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Redazione
Padova – Una banda ben organizzata e ramificata è stata scoperta e fermata questa mattina dalla Squadra mobile di Padova coordinata dal Servizio centrale operativo e con l'ausilio delle Squadre mobili di Milano, Treviso, Vicenza, Udine, Venezia, Verona, Rovigo, Belluno, Forlì e di personale del commissariato di Monza.
Diciotto persone, tutti italiane di etnia rom, sono state arrestate; di queste tre sono finite agli arresti domiciliari.
L'indagine, frutto di oltre un anno di pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni, ha permesso ai poliziotti di scoprire un'associazione criminale responsabile di centinaia di delitti contro il patrimonio, ricettazione e riciclaggio di denaro.
Iniziata a seguito di alcune segnalazioni di autovetture, intestate a prestanome, utilizzate per furti e scorribande, l'inchiesta ha riguardato una trentina di cittadini di etnia rom, autori di numerosi furti e rapine, facendo luce su un'organizzazione criminale caratterizzata da vincoli di parentela, che poteva vantare molti appoggi e coperture in tutta Italia, specialmente presso il campo nomadi di Padova in via Longhin, considerato la base dell'associazione.
Gli arrestati erano quotidianamente coinvolti in furti con destrezza, rapine ai danni non solo di rappresentanti orafi e titolari di bar, ma anche passanti e conducenti di veicoli, ricorrendo spesso anche a vari trucchi per farli fermare e chiedere aiuto.
In altre circostanze hanno mostrato tutta la loro aggressività effettuando veri e propri agguati anche armati.
Gli arrestati erano anche in grado di ripulire e riciclare le banconote macchiate e bruciate dai dispositivi di sicurezza dei furgoni portavalori: nel corso dell'indagine sono state recuperate in provincia di Treviso ed Udine centinaia di banconote macchiate frutto degli assalti ai portavalori, interrate in alcuni campi incolti ed imbustate.
Gli agenti hanno inoltre effettuato numerose perquisizioni presso il campo nomadi di Padova, domicilio di diversi indagati e base logistica del gruppo criminale.
All'operazione hanno partecipato equipaggi del Reparto prevenzione crimine Veneto e i Vigili del fuoco.
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