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di Paolino Canzoneri
ROMA – A volte si ha la sensazione di stare "stretti" in una Europa che troppo spesso appare eccessivamente rigorosa nei richiami continui per il contenimento del debito ma le regole sono quelle e il nostro ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ieri ha inviato un "Rapporto sui fattori rilevanti" alla Commissione Europea dove ha chiarito che l'Italia proseguirà il suo cammino per rispettare le tappe relative all'avvicinamento del deficit strutturale considerato al momento eccessivo e per l'aggiustamento dei 3,4 miliardi di euro che corrispondono circa allo 0,2% del PIL che tanto accoratamente aveva preteso Bruxelles. In un laconico messaggio sui social, il ministro Padoan ha scritto: "Nessuna manovra estemporanea: riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita". Concetti pochi ma basilari che vorrebbero palesare una risposta forte e decisa per calmare gli animi di Bruxelles convinta della necessità di una correzione dei conti "sprint" e rapida non condivisa da Padoan che invece registra segnali lievi di ripresa che non vuole compromettere. Una correzione rapida danneggerebbe la ripresa alla luce di due eventi dal sapore catastrofico, due incertezze finanziarie e politiche quali Brexit e Trump che seminano sul campo non poche perplessità e preoccupazioni. Il governo italiano vuole cercare di dimostrare che la propria parola vale tanto e pretende fiducia dalla comunità europea. Riforma strutturale e rilancio delle privatizzazioni sono sempre state considerate da Padoan le carte vincenti. Il commissario Pierre Moscovici il vice presidente Valdis Dombrovskis leggeranno attentamente il Def redatto da Padoan e giudicheranno la strategia per il contenimento del debito e vaglieranno le promesse di un ulteriore taglio alla spesa e di un inasprimento maggiore della lotta contro l'evasione, misure i cui frutti potranno evitare l'aumento dell'aliquota dell'IVA, provvedimento odioso e poco popolare ma che porterebbero comunque a ritoccare le imposte di bollo o di registro. Provvedimenti che porterebbero comunque ad una crescita del PIL maggiore anche se al momento è difficile quantificare e che tipo di impatto avrà una erogazione finanziaria necessaria per sopperire le spese del terremoto che affligge il Centro Italia. Si parla ad oggi di circa un miliardo di euro e proprio per questo verrà creato un fondo speciale per questa esigenza urgente.
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