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Redazione
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità la risoluzione sul processo di pace in Siria, con l'avvio dei negoziati a gennaio. Un raro segnale di unità tra le grandi potenze su un conflitto nel quale si stima abbiano perso la vita 250.000 persone. Il testo sostiene il cessate il fuoco in Siria non appena i rappresentanti del governo siriano e dell'opposizione abbiano compiuto i primi passi verso una transizione politica, sotto gli auspici dell'Onu. La risoluzione sulla Siria parla del processo di pace e del cessate il fuoco nel Paese mediorientale, ma non menziona il punto cruciale: il futuro del presidente Bashar al Assad. Barack Obama, nella conferenza di fine anno – poco prima della notizia sull'adozione della risoluzione Onu – ha reclamato l'uscita di scena di Assad, "per fermare la carneficina e per consentire a tutte le parti coinvolte di andare avanti in modo non settario". Assad, ha rincarato Obama, "ha perso legittimità agli occhi di una grossa fetta del paese". Secondo il presidente Vladimir Putin, sono i siriani a dover scegliere il loro leader ma prima devono essere "eliminati" dal paese i terroristi
L'accordo sulla risoluzione Onu è avvenuto in concomitanza con il meeting a New York dell'International Syria Support Group al quale ha preso parte anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, prima dei colloqui sulla Siria ha incontrato a New York il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon e l'inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura, secondo quanto reso noto dal suo staff via Twitter. "La riunione sulla Siria è stata difficile – ha detto la Mogherini – ma si è conclusa bene con l'accordo sulla necessità di andare avanti e dare un forte mandato all'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, per avviare i negoziati tra i rappresentanti dell'opposizione e del regime"
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