OLIO DI PALMA: È REALMENTE NOCIVO PER LA SALUTE?

A cura della Dottoressa Monia D’Amico – Biologa Nutrizionista

 

L’olio di palma compare negli ingredienti di molti prodotti industriali dolci e salati di consumo quotidiamo come biscotti, merendine, dolciumi vari, cioccolata, creme al cioccolato, crakers, snack, patatine, frutta secca, cereali per la colazione, fette biscottate ecc.
Il consumatore attento cerca di evitare questo ingrediente perché sa essere pericoloso per la salute e alcune aziende hanno iniziato a produrre prodotti che ne sono privi, mostrandosi sensibili al problema.

Ma che cos’è l’olio di palma? Cerchiamo di scoprire se è giusto evitarlo.
L'olio di palma è un grasso di origine vegetale che viene estratto dal frutto delle palme da olio.
La maggior parte dell'olio di palma è ricavato dalla palma originaria dell'Africa che viene coltivata oggi soprattutto in Malesia e Indonesia, oltre che nelle zone tropicali del continente americano.
L'olio di palma viene ottenuto spremendo la polpa del frutto e conserva la tipica colorazione rossa del frutto; dal seme si ottiene l’olio di palmisto che è solido a temperatura ambiente come l’olio di palma ma essendo privo di pigmenti ha un colore bianco come il burro.
Il colore rosso arancio dell’olio di palma è dovuto all'elevato contenuto di beta carotenoidi, precursori vegetali della vitamina A, della polpa di questo frutto, l'olio di palma grezzo (non raffinato) viene comunemente detto olio rosso di palma mentre il colore dell’olio di palmisto non è rosso, poiché non possiede lo stesso contenuto in carotenoidi. La percentuale di grassi saturi è diversa: l'olio di palma ha quasi il 50% di acidi saturi, mentre l'olio palmisto ne è molto più ricco, raggiungendo percentuali dell'81 e dell'86%. Proprio per l'elevata percentuale di grassi saturi, assieme all'olio di cocco, l'olio di palma e quello di palmisto sono tra i pochi grassi di origine vegetale solidi a temperatura ambiente.
L’olio di palma non raffinato contiene anche altri composti benefici oltre ai carotenoidi, come i tocoferoli e i tocotrienoli con attività antiossidante, Co Q10, fitosteroli e glicolipidi; Come tutti gli oli vegetali non contiene colesterolo.
L’olio di palma viene ottenuto spremendo il frutto o per centrifugazione del frutto e il frutto prima di questo processo viene sterilizzato e snocciolato. In questo modo otteniamo l’olio di palma grezzo, un ’olio naturale ricco di grassi saturi ma anche con un alto quantitativo di antiossidanti tra cui i pigmenti che impartiscono la caratteristica colorazione rossastra.


L’olio di palma grezzo non è nocivo per l’uomo e l’elevata percentuale di grassi saturi di cui è composto viene in qualche modo bilanciata dall’elevata quantità di antiossidanti che contiene.
Quando l’olio di palma subisce una serie di processi di raffinazione industriale con sostanze chimiche è privato della sua componente benefica conservando l’elevata quantità di acidi grassi saturi che lo rendono nocivo per la salute umana.
Quest’ultimo è utilizzato nell’industria per la preparazione di quasi tutti i prodotti da forno dolci e salati. Questi processi comprendono la deodorazione, la decolorazione e la neutralizzazione che inattivano il potere dei carotenoidi e sono comuni a quasi tutti gli oli di semi. In particolare è composto in larga parte di acido palmitico a cui molti studi hanno attribuito un effetto ipercolesterolemizzante ed aterogeno provocando un aumento del rischio cardiovascolare.
E’ comunque giusto segnalare anche la presenza di discrete percentuali di acido oleico presente anche nell’olio d’oliva.
Perché ha acquisito un così largo impiego nonostante sia pericoloso per la salute?
Oli come quello d’oliva o altri oli di semi più pregiati, sono molto più delicati dell’olio di palma e si deteriorano troppo in fretta, dando vita a sostanze tossiche. L’olio di palma invece specialmente se raffinato è più resistente a fattori ambientali come temperatura e luce e risulta più adatto per la conservazione dei prodotti confezionati. Ecco perché lo ritroviamo anche in prodotti biologici e nel latte in polvere dato che attualmente non esiste un candidato in grado di sostituirlo che rispecchi le stesse caratteristiche.
Gli acidi grassi saturi che contiene conferiscono solidità all’olio quindi si ha la certezza che non è idrogenato. Molti oli vegetali liquidi originariamente possono essere compattati tramite un processo di idrogenazione che rende molto nocivi gli acidi grassi contenuti negli oli stessi.
L'olio di palma è comunemente utilizzato come grasso di cottura in tutta la fascia tropicale dell'Africa, del Sud-Est asiatico e in buona parte del Brasile. Negli ultimi decenni il suo impiego nell’industria si è diffuso in tutto il mondo a causa del suo basso costo di produzione rispetto ad altri grassi più nobili. Inoltre l’olio di palma raffinato viene scelto come olio da frittura perché risulta essere molto stabile ad alte temperature avendo un punto di fumo elevato.
Presenta anche un ottima resistenza all’ossidazione assicurando una maggiore durata dei prodotti industriali che lo contengono.

Concludendo ci tengo a precisare che l’olio di palma gezzo non ha particolari controindicazioni, però contenendo un elevata quantità di grassi saturi, come pure il burro, lo strutto, l’olio di cocco ecc va utilizzato con moderazione. La presenza di acido palmitico lo rende dannoso per la salute delle arterie se usato in eccesso.
Quello più diffuso negli alimenti è l’olio di palma raffinato che perdendo come abbiamo visto tutte le componenti benefiche durante i processi chimici rimane composto dagli acidi grassi saturi che consumati in eccesso sono responsabili di problemi di obesità e problemi connessi all’aumento dei grassi nel sangue come patologie cardiovascolari e il diabete.
Come possiamo difenderci per resistere all’azione dannosa che questo composto potrebbe avere sulla nostra salute?
Dobbiamo limitare l’assunzione giornaliera di prodotti contenenti l’olio di palma anche perché eliminarli del tutto sembra quasi impossibile. Possiamo scegliere alimenti che né sono del tutto privi oppure possiamo decidere di introdurre nella nostra alimentazione alcuni alimenti che contengono olio di palma e altri oli e grassi vegetali simili tenendo conto che nel fabbisogno giornaliero, la quantità di grassi rappresenta circa il 30 % in condizioni fisiologiche e che i grassi saturi non possono superare il 10%.
Ad esempio possiamo decidere di mangiare al mattino dei biscotti frollini ( a cui non riusciamo a rinunciare) che contengono olio di palma raffinato tra gli ingredienti oppure scegliere di mangiare uno snack pomeridiano e poi decidere di non consumare altri alimenti che racchiudono grassi saturi nell’arco della giornata avendo già assunto quel 10 % di grassi saturi.
Date le sue caratteristiche ottimali per l’utilizzo industriale, l’olio di palma è impossibile da sostituire totalmente almeno su così larga scala quindi l’unica cosa da fare è limitare al minimo l’assunzione giornaliera cercando di non introdurre più del 10% di grassi saturi nella nostra alimentazione quotidiana.

Dott.ssa Monia D’Amico
Biologa Nutrizionista
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