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di Angelo Barraco
Roma – Il Governo è stato battuto alla Camera su un emendamento di Forza Italia. La Legge per introdurre il reato di omicidio stradale è in discussione in Parlamento da oltre un anno. Il testo è stato approvato il 10 giugno scorso a Palazzo Madama, ma era in discussione dal 15 luglio del 2014. L’emendamento di Francesco Paolo Sisto (FI) è stato approvato a scrutinio segreto con 247 si e 219 no, malgrado il parere contrario del governo, l’approvazione di un emendamento lo rispedisce al Senato. Dopo l’enunciazione del risultati, dai banchi dell’opposizione è scoppiato un fragoroso applauso e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti ha commentato: “Il conducente che si fermi e, occorrendo, presti assistenza a coloro che hanno subito danni alla persona, mettendosi immediatamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall'incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose non e' soggetto all'arresto stabilito per il caso di flagranza di reato”. Ettore Rosato del PD aveva chiesto all’Aula di respingere l’emendamento per consentire alla proposta di Legge di giungere oggi stesso al via definitivo, ma il suo tentativo è andato in vano. Renato Brunetta (FI) ha commentato: “Ha vinto il diritto”, si legge poi sulla sua pagina: “Questo voto non può passare inosservato e non si può far finta di niente. Ha vinto il buon senso, ha vinto il diritto e la sua interpretazione corretta. Però dal punto di vista politico, dopo l'accorato appello del capogruppo Rosato, si apre un problema per il governo e per la maggioranza, e si apre sul tema della giustizia, sul tema della prevaricazione costante anche contro il buonsenso da parte di questo governo e da parte della maggioranza” e aggiunge “Ieri al Senato è passata la riforma Costituzionale senza i voti della maggioranza che si è fermata a 158 avendo bisogno dei voti raccattati dai vari transfughi per poter far passare la riforma Costituzionale. Siamo arrivati a questo punto”. Matteo Renzi il 10 giugno del 2015 scriveva su Twitter: “Un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti: punire omicidio stradale. Oggi prima lettura ok Senato #lavoltabuona”. Roberto Occhiuto (FI) ha detto invece: “Ho chiesto il voto segreto sul nostro emendamento, presentato dal collega Sisto, al provvedimento sull'omicidio stradale perche' su misure di buon senso e cosi' delicate i parlamentari devono essere liberi di esprimere il loro parere e non devono subito condizionamenti dalle indicazioni di voto date dal loro partito” aggiungendo “al Senato su questo testo e' stata posta la questione di fiducia, e cosi' e' passato questo provvedimento” e ha concluso “la modifica con voto segreto alla Camera e', di fatto, un voto di sfiducia al governo, soprattutto dopo l'intervento del capogruppo del Pd Rosato che non ha posto questioni di merito, ma la necessita' di approvare, a prescindere, la norma”.
Quali sono le pene applicabili con la legge? Saranno introdotti due reati: omicidio stradale e le lesioni stradali. In tali casi il ritiro della patente è previsto per ben 30 anni. E’ previsto l’arresto in flagranza di reato e vi sono pene applicabili per coloro che fuggono fino a a 27 anni di carcere per chi causa la morte di un soggetto guidando in stato di ebrezza o sotto effetto di droghe e non soccorre la vittima. Vi è anche un innalzamento della pena rispetto a quello attuale, ovvero dai 10 attuali a 12, invece in caso di alcol la pena è di 7 anni e in caso di droga la pena è di 8 anni. L’articolo 586-bis (sulla morte come conseguenza di altro reato) e il 589-ter (sull’omicidio colposo) stabiliscono pene severe per coloro che commettono un omicidio colposo guidando sotto l’effetto di alcol o droghe (da 8 a 12 anni di reclusione per chiunque guidi con un tasso alcolemico sopra 1,5 grammi/litro o sotto l’effetto di droghe e per i conducenti che svolgano attività di trasporto persone con tasso sopra 0,8 g/l o sotto l’effetto di sostanze).
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