i diversi aderenti alla banca. Ci impegneremo ad istituire un registro in cui inserire le persone che mettono a disposi zione il loro tempo e le loro competenze per altri, dalle quali attingere per soddisfare quei bisogni legati alla vita quotidiana di ognuno.
 Utilizzo delle risorse del territorio per l’integrazione dei soggetti con disagio sociale (associazioni sportive, centro di prima accoglienza, associazioni culturali, etc.).
 Valorizzare le culture e le tradizioni dei diversi Paesi presenti a Nemi, organizzare momenti di socialità e confronto culturale tra le varie co munità per arricchirsi con le differenze degli altri.
 Sportello interculturale in collaborazione con le associazioni del territorio.
 Centro anziani: sostegno e promozione di attività culturali e di svago, in modo da sollecitare l’armonia e promuovere un contesto relazionale di confronto e di aggregazione.
 Potenziamento dei servizi sociali con particolare attenzione al servizio di assistenza sociosanitaria domiciliare per gli anziani.
 Tutela della memoria storica realizzando iniziative educative e culturali.
 Nonno vigile: usufruire della collaborazione di una persona anziana per organizzare l’uscita della scuola dei bambini.
 Creazione di spazi di aggregazione per bambini e giovani, tra i quali il ripristino e potenziamento della biblioteca comunale e la riqualificazione di aree al coperto e all’aperto per l'organizzazione di manifestazioni cul turali, ricreative e  di gioco. Inoltre, trovare una collocazione più adatta e più sicura per il parco giochi dei bambini. Istituzione di un registro per le unioni civili.

Ripartiamo dalla Scuola…
"Un crescente numero non solo di pedagogisti, d'insegnanti e di persone sin gole interessate ai problemi educativi, ma anche di istituzioni (in particolare le amministrazioni locali), è convinto che uno degli obbligatori, ma certamente non facili, punti di svolta è il collegamento programmato e sistematico della scuola con le varie realtà esterne." (F. De Bartolomeis  Scuola e Territorio pedagogista).

 Sostegno e potenziamento delle attività scolastiche ed extrascolasti che attraverso sistematici incontri programmatici con i referenti dell'isti tuzione scolastica.
 Tutela della scuola pubblica e del dirittodovere dei bambini residenti in un piccolo comune di essere istruiti nel paese in cui vivono. La scuola è istituzione educativa, è centro di proposta culturale e luogo di trasmis sione della cultura d'appartenenza e, per questo, non possiamo correre il rischio di perdere la scuola a causa dell'istituzione delle pluriclassi vo luta dalla riforma Gelmini.
 Rivisitazione della ludoteca comunale adeguandola ai bisogni dei bam bini,  rispetto agli spazi e rispetto all’offerta formativa e ludica.
 Ampliamento dell’offerta formativa per i bambini sotto i tre anni attra verso l’istituzione di un asilo nido comunale, con il reperimento di fondi re gionali e provinciali.
 Completamento e manutenzione degli edifici scolastici per la realizza zione di una struttura  multifunzionale e polivalente  che offra  gli spazi adeguati per tutte le attività, didattiche, culturali, ludiche: laboratori, bi blioteche, aule multimediali.
“Scuola aperta”: utilizzare la scuola per attività extrascolastiche affin ché la scuola diventi un centro di ritrovo e d'incontro, dove i ragazzi possano continuare ad apprendere anche in modo informale.

Ripartiamo dallo Sport e dalla Cultura…
“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.” (Enrico Berlinguer)
 Valorizzazione dello sport per la crescita del giovane ma anche per il superamento del disagio sociale.
 Campo sportivo: concludere le pratiche relative all’agibilità che hanno portato alla chiusura del settore giovanile calcistico, una risorsa so ciale per il nostro Paese, con conseguente penalizzazione dell’asso ciazione sportiva “Diana Nemi”, sia dal punto di vista economico che dell’attività.
 Rilancio del centro canoe, come sito per le attività sportive, ludiche e culturali.
 Realizzazione di manifestazioni sportive e centri estivi per bambini e ragazzi nel territorio.
 Promozione di attività culturali e di formazione, anche autogestite, mettendo a disposizione spazi pubblici ad associazioni e singoli.
 Consolidamento  e approfondimento della politica delle relazioni in ternazionali e nazionali per far conoscere Nemi ed i suoi valori, esten dendo il dialogo multietnico specialmente tra Paesi appartenenti a cul ture diverse.
 Mercatini domenicali per la promozione dell’artigianato e dei prodotti locali.
 Festival del folklore.
 Rilancio e valorizzazione della sagra delle fragole e mostra dei fiori.
 Scuola di musica e danza popolare.
 Rassegna di teatro dialettale.

La serietà, l’affidabilità, le idee, la passione e l’attaccamento a Nemi, insieme alla collaborazione che ci verrà data dai nostri concittadini, ci guideranno nei prossimi anni per garantire un avvenire migliore per tutti.
Ci dobbiamo riappropriare del nostro territorio, dando priorità alle esigenze della popolazione di Nemi, far crescere quei valori etici, di socialità, di solida rietà, di sicurezza, rispetto, giustizia ed equità sociale, che stanno alla base della convivenza civile.
La convinzione primaria che ispira il gruppo di PARTECIPAZIONE DEMOCRA TICA è quella di considerare Nemi un Bene Comune, da preservare attraverso il contributo di tutti. Per questo uno degli atti amministrativi più importanti di una giunta, il bilancio, ovvero come e dove indirizzare le voci di spesa, lo co struiremo insieme ai cittadini.
Adotteremo la metodologia del bilancio partecipativo. Si richiederà ai cittadini una partecipazione diretta per assumere decisioni sugli obiettivi e sulla distri buzione degli investimenti pubblici. Può avvenire tramite web o tramite que stionari cartacei.
Inoltre, ci impegneremo a recuperare la funzionalità del Comune, rispettando i vincoli economici e quelli burocratici, cercando di trovare le migliori soluzioni per mantenere e migliorare l’efficienza dei servizi al servizio dei cittadini. Riteniamo indispensabile, il confronto continuo con i nostri cittadini, che sono in grado di monitorare lo stato del nostro Paese. Realizzazione di un notizia rio/newsletter, cartaceo o attraverso email, o attraverso le bacheche, che per metta ai cittadini interessati di essere avvisati delle attività comunali e delle discussioni in corso. Oltre al fatto che il consiglio comunale potrebbe essere trasmesso in diretta streaming. Inoltre, proponiamo di costituire una commis sione sia di giovani che di anziani in modo tale che possano interagire con gli amministratori, per un’attenzione maggiore alle loro esigenze. Senza sottova lutare i bambini, creando un consiglio comunale proprio per loro, in quanto sono i più validi indicatori del livello di vivibilità e della qualità ambientale del nostro Paese. Infine, proponiamo un filo diretto con il sindaco e l’amministra zione, attraverso una comunicazione sia tramite web che tramite cartaceo (cas
setta postale a gestione del sindaco).
 




VELLETRI: A RENATO MASTROSTEFANO IL RICONOSCIMENTO PER LA BENEFICIENZA E L’IMPEGNO PER LA CITTÀ

Red. Cronaca

Velletri (RM) – L’associazione “Padre Italo Laracca” opera ormai da 18 anni a Velletri e, tra le altre iniziative, si è fatta promotrice di tre edizioni dell’Albo d’Oro della città di Velletri, un’iniziativa per premiare e individuare le figure di concittadini che si sono saputi distinguere nella loro professione e nella loro vita, affinché fossero anche di esempio per le nuove generazioni. La voglia di raccontare i grandi personaggi che hanno fatto e fanno ancora il bene della città di Velletri ha portato l’associazione ad organizzare un singolo evento dedicato al Presidente della Banca Popolare del Lazio prof. Renato Mastrostefano, che giovedì 7 aprile nella Sala Tersicore del Palacco Comunale ha ricevuto il riconoscimento “Munificence and solidarity for Social Events” dalle mani del consiglio direttivo dell’associazione stessa. Una sorta di attestato di benemerenza verso una delle figure più importanti che la comunità può vantare, protagonista negli anni di una costante e amplissima attenzione verso il sociale e la cultura, con un sostegno sempre fattivo, anche nei momenti di difficoltà generale.

La cerimonia è stata introdotta da Fabio Ciarla, neopresidente del sodalizio intitolato alla figura di un altro benefattore di Velletri come padre Laracca, e poi guidata dal presidente emerito Giorgio Maggiore in un programma arricchito dagli interventi del Maestro Fabio Ludovisi al pianoforte e con le testimonianze del sindaco di Velletri Fausto Servadio e del suo omologo larianese Maurizio Caliciotti. Un intervento molto sentito è arrivato anche dal direttore generale della BPLazio Marcello Lucidi, mentre si è sentita palpabile e profonda anche la commozione del diretto interessato, il prof. Mastrostefano ha infatti voluto salutare e ringraziare a sua volta tutti i presenti per il riconoscimento ricevuto.

Durante la serata l’associazione “Padre Italo Laracca” ha presentato anche la ristampa del volume “Raccolta di soprannomi e stornelli velletrani” di Italo e Luigi Laracca, entrambi sacerdoti dell’ordine dei Padri Somaschi e impegnati a Velletri.  Questa nuova versione del libro è stata arricchita da alcuni saggi di Mario Lozzi, che è anche intervenuto alla Sala Tersicore contestualizzando concetti di grande interesse legati al dialetto veliterno e alle caratteristiche stesse della popolazione e della sua storia.
L’evento si è concluso con un rinfresco offerto e con le foto ricordo di rito, a cominciare da quella più importante che ha visto il prof. Mastrostefano posare con la sua famiglia, nipoti compresi, intervenuta al completo per impreziosire un momento di grande rilevanza. 
 




LANUVIO: SIMULA UNA RAPINA IN PIENO CENTRO STORICO

Redazione

Lanuvio –  I Carabinieri della Compagnia di Velletri, diretti dal Capitano Davide Occhiogrosso, hanno deferito in stato di libertà V.G. di anni 44 per simulazione di reato e procurato allarme all’Autorità.
Erano le ore 11.30 del 12 u.s., quando l’operatore di Centrale Operativa del Comando Compagnia CC di Velletri, a seguito di segnalazione di una rapina, inviava personale della Stazione CC di Lanuvio nelle vicinanze di un bar del territorio. Sul posto il denunciante riferiva che poco prima, uscendo dalla filiale della Banca Popolare del Lazio di Lanuvio, era stato avvicinato da due individui di nazionalità straniera che lo minacciavano con un coltello al collo, gli sferravano vari pugni allo stomaco ed al volto causandogli una vistosa ferita allo zigomo destro, e gli sottraevano dalla tasca denaro contante per un importo di euro 680,00 appena ritirato dalla banca. Il Il denunciante forniva una descrizione dettagliata dei soggetti che venivano attivamente ricercati dalla pattuglie della Compagnia di Velletri, in servizio di controllo del territorio.
Gli immediati accertamenti condotti dai carabinieri della Stazione di Lanuvio, la visione degli appartati di video sorveglianza e l’accurato sopralluogo sul posto facevano emergere una serie di contraddizioni ed incongruenze che costringevano il denunciante a fornire la vera versione dei fatti. La rapina era stata simulata per giustificare con la famiglia l’ammanco di una somma di denaro in suo possesso. Per rendere più credibile l’evento delittuoso si era anche procurato da solo una taglio col coltello allo zigomo destro. Sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire le reali cause del gesto.




CIAMPINO, DONNA RAPINATA DI 22 MILA EURO MENTRE VERSA ALLA CASSA CONTINUA

Redazione

Ciampino (RM) – La donna, dipendente di un’azienda di prodotti alimentari di Roma, era intenta alle operazioni di versamento degli incassi della ditta per cui lavora, nella cassa continua dell’Agenzia della Banca Popolare del Lazio di Viale Kennedy e mai avrebbe immaginato che stava per divenire la vittima di una rapina. Non immaginava infatti che quello scooter che si aggirava nei paraggi da qualche minuto era interessato proprio a lei e che stava aspettando il momento propizio per avventarsele a dosso. Difatti, approfittando della sua distrazione, un uomo, con il casco integrale, la strattonava facendola cadere a terra e strappandole di mano la busta che conteneva 22.000 euro, scappando con la moto a tutta velocità in direzione di Roma. Fortunatamente un passante, che aveva assistito a tutta la scena, dava immediatamente l’allarme ai Carabinieri della Tenenza di Ciampino che, messisi subito all’inseguimento, riuscivano a raggiungere ed a bloccare il motociclo, risultato provento di furto, arrestando il rapinatore, un pregiudicato romano di 31 anni e recuperando la refurtiva. Fortunatamente la donna, a parte la paura, non ha avuto ulteriori conseguenza fisiche.
 




Bitcoin, ecco lo scenario mondiale e cosa sta succedendo

Dopo aver toccato i livelli più alti nel corso dei primi giorni del mese di novembre 2021, Bitcoin sta passando un momento molto delicato, con una diminuzione che ha raggiunto anche il 40%. Un balzo all’indietro che deve essere tenuto d’occhio con grande attenzione da quanti sono soliti investire su Bitcoin con la piattaforma Plus 500 e le tante altre disponibili online.

Al giorno d’oggi, investire su Bitcoin vuol dire anche affrontare delle vere e proprie montagne russe. Tra momenti in cui si registrano picchi veramente importanti e altri in cui le battute d’arresto non fanno altro che susseguirsi, è difficile capire come orientarsi e come valutare lo scenario complessivo.

A incidere, nel corso dell’ultimo periodo, troviamo anche la sfiducia che è stata data da determinati Governi nei confronti delle valute digitali. Se prima era stata la Cina a schierarsi apertamente contro Bitcoin, ora è il turno della Russia, che non sta facendo mistero di non amare affatto la ben nota criptovaluta.

Le tensioni geopolitiche attualmente in atto sono numerose, ma ad incidere sui continui colpi di scena sul Bitcoin sono anche le decisioni che sono state prese dalle banche centrali, così come la riduzione di cui è stato oggetto il Nasdaq.

Bitcoin in calo, e le altre criptovalute?

Il momento attraversato dal Bitcoin, come dicevamo in precedenza, non è certamente dei più facili. Il calo sta toccando il 7.50% attualmente, scendendo a quota 39 mila dollari. Nel giro di una sola giornata, la valuta digitale più popolare in tutto il mondo ha lasciato per strada la bellezza di circa 4 mila dollari in termini di valore. In confronto ai picchi che erano stati toccati in quell’inizio di novembre da favola, ora il trend negativo è arrivato a toccare il 40%.

Se il Bitcoin non se la sta passando molto bene, è chiaro che gli investitori si stanno chiedendo qual è lo scenario in relazione alle altre valute digitali. Ebbene, anche per le altre criptovalute il periodo non è proprio dei migliori. Giusto per fare un esempio, Ethereum ha subito una battuta d’arresta che sfiora il 9%, scendendo a quota 2880 dollari. In base alle statistiche che sono state diffuse da parte di CoinMarketCap, la grande caduta delle due criptovalute più importanti a livello mondiale, ha tolto complessivamente qualcosa come 140 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Tenendo come punto di riferimento i picchi che erano stati toccati nel corso dei primi giorni del mese di novembre, quando Bitcoin andrà oltre quota 67 mila dollari, sono stati persi per strada qualcosa come oltre 1000 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione sul mercato delle valute digitali.

Le scelte della Russia

Ad aggravare la riduzione e il momento negativo si è messa anche la Russia. In modo particolare, a far discutere sono le scelte che sono state prese da parte della banca centrale del paese sovietico, che ha comunicato in via ufficiale una bozza di proposta che, a quanto pare, andrebbe a mettere un freno definitivo a scambi che riguardano qualsiasi tipo di valuta digitale. Non solo, dal momento che il divieto verrebbe esteso anche sull’estrazione delle principali criptovalute, tra l’altro sul mercato russo che è uno di quelli più importanti in riferimento all’uso di tali strumenti.

Questi nuovi regolamenti previsti dalla Banca centrale russa andrebbero, di fatto, a mettere il veto su ogni tipo di emissione, ma anche di scambio legato alle criptovalute. Quindi, in attesa di una decisione definitiva e ufficiale, si possono notare già i primi suggerimenti disposti dalla Banca centrale russa alle banche della federazione, di tenere sotto controllo e, nel caso in cui fosse necessario, mettere i bastoni tra le ruote agli acquisti di valute digitali.




Mutui agevolati: a chi sono indirizzati, come richiederli

Negli ultimi tempi è sempre più difficile, soprattutto per i giovani, acquistare una nuova casa o anche far fronte alle spese quotidiane. La pandemia da Covid non ha di certo migliorato la situazione, a causa della stessa molte persone non hanno potuto lavorare o si sono viste ridurre di molto le ore lavorative quotidiane. Per questi motivi il Governo ha previsto una serie di importanti agevolazioni, soprattutto per i giovani, a partire dai bonus per il lavoro fino ai mutui agevolati per giovani under 36.

Mutui agevolati per giovani

I mutui agevolati per giovani sono un prodotto finanziario offerto a chi ha meno di 36 anni, per rinforzare le agevolazioni già disponibili per l’acquisto della prima casa. I beneficiari di tale agevolazione sono tutti coloro che rispondono a specifici requisiti: hanno meno di 36 anni, un contratto di lavoro atipico o hanno figli minorenni a carico e vivono in una casa popolare. In questi casi lo Stato si fa garante per l’accensione di un mutuo per l’acquisto di una nuova casa, fino all’80% del suo valore come da perizia da parte di un esperto del settore. Il mutuo ottenuto tramite questa garanzia può essere utilizzato per l’acquisto della prima casa, anche per edifici che necessitino di interventi di miglioramento, come ristrutturazioni o lavori che rientrano nei bonus energetici. L’importo massimo finanziabile è pari a 250.000 euro e chi intende godere del Fondo Garanzia Prima Casa deve acquistare un immobile in Italia, non deve avere un ISEE superiore ai 40.000 euro e non deve essere proprietario di altri immobili a uso abitativo.

Come funziona la surroga mutuo

Tra le agevolazioni particolarmente interessanti per giovani e non solo, ce ne sono alcune che riguardano chi ha già acceso un mutuo. Stiamo parlando in particolare della surroga mutuo, ossia della possibilità di spostare il prestito su un’altra banca, che offra condizioni migliori. Per chi non conosce i prodotti bancari, il magazine di Banco di Sardegna fornisce informazioni e linee guida sul funzionamento dei principali prodotti bancari e finanziari. Scopriamo insieme come funziona la surroga mutuo. Sostanzialmente nel momento in cui si trova una banca che offre condizioni migliori per il prestito che si ha già in atto è possibile spostare il mutuo su quella banca, senza pagare penali e con alcune interessanti agevolazioni. Il debitore, infatti, non è tenuto a pagare nuovamente gli oneri notarili, senza pagare l’istituzione di una nuova pratica e la chiusura della precedente. Si deve anche considerare che la legge italiana prevede per la vecchia banca l’obbligo di accettare la surroga del mutuo.

Come fare la surroga del mutuo

Grazie al Decreto Bersani la surroga del mutuo avviene in modo praticamente automatico, per tutti coloro che la richiedono. È infatti sufficiente trovare una banca che offra condizioni migliori per il mutuo, rispetto a quella presso cui lo si è acceso. Il debitore si può recare presso questa nuova banca e richiedere la surroga del mutuo, portando ovviamente la documentazione che riguarda il prestito in atto. Sarà la nuova banca ad avvisare la precedente, che non può chiedere alcun tipo di onere. L’unica somma da pagare è la tassa sull’ipoteca, che oggi ammonta a 35 euro.




Velletri Libris: Bruno Vespa fa il pienone

Cala il sipario sull’edizione 2020 della rassegna internazionale di letteratura “Velletri Libris”,
ideata e realizzata dalla Fondazione De Cultura e dalla Mondadori Bookstore Velletri in
collaborazione con Fondarc. Una manifestazione, in tempi di pandemia, portata a termine
nonostante gli impedimenti normativi e per questo ancora più sentita e preziosa visto
l’intento di regalare ai veliterni delle serate di normale e straordinaria cultura.

Ci hanno pensato i titolari della Libreria, Aurora De Marzi e Guido Ciarla, a ripercorrere un
programma di tredici serate sempre molto partecipate grazie alle tematiche trattate nei
libri dei vari ospiti che si sono avvicendati sul palco della Casa delle Culture e della Musica.

Dopo i doverosi ringraziamenti, è stata la volta degli interventi istituzionali di Vera Dani (Fondarc), Romina Trenta (Assessore alla Cultura del Comune di Velletri), Giancarlo Righini (Consigliere Regionale). Proficua anche la collaborazione con Telethon, che ha raccolto una somma importante di donazioni grazie alla generosità dei veliterni.

L’ospite più atteso dell’ultima serata era tuttavia Bruno Vespa, arrivato a Velletri per presentare il suo
“Bellissime” (edito da Rai Libri). Il noto giornalista e conduttore televisivo, intervistato dalla
collega Laura Chimenti, ha ripercorso in una trattazione accurata il fascino, la seduzione e
la pura bellezza delle donne che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano.

Da Gina Lollobrigida a Francesca Dellera, passando per l’indimenticabile Sophia Loren fino a Diletta
Leotta, che oggi sui social spopola con i suoi migliaia di followers e fans.

Il direttore ha spiegato che le tre caratteristiche caratteriali di queste donne vanno di pari passo: il loro
fascino le rende attraenti, la loro capacità di seduzione le pone al centro dei sogni degli italiani, la pura bellezza le rende uniche.

Vespa ha disegnato ritratti molto completi di attrici, giornaliste e conduttrici tv entrate di diritto nell’immaginario dei telespettatori e nel dibattito con Laura Chimenti è emersa la forza prorompente di queste donne, capaci di attirarsi la stima e la simpatia di migliaia di italiani per la loro competenza. Al termine della presentazione, in esclusiva per l’Ufficio Stampa di “Velletri Libris”, l’autore ha voluto
rivolgere un saluto alla città non prima di aver spiegato la genesi del lavoro poi dato alle stampe da Rai Libri: “L’idea è nata per raccontare settant’anni di storia del costume italiano attraverso diciotto donne. Da quelle del dopoguerra, come Sophia Loren e Gina Lollobrigida, fino a quelle che vivono i social come Belen Rodriguez e Diletta Leotta.

Sono loro le bellissime che hanno caratterizzato la storia del nostro cinema e del nostro
spettacolo, e anche della nostra vita quotidiana. È stato per me un grandissimo piacere” –
ha aggiunto il direttore – “presentare il libro qui a Velletri, in una rassegna molto raffinata
che neanche il covid è riuscita a fermare. Voglio fare i miei più sinceri complimenti a tutto
lo staff”, ha concluso Vespa.

Con il conduttore di “Porta a porta” si conclude la quarta edizione di una rassegna che ha accompagnato, seppur con le limitazioni di capienza, centinaia di persone durante un’estate atipica. Una scommessa vinta grazie alla perseveranza della squadra, capitanata da Aurora e Guido Ciarla, che lavora quotidianamente con la missione di “aggregare intorno al libro”.

Rocco Della Corte
Ringraziamenti: Regione Lazio, MIBAC, Lazio Crea, Fondazione di Partecipazione Arte &
Cultura Città di Velletri, Allianz, Banca Popolare del Lazio, Clinica Madonna delle Grazie,

Fondazione Telethon, IRC, Farmacia Montecuollo, Fantanimazione, Velletri Life Giornale,
PubliR, Le Camelie del Generale, Gelatomania, Casale della Regina, CREA.
Si ringraziano altresì: Edoardo Amati, Emanuele Cammaroto, Tiziana Mammucari, Silvia
Ciriaci e il circolo dei lettori, Rocco Della Corte, Riccardo Cimmino, Massimo Morassut, Pino
Siciliano e tutto lo staff della Libreria composto da Arianna Fiandra, Francesca Giuliani,
Luciana Spanu, Lorenzo Pistolesi, Maura Pigliucci, Piero Zomegnan, Sofia Bucci.
Si ringraziano tutti gli autori e tutte le case editrici intervenute.
Un ringraziamento speciale a Paolo Di Paolo che ha collaborato alla direzione
artistica della rassegna.




Banche Venete, bankitalia replica a Consob: la avvertimmo su banche venete

Bankitalia replica alla Consob che aveva accusato la banca centrale di non essere stata avvisata sui problemi relativi alle banche venete. La segnalazione della Banca d’Italia alla Consob nel novembre 2013 sull’incoerenza del prezzo dell’aumento di capitale di Veneto banca, ha detto il capo della Vigilanza di Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, nel corso della sua testimonianza di fronte alla commissione d’inchiesta, era più che sufficiente per far scattare un warning dell’altra autorità. Se poi l’autorità non agisce non so, non so cosa sia successo nei comitati tecnici”. La Banca d’Italia, ha spiegato Barbagallo, segnalò che il prezzo per l’aumento di capitale di Veneto Banca era “incoerente con il contesto economico. Nel momento in cui la Consob ritiene di non avere i mezzi per poter fare una verifica poteva chiedere a noi, cosa che non ha fatto. Ricordo che esiste un luogo deputato a scambio di informazione, il comitato tecnico e lì poteva chiedere. Se non avesse avuto i mezzi avrebbe potuto dire che non li aveva e avremmo ispezionato noi”.

A sferrare il primo attacco è il dg Consob Angelo Apponi, spiegando che Banca d’Italia nel 2013 non segnalò all’authority “problemi” di Veneto Bancain vista dell’aumento di capitale anzi indicò che l’operazione era “strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità”.

Secondo Apponi la Consob ricevette dalla Banca d’Italia nel 2013 informazioni incomplete per valutare il prezzo dell’aumento di capitale lanciato quell’anno da Veneto Banca. “Ci viene detto (nella comunicazione ricevuta da via nazionale, ndr) che il prezzo è alto. Altro è quello che leggiamo nel verbale ispettivo, che riceviamo nel 2015, dove si dice che la metodologia di calcolo del prezzo è irrazionale e ci sono dei vizi. L’informazione è significativamente diversa”. Quanto a Banca Popolare di Vicenza, ha rilevato Apponi, Consob “non ricevette nessuna informazione da parte di Bankitalia sul prezzo”.

Il tema del prezzo delle azioni dell’aumento di capitale lanciato dagli istiuti veneti è proprio uno di quelli su cui sono emerse le maggiori contraddizioni nel primo intervento in aula dei due. Prezzo che sarebbe stato stabilito al di sopra del valore di mercato con meccanismi carenti e oggetto di forti rilievi nelle ispezioni di Banca d’Italia. Verbali ispettivi che non è chiaro se siano stati trasmessi a Consob anche in forma non integrale