Roma
OPERA NAZIONALE ASSISTENZA DEI VIGILI DEL FUOCO: LA CASTA DI VIA CAVOUR
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10 anni faon
E mentre tutto va a rotoli, imponente, continua a non destare sconcerto, il lussuoso “palazzone” romano di via Cavour numero 5 che è sotto gli occhi di tutti, con un canone d’affitto “top secret” che in tutti questi anni nessun ministro dell’Interno, Angelino Alfano compreso, ha mai voluto svelare ai cittadini che pagano le tasse.
di Chiara Rai
Roma
Un rubinetto che ancora non viene chiuso nonostante i proclami del governo Renzi di voler tagliare gli sprechi.
La Corte dei Conti ha registrato un quadro disastroso: I trasferimenti statali sono aumentati a 6 milioni 96mila euro nel 2013 che equivalgono ad un più 29,27% rispetto all’anno precedente, il patrimonio immobiliare, di cui gran parte in disuso, è valutato 32 milioni 860mila euro, l’avanzo economico accertato sempre nel 2013 si attesta sui 2 milioni di euro. I contributi che piovono dal ministero dell’Interno per l’insieme dei servizi a pagamento (bar, cinema, teatri) obbligatori per legge e garantiti dai vigili del fuoco, rappresentano l’82,34 per cento delle entrate. Tutto questo, mentre i pompieri , oltre a rischiare ogni giorno la vita, si riversano nelle piazze per lamentare la mancanza di automezzi e carburanti necessari a garantire il soccorso tecnico urgente alla popolazione vi sono scandalosi impieghi di Personale in servizi assolutamente non d’istituto. Ciò a causa della grave carenza di personale operativo che ormai si protrae da oltre 40 anni, le squadre di soccorso tecnico urgente , previste di 6 unità, sono costrette ad operare con appena 5 o 4 unità, e numerosi distaccamenti dei Vigili del Fuoco sono sempre più spesso costretti a sospendere alcuni tipi di intervento o addirittura a chiudere la sede di servizio, specie nel turno di notte e intanto per l’intero stivale dilagano le
emergenze: incendi, alluvioni, frane e terremoti. Nel frattempo, nel 2013, è stata azzerata anche la polizza sanitaria, fatto denunciato dagli appartenenti al Corpo, che in caso di incidente si ritrovano scoperti. E mentre tutto va a rotoli, imponente, continua a non destare sconcerto, il lussuoso “palazzone” romano di via Cavour numero 5 che è sotto gli occhi di tutti, con un canone d’affitto “top secret” che in tutti questi anni nessun ministro dell’Interno, Angelino Alfano compreso, ha mai voluto svelare ai cittadini che pagano le tasse.
Giampiero Tofani, Segretario generale federazione nazionale vigili del fuoco del Sindacato Italiano (confederazione europea lavoratori) chiede a gran voce che venga interrotta questa “vergogna”: “La sicurezza è un sacrosanto diritto sancito dalla costituzione italiana e non un optional – dice Tofani – chiediamo a gran voce al presidente del consiglio Matteo Renzi di voler intervenire con ogni urgenza tagliando di netto tutti gli sprechi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. Come fare? Intanto rassegnando al Corpo Naizonale dei Vigili del Fuoco la quota del 20% sulle tariffe dei servizi resi a pagamento dai Vigili del Fuoco per garantire il soccorso tecnico urgente alla popolazione. Poi, richiamando immediatamente in servizio tutto il personale dei Vigili del Fuoco distolto negli impieghi “non d’istituto” per soddisfare compiutamente le prioritarie esigenze di servizio: formazione, prevenzione e soccorso tecnico urgente. Come vengono distolti? Un esempio fra tanti: A Torvajanica Vigili del Fuoco graduati e specializzati vengono spediti al mare per preparare la spiaggia e le cabine. Dal ’92 si sono spesi circa 220 milioni di lire per una piscina che non è funzionante e perciò non viene utilizzata in quanto, peraltro, non ci sono i servizi igienici adeguati, spogliatoi per squadre di ragazzi che vanno allenati. E mentre scarseggia il carburante per i mezzi di soccorso, nel litorale romano, ad esempio, ce n’è in abbondanza, basta dare un’occhiata ai mezzi presenti: dai gommoni, ai trattori ai camioncini ecc. Ci sono circa 30 strutture quali bar, stabilimenti balneari e gruppi sportivi operanti su tutto il territorio nazionale, spacci che devono versare all’Opera il 50% degli utili di gestione riferiti agli anni precedenti: il segretario generale, avendo riscontrato il mancato versamento di numerose gestioni periferiche, ha sollecitato gli enti inadempienti. Ultimo ma non ultimo, perché di tagli ce ne sarebbero diversi, dovrebbe essere restituito al proprietario il “palazzone” di via Cavour trasferendo gli uffici nei due immensi “compendi Vigili del Fuoco” per risparmiare ingenti somme di denaro pubblico in affitti assolutamente inutili. A luglio 2014 la Corte dei Conti ha nominato un commissario. Il commissario deve modificare lo statuto dell’Opera che nasce nel ’59 come Opera Nazionale di Assistenza per i figli e orfani dei Vigili del Fuoco e ha ereditato una serie di immobili.
Lo statuto era di 23 tabella e nel tempo l’Ona diventa ente morale al quale lo Stato dava contributi saltuari di circa 10 milioni di lire. Nel ‘78 hanno modificato completamente lo statuto, cambiando quasi tutti gli tabella (1,2,3,4,5,6,9,12,13,14,16,18,19,23), parliamo quindi di tutta un’altra minestra. Nell’85 modificano di nuovo gli tabella 1,2,6,10,22. Nel ’92 modificano di nuovo l’articolo 6 Nel ’95 l’articolo 10, 12 e 21. Da tutti quegli tabella si è arrivati a snellire in maniera drastica: da 15 sono diventati 5 punti I sindacalisti sono diventati due da quattro, immaginarsi la competizione tra loro . Ora se vengono elette 3 persone di comprovate professionalità in materia di gestione della pubblica amministrazione a discrezione del Ministero capiamo bene che il tutto diventa una questione politica. Ma la politica può mettere lo zampino anche in questa questione? Il capo dipartimento come la prenderà? Dovrà fare
il soltanto il controllore.
Adesso vi è dunque all’Opera Nazionale di Assistenza un commissario straordinario che ha l’onere di rimettere a posto tutto ciò che non va, soprattutto potrebbe metter mano alla singolare cogestione tra l’amministrazione Vigilfuoco, l’Opera e determinate organizzazioni sindacali.
Intanto tutta la “sprecopoli” potrebbe essere arginata se L’ONA (L’Opera) si autofinanziasse e funzionasse giuridicamente e amministrativamente come una ordinaria associazione Onlus nel rispetto dei principi di democraticità interna. Tutti i dipendenti del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco dovrebbero assumere la qualifica di “socio ordinario” e tutte le cariche dovrebbero essere elettive e svolte a titolo gratuito.
I soci ordinari dovrebbero essere eletti direttamente tramite votazione democratica dei soci ordinari e quindi abolite le nomine “a discrezione” con decreto del ministero dell’Interno su designazione delle Organizzazioni Sindacali.
Parliamo del Presidente che ancora oggi svolge il ruolo di controllore e di controllato (Il presidente è di autorità il “capo” dei pompieri quindi fa da controllore e da controllato), dei dieci componenti del consiglio di amministrazione e dei tre componenti della commissione giustizia e disciplina. (Il consiglio di amministrazione è formato dal capo dipartimento dei vigili del fuoco, dal vice capo dipartimento vicario, dal direttore centrale per gli affari generali, dal direttore centrale per le risorse umane, dal direttore centrale per le risorse finanziarie, dal direttore centrale per l’emergenza ed il servizio tecnico, dal direttore centrale per la prevenzione e sicurezza tecnica, dal direttore centrale per le risorse logistiche e strumentali, dal dirigente dell’ufficio sanitario dei vigili del fuoco, da un dirigente dell’ufficio coordinamento e relazioni esterne dei vigili del fuoco, da un direttore regionale o interregionale del soccorso pubblico e difesa civile e dulcis in fundo da
4 sindacalisti).
Dovrebbero inoltre essere aboliti nel consiglio di Amministrazione i quattro rappresentanti del personale in servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, tenendo presente che ad oggi circa il 50% dei lavoratori non sono sindacaliz
zati. Le cariche dovrebbero durare 4 anni e dovrebbe essere abolito qualsivoglia compenso, a qualsiasi titolo, elargito ai componenti del consiglio di amministrazione e della commissione giustizia e disciplina che dovrebbero
essere svolte a titolo gratuito.
Bisognerebbe provvedere all’assunzione diretta da parte dell’Ona di tutti i centinaia di giovani disoccupati, andando così a scongiurare la chiusura dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco e la chiusura del turno di notte che avviene per
carenza di personale.
Le assunzioni dirette dovrebbero riguardare anche il segretario generale e i componenti delle tre unità organizzative della segreteria tecnica che servono per soddisfare le innumerevoli esigenze dei centri di soggiorno, delle colonie marine, collinari e montane e di tutti gli stabilimenti balneari, spacci e bar di proprietà dell’Ona o dati in gestione, in funzione presso i comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. L’Ona dovrebbe inoltre pagare un affitto per i numerosi locali che utilizza al “palazzone” di via Cavour e acquistare direttamente le attrezzature da ufficio e cancel
leria nonché le autovetture e i mezzi necessari a soddisfare le proprie esigenze.
PUBBLICATO ANCHE SULL'EDIZIONE VIRTUAL PAPER DEL 3 FEBBRAIO 2015 [WWW.OSSERVATOREITALIA.COM]