Connect with us

Cronaca

Operazione antimafia, dalla Sicilia alla Germania colpo al clan degli Rinzivillo: arrestate 11 persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

CALTANISSETTA – Dalle prime luci dell’alba è in corso una complessa operazione antimafia, coordinata dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Caltanissetta e Roma, nei confronti di Cosa Nostra e, in particolare, della famiglia mafiosa di Gela, nella sua articolazione territoriale denominata clan RINZIVILLO.

Oltre 100 operatori di polizia, appartenenti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza capitolina e alla Questura nissena, stanno eseguendo, in Italia e in Germania, due ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardanti 11 persone, affiliate o comunque contigue all’organizzazione criminale.

I destinatari delle misure sono:

  • RINZIVILLO Salvatore (classe1960), attualmente in carcere;
  • D’AMBRA Giandomenico (classe 1971), attualmente agli arresti domiciliari;
  • LAZZARI Marco (classe 1970), attualmente in carcere;
  • PETRONE Cristiano (classe 1973), attualmente in carcere;
  • MARTORANA Ivano (classe 1981), attualmente in carcere;
  • FERRACANE Riccardo (classe 1956);
  • CASSARO Giuseppe (classe 1970);
  • GUELI Nicola (classe1982);
  • GUELI Salvatore (classe 1975);
  • SPITERI Gabriele (classe1973),

e un ulteriore soggetto del quale sono in corso le ricerche.

I predetti – tranne LAZZARI, PETRONE e D’AMBRA – sono indagati, a vario titolo, per aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, perpetrati in Germania, a Roma e in Sicilia.

In particolare, gli investigatori hanno ricostruito gli affari illeciti della consorteria criminale, gestiti mediante una “cellula” operante in territorio tedesco, che il boss Salvatore RINZIVILLO aveva affidato al suo “luogotenente” Ivano MARTORANA.

Detta articolazione si occupava dell’approvvigionamento della droga, destinata ad essere smerciata nella Capitale e sulla piazza sicula, ove il sodalizio poteva contare, tra gli altri, sull’associato FERRACANE nel ruolo di “grossista”.

In tale contesto, sono emersi contatti con soggetti turchi di notevole caratura criminale, nonché con persone che hanno avuto rapporti con la ‘ndrangheta reggina, tra i quali Antonio STRANGIO, pregiudicato di San Luca (RC), meglio noto come “TT” o “U MECCANICU”, all’epoca latitante all’estero e poi catturato, nel dicembre del 2017, nei pressi di Duisburg.

LAZZARI e PETRONE, infedeli appartenenti alle Istituzioni, sono accusati di concorso in fatti corruttivi, talora aggravati dalla c.d. “agevolazione mafiosa”, per aver messo a disposizione di RINZIVILLO e MARTORANA, notizie riservate contenute nella banca dati SDI e in alcuni documenti cartacei, nonché per aver cercato, sempre al fine di favorire l’organizzazione criminale, di corrompere appartenenti a Forze dell’ordine in servizio presso alcuni aeroporti italiani, ai quali promettevano utilità in cambio dell’omissione di controlli per facilitare l’esportazione in Russia di significative somme di denaro, da reinvestire in attività economiche con il supporto di esponenti apicali di mafie autoctone.

All’avvocato romano D’AMBRA vengono contestati indebiti accertamenti “commissionati” a PETRONE per acquisire, mediante la predetta banca dati, informazioni di natura riservata sul conto di numerosi soggetti, del tutto ignari.

L’odierna attività costituisce l’epilogo di una strutturata indagine – condotta, in sinergia, dagli specialisti della Squadra Mobile e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria– che, alla fine del 2017, aveva già portato all’arresto di 37 persone e al sequestro preventivo di beni per oltre18 milioni di euro.

Le investigazioni avevano consentito di accertare l’operatività del clan, “etero-diretto” dai reclusi Antonio e Crocifisso RINZIVILLO (entrambi al regime del “carcere duro”), attraverso il fratello Salvatore – poi finito in manette e tuttora detenuto – il quale, a seguito dell’arresto dei germani, avvenuto nel 2015, era stato richiamato in Sicilia dalla Capitale al fine di riorganizzare le illecite attività della famiglia e riaffermarne il predominio sul territorio, coprendo la vacanza di comando venutasi a creare.

Salvatore, investito del rilevante ruolo di “reggente”, aveva quindi intrapreso rapporti con altri esponenti mafiosi palermitani, trapanesi e catanesi, mostrando un notevole dinamismo, potendosi avvalere di un’organizzazione articolata in un’ala criminale, dedita al traffico internazionale di droga e di armi, alle estorsioni e alle intestazioni fittizie di beni, e in un’ala imprenditoriale, impegnata soprattutto nel settore edilizio e nel commercio di autoveicoli e di prodotti ittici.

L’operazione è in corso nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, nonché a Colonia e a Mannheim (Germania) dove, in collaborazione con la Polizia Criminale e i Reparti Speciali tedeschi, attivati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, in sinergia con il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, si sta procedendo alla cattura di quattro affiliati (i citati fratelli GUELI, SPITERI Gabriele e CASSARO Giuseppe), appartenenti alla “cellula” tedesca, operativa nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti