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Cronaca

Omicidio Gianna Del Gaudio: il marito avanza l'ipotesi di un serial killer e dichiara: "Io non vorrei che qui ci scappasse il terzo morto"

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Tempo di lettura 3 minuti Dott.ssa Petrillo: "Dagli elementi finora emersi la ipotesi Serial Killer é al quanto inverosimile"

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di Angelo Barraco
 
Bergamo – L’omicidio di Gianna Del Gaudio è ancora avvolto da una fitta cortina di mistero e sono tante congetture che sono state avanzate nel corso di questi lunghi mesi. Nel corso della trasmissione di RaiUno “La Vita in Diretta” ha parlato il marito della donna, Antonio Tizzani, che non esclude possibili collegamenti con l’omicidio di Daniela Roveri, 48enne, uccisa nell’androne di casa sua a Colognola lo scorso 20 dicembre e avanza l’ipotesi di un serial killer. L’uomo ha dichiarato: “Io non vorrei che qui ci scappasse il terzo morto” aggiungendo inoltre che “Io sono cinque mesi che lo dico non vorrei che qui ci scappasse il terzo. Qualcuno sta dicendo altre cose, ma io dico che se ci sarà il terzo morto, poi qualcuno ce l’avrà sulla coscienza. Che i carabinieri facessero presto”. Ma che legame ci sarebbe tra i due delitti? Daniela Roveri è stata uccisa nell’androne della sua casa e anche lei, come Gianna, è stata aggredita alle spalle dal suo killer che con un fendente le ha reciso la giugulare, anche questo è un elemento che accomuna i due casi. Semplici coincidenze o c’è qualcosa di più? Il delitto di Colognola è ad oggi insoluto e gli inquirenti non hanno fermato nessuno. Quanto prima avverrà un incontro tra i medici legali che hanno effettuato gli accertamenti sulle due donne, in modo tale da poter raffrontare quelle che sono le ferite e stabilire un’eventuale correlazione o meno. Tizzani, ricordiamo, è indagato per l’omicidio della moglie ma a piede libero, gli inquirenti precisano che l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto. L’uomo si è sempre proclamato innocente ed estraneo ai fatti. L’omicidio di Gianna Del Gaudio, 63enne, è avvenuto la notte del 27 agosto del 2016. E’ stata uccisa con una coltellata al collo nella sua villetta di Via Montecampione a Seriate. A chiamare i Carabinieri è stato il marito, riferendo di aver trovato la moglie priva di vita in cucina e di aver visto un ladro incappucciato fuggire via. La donna era una professoressa in pensione che era appena tornata da un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo con il marito, fino al 2015 aveva insegnato all’Istituto Superiore Rubini di Romano di Lombardia (Bergamo). Il suo pensionamento era avvenuto a settembre, ma nel mese di giugno era stata calorosamente salutata dai suoi ex alunni con striscioni e targhe di ringraziamento per il suo efficiente lavoro svolto in questi lunghi anni. In un primo momento gli inquirenti puntano l’attenzione su un giovane che viene sentito in Caserma a Seriate. Il marito della donna intanto viene iscritto nel registro degli indagati, si tratta di Antonio Tizzani, di 68 anni, un capostazione in pensione che viene indagato per omicidio, a piede libero però. L’uomo riferisce agli inquirenti di aver visto un uomo incappucciato che fuggiva da quella casa. Le indagini presentano sin da subito delle falle poiché non è stata rinvenuta l’arma del delitto. Si presume che il killer abbia gettato l’arma durante la fuga. Emerge inoltre che ci sarebbe un buco di 25 minuti nel delitto della donna e si apprende inoltre che quella sera vi sarebbe stata una lite tra il marito e la donna. La coppia avrebbe discusso fino a venti minuti dopo la mezzanotte poi il silenzio. Il 30 agosto è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Gianna Del Gaudio, durata ben quattro ore ed eseguita dal dottor Andrea Verzelletti. Il medico ha lasciato l’obitorio senza rilasciare alcuna dichiarazione, rimane comunque il dubbio in merito all’arma utilizzata dal killer poiché si parla di un coltello o di un cutter, ovvero di un taglierino con la lama retrattile. Antonio Tizzani ha dichiarato che “Quando succederà quello che spero, parlerò: e allora vorrò le scuse di tutti”.
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo raccolto il parere della Dott.ssa Mary Petrillo, criminologa, psicologa, Docente di criminologia Coordinatrice Crime Analysts Team (CAT) Vice Presidente Ass. Con Te Donna Lazio: “Dagli elementi finora emersi la ipotesi Serial Killer é al quanto inverosimile. Non sono emersi, a mio parere, aspetti in questa storia che possano far pensare alla presenza di un omicida seriale, proprio perché manca l'elemento fondamentale: La serialità. A meno che gli organi inquirenti non abbiano ulteriori indizi non noti al grande pubblico su questo caso, direi che 'l’ombra del serial Killer non ce la vedo proprio, anzi questo omcidio ha invece molti elementi ed aspetti che fanno pensare ad un soggetto che conosceva la povera signora e che nutriva, nei suoi riguardi, rabbia e risentimento”.
 

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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