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Cronaca

Omicidio Teresa e Trifone: si stringe il cerchio sul presunto assassino

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Tempo di lettura < 1 minutoIl testimone riferisce che era arrivato verso le 19,20 – 19,30, e aveva parcheggiato a distanza di due posti dall’auto di Teresa e Trifone

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di Roberto Ragone
 
 "Ho visto un'Audi A3 Sportback di colore grigio, mi sembrava scura, parcheggiata a fianco alla cabina elettrica. Seduto sul lato guidatore c'era un uomo, sicuramente di età non troppo avanzata, aveva un po' di barba". Queste le parole di Michele Caticchio, uno dei testi dell’accusa nel corso dell’ottava udienza del processo per l’uccisione di Teresa Costanza e Trifone Ragone, e frequentatore di una delle palestre nel Palazzetto dello Sport di Pordenone, nel cui parcheggio, la sera del 17 marzo 2015, i due fidanzati furono uccisi con sette colpi di pistola cal. 7,65 all’interno dell’auto di lei. Il testimone riferisce che era arrivato verso le 19,20 – 19,30, e aveva parcheggiato a distanza di due posti dall’auto di Teresa e Trifone. "Dopo aver parcheggiato, quando sono sceso dalla vettura ho notato una persona all'interno perché c'era una luce bianca dal basso, come di un cellulare, che gli rifletteva il volto. Aveva un po' di barba perché la parte bassa del volto era più scura". Queste le parole del testimone, che inchioderebbero Giosuè Ruotolo almeno per ciò che riguarda la sua presenza sul luogo e all’orario del delitto. Il fatto che l’auto fosse parcheggiata non fra le righe del parcheggio, ma a fianco della cabina elettrica, fa presupporre che il suo occupante volesse, per quanto possibile, occultarla a chi era invece parcheggiato negli spazi predisposti.
   
  

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