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Cronaca

Omicidio Sestina Arcuri, Cipollini nei panni del supertestimone: ecco perché le dichiarazioni non reggono

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Non è difficile fare due conti e capire quando delle dichiarazioni rese non reggono assolutamente. Come non reggono tutti i pezzi di carta palesemente fasulli che circolano sul web e che si riferiscono a Claudio Cipollini, alias “Zio Rocco”, che da difensore di Andrea Landolfi,accusato dell’omicidio della fidanzata Maria Sestina Arcuri, è venuto allo scoperto come presunto super testimone a suo carico.

Secondo quanto racconta il pluripregiudicato Cipollini, Landolfi gli avrebbe confessato l’omicidio (notizia subito smentita dal diretto interessato tramite i suoi legali)

La collega Paola Grauso di “Chi l’ha visto?” ha intervistato Cipollini come se si trovasse di fronte a uno sconosciuto “supertestimone” quando è risaputo e riscontrabile in qualsiasi momento che la Grauso conosceva benissimo Cipollini e sapeva perfettamente che faceva parte del team della difesa di Landolfi insieme all’avvocato Marini. E allora perché non gli ha fatto le domande che avrebbero fatto crollare una torre di bugie? Possibile che alla collega Grauso sia sfuggito il dato temporale?

Cipollini è uscito dal carcere il 20 dicembre 2019 (per scontare un’altra pena detentiva ai domiciliari)

Fino a fine marzo Cipollini (zio Rocco) difende a spada tratta e in ogni dove Landolfi anche con messaggi pubblici (ha inviato anche dei messaggi ai familiari di Landolfi dove ha sempre sostenuto che credeva nell’innocenza del suo assistito e infondeva coraggio a continuare la battaglia).

E c’è anche una mail datata 22 gennaio 2020 che Cipollini scrive a uno dei familiari di Landolfi. Ecco il testo:

Buona sera….. , avrà sicuramente sentito parlare di me Andrea , ero con lui nel carcere di regina coeli , sono lo zio Rocco , così mi chiamavano e mi chiamano tutti ! Sua madre sa sicuramente di me perché durante una telefonata dal carcere gli ho mandato i saluti tramite Andrea , sono io che ho fatto nominare Marini ad Andrea , sono io che ho soccorso varie volte Andrea , sono io che passavo al repartino psichiatrico dove era ubicato Andrea e gli tiravo su il morale , sono io che non ho dormito 3 notti per studiare il fascicolo di Andrea prima di passarlo nelle mani dell’ avv. Marini , solo perché Andrea mi sta a cuore e l’ho visto soffrire , piangere e autolesionarsi.
Le spiego brevemente chi sono ed il motivo della presente;
Sono un uomo con un passato burrascoso , con reati contestati di associazione risalenti a 20 anni fa circa quando conobbi Marini che mi tiró fuori dai guai !! Sono un imprenditore nel settore edile e di autovetture poi la crisi … ed ecco che mi contestano altri reati .. durante le mie detenzioni e fuori dal carcere ho studiato giurisprudenza a tal punto di essere un buon avvocato seppur non potendo esercitare la professione ! Sono un garante detenuti collaboro con il gruppo garanti Antigone , all’interno di regina coeli facevo assistenza legale gratuita può visitare la mia pagina ed il mio gruppo Associazione Avvocati crm e gruppo detenuti liberi , il motivo della presente perché in varie conversazioni con Andrea , non voleva un avvocato milanese , andava su tutte le furie quando lo nominavamo , sarà per antipatia personale o perché si è reso conto che non è in grado di seguirlo , viceversa Marini , dopo nominato , lo incontravo a colloquio con avvocato ! Andrea è molto attaccato a me ! Anzi pregherei quando andate da lui di dirgli ti saluta Zio Rocco ha detto che ti vuole bene come sempre e di comportarti bene !! Lei vedrà che a queste parole si aggiunge un sorriso sul suo volto !! Sono molto rinomato in tutti i carceri di Italia e non per essere un detenuto modello ma per il bene che ho fatto a tutti !! Per come credo in loro e come lì difendo !! Marini è un ottimo avvocato , credo come tale di aver fatto la giusta scelta verso Andrea , anche se non spettava a me questo compito ! Quindi vi pregherei qualora riteniate giusto , lasciare spazio a Marini e per la nonna di Andrea , potrei suggerire un avvocato di mia collaborazione anche per fare una giusta difesa legale congiuntamente con Marini avv. V…. V….. , quest’ ultima sempre gratuitamente a patrocinio , per quanto riguarda l’avvocato Marini so che non ha chiesto nulla , ovviamente nessuno può lavorare gratis , ormai Andrea sfortunatamente sta attraversando questo momento negativo della sua vita , che noi tutti cercheremo di tirarlo fuori con meno danno possibile psichico e fisico , nonché penale ! Poi andando avanti si vedrà per onorario di Marini , certo anche lui giustamente si sveglia la mattina e spera di portare qualche risultato a casa che sia soddisfacente personalmente ed economicamente , io so di una controversia lavorativa di Andrea .. tante cose .. ma di questo se ne potrà parlare con calma , adesso quello che mi è più a cuore , è Andrea e credo almeno su questo siamo di comune accordo ! Lascio il mio numero……. qualora voglia parlare un po’ con me ! Sarei lieto di sentirla ! La salutò con stima ! E mi raccomando non dimentichi di salutarmi Andrea gli dica che zio Rocco gli sta vicino e gli vuole bene e di non fare casino che anche se sono uscito so sempre tutto di come si comporta !!
Saluti !
Rocco !

Inoltre, Cipollini, non ha mai più visto Landolfi da dicembre perché costretto a casa a scontare un’altra pena definitiva….

Allora quando avrebbe ricevuto questa grande confessione a cui non ha fatto mai riferimento fino a quando ha perso il cliente? L’ha ricevuta prima di finire ai domiciliari, ossia a dicembre 2019? E allora come mai fino a fine marzo 2020 non ne fa parola con nessuno e sbandiera in ogni dove di aver assunto la difesa di Landolfi, fermamente convinto di riuscire a dimostrane l’innocenza insieme all’inseparabile Avv. Marini (il “Prof” di Cipollini)???

Due conti facili facili:

A marzo 2019 Cipollini entra in carcere a seguito del passaggio in giudicato di una sentenza di condanna ad anni due e mesi nove per il delitto di cui all’art 73 comma 1 D.P.R. per la illecita detenzione di 54,910 grammi di cocaina, fatti commessi in San cesareo il 5 agosto 2016 (post laurea??) nonché per detenzione abusiva di armi e ricettazione, fatti commessi in Labico il 5 agosto 2016; il 5 dicembre 2019 Landolfi nomina come difensore il professore di Cipollini; il 20 dicembre 2019 Cipollini esce dal carcere; il 20 febbraio 2020 su Fb sbandiera che il suo studio legale ha preso il caso di Landolfi. E arriviamo a fine marzo, esattamente il 29 marzo 2020, quando il Landolfi decide di revocare il Professore. Ed ecco che il 1 Aprile, da strenue e granitico “difensore in seconda” del Landolfi che era stato fino al giorno prima, il “consulente revisore processuale garante autonomo dei detenuti” Cipollini diventa l’accusatore numero uno e nessuno se ne è accorto! Ma che distratti…verrebbe proprio da pensare.

Gli altri clienti del pregiudicato “zio Rocco”

Certo non vorremo essere nei panni degli altri poveri clienti di Cipollini che grazie a questa fake mediatica, gonfiata anche da chi dovrebbe smascherare le bugie, potrebbero intimorirsi e restare con lui per sempre, piuttosto che subire facili ritorsioni. Ma per favore siamo seri almeno noi giornalisti! Facciamo le domande giuste che fanno emergere come stanno i fatti, soprattutto quando sono di una chiarezza imbarazzante!

L’intervista di Cipollini a “Tuscia web”

Cipollini fa delle dichiarazioni a Tuscia Web decisamente insoddisfacenti per le persone dotate di giudizio e intellettualmente indipendenti. Ma andiamo per gradi. Sia ben chiaro che noi come quotidiano non intendiamo dare voce a personaggi del genere e se mai lo avessimo fatto gli avremmo certamente chiesto, incalzandolo, di ammettere tutte le bugie scritte finora e, soprattutto, gli avremmo chiesto di scusarsi con tutte le vittime che gli sono capitate a tiro per essersi spacciato per avvocato, millantando un credito che non ha solo per un ritorno personale.

Confusione sulla data della laurea

Addirittura il giornale locale della Tuscia colloca la laurea del Cipollini nel 2013 quando è il Cipollini stesso ad aver pubblicato la sua laurea (con lode), addirittura conseguita nel maggio 2015. Un bugiardo compulsivo con una pessima memoria e una scarsa verifica della fonte, davvero una pessima combinazione.

Zio Rocco colloca la presunta rivelazione di Landolfi nel dicembre 2019

A dicembre raccoglie una confessione dal presunto omicida Landolfi e a febbraio dichiara in pompa magna di aver preso la difesa di Landolfi, sostenendo a più riprese, pubblicamente, di essere certo non solo della sua innocenza ma anche di riuscire a dimostrarla dinnanzi alla Corte di Assise di Viterbo. Ma come è possibile? Si è dimenticato della “confessione shock?” Problemi di memoria a breve termine o spietata malafede? Ai posteri l’ardua sentenza, come si suol dire in questi casi. Solo che qui la sentenza non sembra ardua affatto. E’ tutto anche fin troppo chiaro.

La richiesta di colloquio col pm Franco Pacifici è datata primo aprile 2020

Coincidenza, a due giorni (leggasi due!) dalla revoca ufficiale della difesa affidata al team Legal Consulting CRM di cui Cipollini è attore protagonista, tant’è che ribadisce nell’ultimo articolo apparso su Tuscia Web “Io ho la Legal Consulting, non potendo iscrivermi all’ordine fino al 2023 perché servono i dieci anni riabilitativi”, visto che è di un pluripregiudicato che stiamo parlando. Peccato che sotto la pubblicità della Legal Consulting c’è scritto chiaro e tondo Avvocato Claudio Cipollini

Avrebbe dovuto rispondere alla domanda che gli è stata formulata: lei è avvocato? Sì o no? Una risposta secca. Signor Cipollini, giù la maschera! Ha dichiarato di essere avvocato anche il 6 febbraio scorso…”Buongiorno per chi non mi conosce sono avvocato” e poi ancora nel messaggio continua a definirsi tale… “noi penalisti…”. Ma mi faccia il piacere, come direbbe l’inimitabile “Totò”. E, soprattutto, risponda alle domande perché le “supercazzole” le hanno inventate molto prima di lei.

Cipollini (zio Rocco) prima si dichiara avvocato e poi si smentisce da solo

Dunque Cipollini che ha pubblicato la sua foto finta del giuramento da avvocato e poi successivamente si è fatto una foto in primo piano con un falso tesserino da avvocato ora dichiara di non potersi iscrivere all’ordine degli Avvocati. La domanda sorge spontanea: perché non gli è stato chiesto a Cipollini il motivo della diffusione sul web di documenti falsi che invece attestano che si è sempre spacciato come un avvocato quando non lo era?

Foto ritoccata dal Cipollini. ha modificato una immagine presente sul web su un giuramento di avvocati milanesi
Il falso tesserino dell’Ordine degli avvocati di Roma con numero di tessera fasullo
Solo a febbraio di quest’anno, Cipollini enuncia tutti i suoi titoli…falsi!

L’altra domanda a cui zio Rocco non ha risposto

Da Tuscia Web: Quindi lei collabora con l’ex difensore di Landolfi, avvocato Giacomo Marini, al quale sono subentrati pochi giorni fa i legali Serena Gasperini e Daniele Fabrizi…
“L’avvocato Giacomo Marini è stato il mio prof. Lo conosco da 23 anni”.

Qui si offende l’intelligenza di chi legge e nessuno incalza lo “zio Rocco”

Perché ancora una volta Cipollini non risponde e nessuno lo incalza pretendendo una risposta: collabora con Marini sì o no? Ma certo che sì caro signor Cipollini, visto che proprio lei annuncia in pompa magna di aver “preso” il caso di Landolfi insieme all’avvocato Marini… il caso Landolfi e Mancuso! Non ricorda? Non si preoccupi le rinfreschiamo noi le idee…

In prima serata tv non ci si aspetta certamente questo siparietto ma sappiamo che “Chi l’ha visto?” è un programma serio e con onestà andrà fino in fondo a questa pagliacciata perché qui si sta parlando di un processo con una ipotesi accusatoria di omicidio volontario e non della prossima sagra della porchetta.

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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