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Cronaca

Omicidio Giuseppe Caracciolo, fermato il killer: si tratta di un 70 enne pregiudicato

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BARI – La Polizia di Stato di Bari, nella giornata di ieri, ha fermato un pregiudicato settantenne ritenuto responsabile di omicidio volontario.

L’omicidio del pregiudicato GIUSEPPE CARACCIOLO, è avvenuto sabato mattina, mentre si trovava in pieno centro alla guida della sua autovettura, il fermato, dopo essersi avvicinato, gli ha esploso alcuni colpi di pistola al petto.

Gli accertamenti da parte dei poliziotti sono iniziati dopo la segnalazione di un sinistro stradale; infatti il CARACCIOLO, nel disperato tentativo di sottrarsi al suo aggressore, ha inserito la retromarcia impattando tuttavia contro un’altra autovettura in transito, il cui conducente ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

La vittima, anche se ferita, è riuscita ad allontanarsi dal luogo e a raggiungere l’ospedale; tuttavia, l’uomo è morto dopo poche ore, a causa delle gravi ferite riportate.

Gli agenti, che hanno riscontrato la presenza di un bossolo calibro 9 corto sul luogo del sinistro, grazie alle dichiarazioni di alcuni presenti e all’acquisizione dei video dei sistemi di sorveglianza della zona, hanno rintracciato un uomo claudicante, di età avanzata, con camicia chiara e marsupio a tracolla, allontanatosi subito dopo la sparatoria. Dopo poche ore, sono scattate le perquisizioni e l’individuo è stato  rintracciato nella propria abitazione intento a partire. L’abbigliamento usato durante l’omicidio, rinvenuto e sequestrato, è stato sottoposto ad attività tecnico scientifiche volte all’esaltazione dei residui di polvere da sparo.

Il fermato, dopo aver ammesso le proprie responsabilità, ha spiegato di aver voluto vendicare l’aggressione da lui subita il 14 luglio scorso quando la vittima, in compagnia di un altro pregiudicato del posto, l’aveva percosso procurandogli svariate lesioni personali.

L’attività degli investigatori della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Ps Canosa di Puglia, è proseguita con delle perquisizioni nei confronti dei familiari con cui l’indiziato ha avuto contatti telefonici: l’arma utilizzata per il delitto, una pistola caricata a salve, ma modificata con calibro 380, è stata recuperata, con ancora un colpo in canna ed il cane armato, occultata sul lastrico solare dell’abitazione del figlio del fermato. Dopo l’esecuzione dell’omicidio, l’uomo, nel tentativo di far sparire le prove del delitto, ha consegnato l’arma al figlio; facendo emergere responsabilità penali di quest’ultimo che è stato arrestato. Entrambi i soggetti sono stati condotti nella Casa Circondariale di Trani.

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