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Redazione
Orte (VT) – Nel primo pomeriggio dello scorso 23 settembre in via Molignano ad Orte due minori (M.M. e P.D.) sono stati travolti da un’autovettura che colpendo il ciclomotore sul quale viaggiavano li ha scaraventati a terra.
L’uomo alla guida del veicolo qualificandosi ai giovani come poliziotto, una volta sceso dalla stessa, lanciava i pezzi del ciclomotore e dell’auto, che nella forte collisione si erano staccati dai rispettivi mezzi, addosso ad una recinzione poco distante e senza soccorrere i minori si è dato alla fuga assieme alla donna che era con lui in auto.
I due giovani, che hanno necessitato del trasporto in ambulanza presso l’ospedale di Belcolle per le ferite riportate, non sono stati in grado di fornire notizie certe e utili atte ad identificare l’uomo poiché erano visibilmente sotto shock a seguito dell’accaduto. La prognosi dei minori è stata di 10 giorni per lui con probabile disallineamento dell’anca e 6 giorni per lei salvo complicazioni.
Sul posto è intervenuto un agente di polizia che abitava nelle vicinanze con personale del locale Stazione Carabinieri del Comune di Orte che attraverso operazioni immediate e congiunte sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’incidente e a dare corso all’azione penale.
Vane le immediate ricerche dell’autovettura datasi alla fuga che poi si è appreso essersi dileguata attraverso i campi della zona.
Gli operatori, impegnati nell’attività info-investigativa atta a definire i responsabili ancora ignoti, erano certi di poter rintracciare i responsabili dell’incidente attraverso l’acquisizione delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti all’ingresso di via Molignano, attraversamento in cui l’autovettura aveva acceduto. La possibilità è sfumata quando a tale richiesta è stata data risposta negativa dagli organi competenti per problemi tecnici.
Inevitabile quindi una domanda: ma come è possibile che un impianto di ripresa che conta oltre un centinaio di videocamere atte alla sorveglianza del territorio comunale, non sia utilizzabile per “motivi tecnici”? (Quest’ affermazione addotta tante volte dai competenti Uffici). Non è che invece si usa una formula di questo tipo per sanare la mancanza di incarico e investitura del responsabile designato all’estrapolazione dei dati nonostante sia passato oltre un anno dall’ultimazione dell’impianto? E Ancora possibile che quest’ultimo episodio di illegalità così come molti altri che avvengono costantemente nel territorio ortano debbano rimanere irrisolti per l’impossibilità di visionare in tempi utili le immagini che le stesse riprendono?.
Ad oggi occorre constatare che solo alcuni elementi sono certi: i due minori hanno rischiato la vita, i genitori degli stessi non avranno mai giustizia e i delinquenti ancora una volta la fanno franca nonostante le Forze di Polizia compiano tutti i passi necessari per la tutela e la salvaguardia dei cittadini.
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