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Roma

OMICIDIO NETTUNO. ZARATTI (PRESIDENTE COMMISSIONE SICUREZZA): “PRESIDIO PAGINA DI LEGALITÀ PER NETTUNO”

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Tempo di lettura 2 minuti“Davanti a questo scenario le istituzioni devono vigilare, denunciare e intervenire concretamente"

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A.P.

“Il presidio che si è svolto oggi a Nettuno è stata una pagina di legalità importante per un territorio ancora sconvolto da un efferato omicidio, consumato ieri in pieno centro”. Lo dichiara Filiberto Zaratti (Sel), Presidente della Commissione sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio. “Nella nostra regione le mafie rappresentano ormai una minaccia per la vita democratica nonché una fonte di inquinamento per la pubblica amministrazione – dice Zaratti – Basti ricordare che per tre comuni (Nettuno, Ardea, Fondi) sono state disposte commissioni di accesso, mentre proprio il consiglio comunale di Nettuno anni fa è stato sciolto. Ma c’è altro. A Pomezia, Formia e Minturno indagini delle forze dell’ordine hanno individuato tentativi di infiltrazione e condizionamento del tessuto politico o amministrativo locale da parte delle organizzazioni criminali”. “Incendi dolosi e danneggiamenti si susseguono sul litorale romano – aggiunge Zaratti – e come evidenzia la Dia nella sua relazione al parlamento, questi sono i classici reati spia che indicano appunto la presenza di attività mafiose.  Ad Anzio e Nettuno è ormai accertata la presenza del Gallace della ‘ndrangheta. E sono pendenti due processi (Appia e Mithos) per reati di associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di droga”. “Davanti a questo scenario le istituzioni devono vigilare, denunciare e intervenire concretamente – conclude Zaratti – Dal mio punto di vista farò in modo che la commissione che presiedo apra un fascicolo, ascoltando le associazioni di categoria e le associazioni antiusura e antiracket sui gravi attentati che danno funestano questo territorio. Chiederò inoltre alla commissione parlamentare antimafia di approfondire fino in fondo la sua indagine sulle mafie nel Lazio, venendo su territori per ascoltare le forze dell’ordine, gli amministratori, le associazioni che da anni denunciano questa situazione”.

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