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di Christian Montagna
Napoli – Era la notte tra il 4 e il 5 Settembre, quando a Napoli, al Rione Traiano, durante un inseguimento, il diciassettenne Davide Bifolco fu ucciso da un colpo di pistola d'ordinanza di un carabiniere. Un omicidio che sconvolse letteralmente la città e che schierò totalmente gli abitanti del rione contro lo Stato.
Secondo le prime ricostruzioni, l'inseguimento che era scattato dopo aver ignorato l'alt ad un posto di blocco degli agenti, sarebbe terminato con un tamponamento e con l'uccisione del 17 enne. Ma secondo la versione dei giovani senza caschi e senza assicurazione, la fuga sarebbe stata dettata dalla paura. Stando però al racconto dei carabinieri, tramite la radio mobile sarebbe giunta l'informazione che su quel motorino ci fosse anche Arturo Equabile, latitante napoletano da tempo ricercato. Dinamiche contrastanti si sono susseguite per giorni e giorni; manifestazioni contro lo stato e contro le forze dell'ordine hanno bloccato per giorni le principali strade della città. Ai funerali, la totale assenza dei rappresentanti dell'arma non ha fatto altro che alimentare un rancore e un odio che in quelle strade ancora si sentono. Davide è vittima di una società senza regole o di un abuso di potere dei militari? E questo il nocciolo della questione.
Dopo mesi di distanza da quei giorni, restano ancora poco chiari i particolari di quella notte: innanzitutto, si cerca di ricostruire la reale composizione del terzetto in sella nonché la possibile presenza di una pistola sullo scooter. La Procura di Napoli ha definito evidente il fatto che il militare non avesse preso la mira per sparare e che il colpo fosse partito accidentalmente ma, nonostante ciò, si potrebbe essere vicini all'accusa di omicidio colposo. Non vi era alcuna volontà di uccidere secondo il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e la pm Manuela Persico eppure, il carabiniere sarà rinviato a giudizio. Ad avvalorare questo rinvio a giudizio ci sarebbe il confronto tra le analisi tecniche effettuate sullo scooter e il corredo genetico del latitante secondo il quale non è stata trovata alcuna traccia riconducibile ad Equabile.
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