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Roma

OSTERIA NUOVA, CESANO: ALLA CASACCIA RIFIUTI RADIOATTIVI VICINO ALLE ABITAZIONI

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Tempo di lettura 3 minuti Memento Naturae appoggia il blitz del comitato "Fuori le scorie dal XV Municipio"

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Cinzia Marchegiani

Roma – L'associazione Memento Naturae ci tiene a precisarlo, e con un comunicato del 28 gennaio 2013 afferma l’appoggio incondizionato al blitz notturno del “Comitato Fuori dalle Scorie Radiaottive dal XV Municipio” che nella notte del 27 gennaio ha affisso manifesti per denunciare e rinfrescare la memoria alla cittadinanza che proprio che all’interno del centro ricerche Enea-Casaccia esiste il deposito di scorie radioattive della Nucleco, società che è controllata dal 40% da Enea e dal 60% dalla Sogin (società di Stato incaricata della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani, nonché della loro messa in sicurezza). Il Comitato si è attivato con l’affissione dei manifesti nella zona Nord di Roma, Osteria Nuova, Cesano, La Storta, Olgiata, Cassia etc. Chiedono la chiusura del sito di stoccaggio delle scorie radioattive nonché la partecipazione della cittadinanza. In quel sito, ci sono ben cinque depositi che ospitano 7.0000 metri cubi di rifiuti in 2500 fusti prodotti negli anni 90, come afferma ad un’intervista pubblicata da Il quotidiano nel Lazio, il portavoce del Comitato Fuori le scorie dal XV Municipio, Stefano Pescarioli. La preoccupazione sembra ora amplificarsi vista che la Determinazione R.U. della Provincia di Roma del 14.01.2013 prevede la futura costruzione di un altro sito per il trattamento e stoccaggio della radioattività all’interno dello stesso sito Enea-Casaccia. Il Movimento sopracitato descrive questa attuazione una vera e propria discarica radioattiva all’interno dei centri urbani, con il silenzio/assenso delle istituzioni che non sembrano adoperarsi per la tutela della salute pubblica. In realtà, questo è ancor più motivato, dalle notizie che riportava un’inchiesta di Androkons, dove le loro telecamere erano arrivate a pochi metri dai depositi, semplicemente facendo pochi passi a piedi dalla strada che costeggia il centro, e senza incontrare nessuna segnaletica di divieto.
Riccardo Oliva, presidente dell’Associazione Memento Naturae, ricorda con un comunicato tempestivo, le disastrose problematiche: “Dopo gli ultimi scandali che hanno riguardato il mondo dei rifiuti con l'arresto del re dell'immondizia Manlio Cerroni e le indagini conseguite alle diverse combriccole politiche di ogni colore che con lui negli anni hanno "trattato" varie questioni, dopo che si è riparlato moltissimo della situazione in Campania causata dalla Terra dei Fuochi, tornata alla ribalta delle cronache dopo un periodo di
lunghissimo silenzio, ora è giunto il momento di ri-spostare l'attenzione su Roma.
Infatti per la situazione dei rifiuti, non solo restano i disagi e le non poche preoccupazioni, soprattutto per una totale assenza culturale che educhi la cittadinanza ad un corretto smaltimento delle “risorse” che produce, aiutandola anche, con amministrazioni più virtuose delle attuali, a poter usufruire di incentivi e strumenti remunerativi per queste, ma si tende a trascurare come nel
quadrante a nord della Capitale esista un sito di stoccaggio all' Enea Casaccia di via Anguillarese, con circa 2500 fusti di rifiuti radioattivi.
Con la determinazione dirigenziale della Provincia di Roma (R.U. 127 del 14/01/2013) approvata da Nicola Zingaretti, si potrà realizzare perfino un nuovo sito per il trattamento e lo stoccaggio all’interno del centro stesso.
Non è accettabile trattare con cotanto pressappochismo una problematica ambientale che potrebbe avere nel tempo ripercussioni future molto pericolose; non è possibile far finta che non ci siano delle precise responsabilità da parte delle nostre amministrazioni; non è ammissibile giocare con la salute e la sicurezza dei cittadini senza informarli adeguatamente che sul loro territorio esiste una
discarica eterna fatta da scorie radioattive che non saranno mai smaltite.

Per questi ed altri motivi, ”Apriamo tutti gli occhi e chiudiamo definitivamente la discarica radioattiva Enea-Casaccia!”

Qui il sito della Nucleco http://www.nucleco.it/chi-siamo/missione-e-profilo.html
Azienda con sistema qualità certificato ISO 9001
© 2010 Nucleco S.p.A. C.F. 05081150582 P.IVA 01352541005
via Anguillarese, 301 – 00123 Roma
Email: nucleco@nucleco.it

Il sito in questione era citato, dal Direttore del Sismi, Nicolò Pollari nell’audizione alla camera del 26 giugno 2003 nella Commissione Cicli dei Rifiuti: “….Ricordo anche l'impianto pilota di fabbricazione di combustibile di uranio e plutonio della Casaccia (Roma), fuori servizio, gestito dall'ENEA, in trasferimento alla Sogin, con annesso deposito di rifiuti radioattivi contaminati con plutonio”

Ora c’è la DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE R.U. 127 del 14/01/2013 della Provincia di Roma, che amplifica i timori e le preoccupazioni per l’ampliamento del sito de La Casaccia.
Si legge: 
Oggetto: Azienda Nucleco S. P. A. sede legale ed insediamento produttivo siti in Via Anguillarese, 301 – 00123 Roma. Autorizzazione per la costruzione di un nuovo impianto di trattamento e stoccaggio di rifiuti radioattivi ai sensi dell'art. 269 comma 2 del D. Lgs 152/06 in esercizio con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 15/04/2010 prot. IMP/37/0

Un impianto con sito di stoccaggio delle scorie radioattive, dove lo stesso Direttore del Sismi aveva spiegato essere possibili bersagli di atti terroristici, a due passi dal centro abitato, viene autorizzato ad implementare un alto impianto di stoccaggio di rifiuti radioattivi, invece di essere spostato in un posto più idoneo. La cittadinanza, era stata assicurata però che questa determinazione era solo per rinnovare l’autorizzazione, come tranquillizzava lo stesso documento scaricabile dal sito Nucleco http://www.nucleco.it/SiteAssets/uploads/2013/Nota%20stampa%20Nucleco_9%20aprile%202013.pdf

Ora con i problemi di tutela della salute e del patrimonio territoriale, non è il caso di dire “Così è se vi pare!”

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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