OMICIDIO NEMSTOV: UN SOSPETTATO SI FA ESPLODERE. TUTTE LE NOVITA'

di Chiara Rai

Un ceceno sospettato per l'omicidio del leader dell'opposizione russa Boris Nemtsov è stato accerchiato dalla polizia a Grozny, ma prima di essere catturato si è fatto saltare in aria con una granata. Lo riferiscono fonti investigative. E' accaduto nella serata di sabato 7 marzo. L'uomo era stato accerchiato in un appartamento della capitale cecena. Quando la polizia gli ha intimato di arrendersi, il sospettato, ha lanciato una prima granata contro gli agenti, senza causare feriti, poi ne ha fatta esplodere un'altra per uccidersi.

Nemstov, nemico di Putin, è stato freddato con quattro colpi alle spalle mentre attraversava il ponte che porta alla Piazza Rossa, a Mosca. Boris Nemtsov, 55 anni, ex ministro dell’Energia nel governo di Viktor Chermiadyn quando il presidente della Russia era Boris Eltsin, è morto sul colpo.

Arrestati altri due sospettati. Altre due persone sono state arrestate per l'omicidio del leader dell'opposizione russa, Boris Nemtsov. Lo riferisce l'agenzia statale russa Ria Novosti. Sale così a quattro il numero delle persone accusate di aver avuto un ruolo nel delitto commesso lo scorso 27 febbraio a Mosca. I due nuovi arresti sono stati effettuati nella Repubblica meridionale dell'Inguscezia. Secondo quanto dichiarato dal segretario del Consiglio di sicurezza dell'Inguscezia, Albert Barahoev, i fermati sarebbero collegati ai due uomini arrestati in precedenza, i cugini Anzor Gubashev e Zaur Dadayev. In particolare, uno dei due sarebbe il fratello minore di Gubashev. Tutti e quattro sono ceceni.

I due sospettati fermati per l'omicidio dell'oppositore russo, Boris Nemtsov, sono cugini e uno dei due avrebbe prestato servizio negli ultimi 10 anni nelle forze cecene. I nuovi dettagli sono emersi dalle dichiarazioni della madre di Zaur Dadayev che ha respinto le accuse nei confronti del figlio che avrebbe pianificato ed eseguito l'omicidio di Nemtsov, il 27 febbraio, assieme al cugino, Anzor Kubashev. "Sono stata informata oggi che mio figlio Zaur Dadayev e' stato arrestato perche' sospettato di essere coinvolto nell'omicidio di Boris Nemtsov, non posso crederci, non può aver commesso questo crimine", ha dichiarato Aaimani Dadayeva. "Mio figlio e mio nipote sono adulti, hanno piu' di 30 anni, i miei nipoti, i Kubachev, lavorano a Mosca e non ho mai sentito dire che fossero coinvolti in qualcosa di illegale", ha assicurato la donna. Il figlio Zaur, secondo il racconto della madre, ha combattuto wahabiti (islamici ultraconservatori) e gruppi armati criminali, mentre era nel battaglione ceceno 'Nord'. "Ha servito onestamente la sua patria, non puo' aver commesso questo crimine", ha insistito piu' volte la donna. Secondo Vladimir Markin, portavoce del Comitato Investigativo Federale, equivalente russo dell'Fbi, i due avrebbero pianificato ed eseguito l'omicidio di Nemtsov e non vi sarebbero altre persone coinvolte. Sembra che si sia arrivati a loro soprattutto attraverso l'esame del Dna, grazie a campioni di materiale biologico raccolti sull'auto utilizzata per l'agguato alla vittima

Uno dei fermati è poliziotto. Uno dei due uomini fermati ieri in relazione all'omicidio del leader dell'opposizione russa Boris Nemtsov, è un poliziotto che ha lavorato in Cecenia. Lo riportano le agenzie di stampa russe, citando Albert Barakhayev, segretario del Consiglio di sicurezza della regione dell'Inguscezia. I due arrestati sono Gubashev Anzor e Dadayev Zaur e sarebbe proprio quest'ultimo ad aver prestato servizio, per circa 10 anni, nelle forze di sicurezza del ministero dell'Interno ceceno. Nessuna conferma è ancora arrivata dalle autorità cecene.

L'amico di Nemtsov. Dopo l'omicidio di Nemtsov, che era un aperto oppositore di Vladimir Putin e in particolare della politica della Russia in Ucraina, alcuni dei suoi amici hanno puntato il dito contro il Cremlino. In particolare alcuni amici del politico assassinato hanno sollevato la domanda sul perché la polizia abbia impiegato così tanto, 11 minuti, per arrivare sul luogo del delitto e hanno chiesto come sia stato possibile che gli venissero sparati contro sei colpi per poi darsi alla fuga in una zona che è controllata da telecamere a circuito chiuso. Le autorità russe hanno negato ogni coinvolgimento nell'omicidio e Putin lo ha definito una vergognosa tragedia, promettendo che avrebbe fatto tutto il possibile per trovare i responsabili e portarli davanti alla giustizia