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OBAMA A GAMBA TESA SUL REFERENDUM
IL CAVALLO DI TROIA DI RENZI
DI ROBERTO RAGONE
A quanto pare, siamo nel bel mezzo di una guerra e non ce ne siamo ancora accorti. Obama ha detto a Renzi che l’Unione Europea è la cosa più bella che sia stata realizzata, e che è sbagliato continuare con l’austerity che blocca la crescita, mettendosi di fatto di traverso alla politica europea della Germania. Finora infatti i promotori della Bilderberg/Nuovo Ordine Mondiale/Trilateral americani avevano appoggiato la politica di Monti e JP Morgan, tesa a mettere in ginocchio l’economia italiana e a rendere più vulnerabile la nazione con Monti e la sua austerity assassina. Il gioco delle parti era chiaro, da una parte gli Italiani, con tutte le difficoltà provocate dalle iniziative dell’Unione, dall’altra i registi occulti Morgan, Rockfeller e Rotschild, oltre che la comitiva Bilderberg al completo, le cui riunioni periodiche tese a stabilire il nostro futuro, si tengono anche in Italia. Il presidente americano si è anche complimentato con il giovane premier per la sua efficienza e le sue riforme – tanto che gli costa? Non è possibile che Obama non conosca il vero contenuto delle riforme di Renzi, per lo più fallimentari e basate sul nulla, nonostante la sua propaganda. Ma ad Obama interessa molto poco ciò che accadrà in Italia, dato che è alla fine del suo mandato, e la patata bollente la prenderà in mano chi lo sostituirà alla Casa Bianca; che tanto bianca in questo momento non appare.  Ha poi augurato al nostro presidente del consiglio la vittoria del SI’ al referendum. Con quella vittoria la nostra Costituzione taglierebbe molti diritti ai cittadini – come ‘consigliato da JP Morgan in un suo pamphlet del 2013 – e consentirebbe al premier di ‘regnare’ sull’Italia con la maggioranza assoluta nell’unica Camera operativa e decisionale, quella dei deputati. Era quindi importante che Renzi confermasse la sua adesione al disegno internazionale che ci ha visti vittime di ‘effetti collaterali’, come si chiamano in gergo militare quei morti che militari non sono, ma vengono abbattuti incidentalmente durante un’azione militare.  Ed è possibile che Obama e Renzi non abbiano parlato di argomenti futili, o cose correnti. È possibile, invece, che Renzi abbia confermato ad Obama la disponibilità del governo italiano ad appoggiare un’azione militare contro la Russia, con l’invio di 140 soldati. A sentire Giulietto Chiesa, in un suo intervento registrato su Pandora TV il giorno 16 ottobre, e messo in rete, è imminente uno scontro militare fra USA e Russia. L’intervista alla MSNBC rilasciata dal vice di Obama Joe Biden e ripresa e tradotta da Chiesa è molto chiara. Gli States hanno già inviato un ‘messaggio’ a Putin, perché, secondo Biden, loro ‘sono in grado di farlo’. In contemporanea appare sul web un intervento di Putin datato 12 ottobre, che si lamenta del fatto che gli Usa accusino la Russia di aver bombardato un convoglio umanitario in Siria, mentre sanno benissimo che l’operazione è stata compiuta da ‘una delle note organizzazioni terroristiche’.   “Incolpare senza prove la Russia non aiuta." dice Putin "L’ho già detto. E' un modo di comportarsi nell’area internazionale che si chiama pressione e ricatto. Ma con la Russia non ha mai funzionato, e non funzionerà.” Insomma, war games, giochi di guerra molto pericolosi. L’oggetto del contendere potrebbe essere il controllo del Medio Oriente, a cominciare dalla Siria, dove la situazione è molto complessa. E dove fatalmente gli interessi di Mosca e Washington hanno finito per collidere. Si parla insistentemente di un cyber attack degli Americani nei confronti dei Russi, e speriamo che ci si limiti a questo. La conseguenza paventata da Chiesa è una guerra guerreggiata. Pare anche che Joe Biden accusi Putin di voler cambiar il risultato elettorale in America, appoggiando Donald Trump; il quale ha dichiarato che in caso di vittoria andrà ad incontrare Putin ancora prima del suo insediamento. La vittoria di Trump sarebbe un sasso nell’ingranaggio della Bilderberg, di cui Hillary Clinton è una esponente. Chi nega il complotto è in malafede o superficiale. E' ormai alla luce del sole che l'Europa è nata sotto l'egida di una organizzazione mondiale che alcuni chiamano Bilderberg,  – della quale ha fatto parte anche il nostro De Gasperi, ma evidentemente con intenzioni diverse – votata all'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. E' sotto gli occhi di chi segue la politica che sia Napolitano che Renzi hanno come programma l'instaurazione di questo Nuovo Ordine, dato che loro stessi ne hanno parlato in pubblico. E' ormai chiaro che la gente comune è soggetta a quelli che si chiamano 'effetti collaterali', da Monti in poi. Facciamo un esempio, per maggiore chiarezza. La Tav viene contestata da molti come opera inutile e dannosa, ma specialmente dagli ambientalisti, perchè taglierebbe via sorgenti d'acqua incontaminata, distruggerebbe l'ambiente e causerebbe danni irreversibili alla natura e all'ecosistema; ma va comunque avanti perché dichiarata di valore strategico per l’Italia. Facciamo finta di essere noi l'ecosistema, e la Tav l'Unione Europea. La realtà dei fatti ci dice che il programma dell'Unione si scontra con le esigenze dell'uomo della strada, con la sua vita, con il suo lavoro e con la possibilità di crearsi un futuro. Le vittime siamo noi, come ‘effetti collaterali di un’azione di guerra bianca. Ma il programma va avanti ugualmente, come un bulldozer, trascinando e travolgendo ogni cosa sul suo cammino. Siamo la maggioranza, in Italia, a volere una nazione più giusta ed equa, e una politica che guardi davvero ai nostri interessi; ma non abbiamo possibilità d'intervento. Le manifestazioni in piazza – e Renzi dovrebbe fare ammenda dei tanti 'buffone buffone' che riceve al suo arrivo dovunque, invece di far cancellare le scene dai Tiggì – sono soffocate da Polizia e Carabinieri a suon di randellate, e stigmatizzate come populiste e fasciste. Renzi non è il presidente di tutti, ma soltanto di una minoranza parlamentare che sta bene attaccata alla propria poltrona, perchè ha capito che così potrà continuare a fare i propri affari. L'opposizione, tranne i Cinquestelle, non esiste, dato che si trova sempre un punto d'accordo nell'interesse comune. Assistiamo al ribollire di un melting pot mai visto in Italia, dove destra, sinistra e centro hanno perso qualsiasi significato, e tutti mirano alla stessa greppia per accaparrarsene la parte migliore possibile. Quanto ai populismi, nessuno è più populista di un Renzi che compra i voti prima delle elezioni o dei referendum a colpi di ottanta euro, o di una 'tredicesima' che non vedremo mai; che, oltretutto, sarà di una cifra fra i 30 e i 50 euro, un'elemosina; un ennesimo insulto a chi ha lavorato quarant'anni con debiti versamenti all'INPS, e si vede mettere in mano una monetina. Oppure a suon di promesse molto lontane nel tempo, che, come sappiamo, si guarderà bene dal mantenere. La scorrettezza di Obama è inaudita. Entrare a gamba tesa nella questione referendum è stato qualcosa che non ha precedenti; a meno che – e questo è praticamente certo – lo stesso Renzi non glie lo abbia chiesto. Ormai anche i sussidiari di scuola elementare sono redatti in modo da riportare il nuovo Senato composto da sindaci e consiglieri regionali. Il ricorso presso il Tar del Lazio a proposito della scheda elettorale ingannevole è stato respinto con una motivazione capziosa per difetto di competenza, ma le motivazioni vere arriveranno quando non servirà più. Lo slogan è chiaro: snellimento della politica, risparmio delle spese nella PA. Superamento del bicameralismo – che sia perfetto o paritario non importa – cambiamento in meglio dell’Italia e così via. Con la favola che se passa il NO il paese è condannato all’immobilismo, perché un’altra riforma non si potrà proporre se non fra venti o trent’anni, insomma un passo indietro verso il medioevo. Ma Renzi vive di slogan, ormai è chiaro a tutti. Tutte bugie. Nessuno parla della norma che consegnerebbe definitivamente le decisioni del nostro governo ad una entità superiore, l’Europa, preminente rispetto all’interesse nazionale; nessuno parla della modifica del titolo V, che, togliendole dalle mani delle Regioni, consegnerebbe al governo la gestione delle ‘utilities’, acqua, luce e gas, da mettere in vendita al primo capitale che viene dall’estero – come già programmato – e che renderebbe miliardi veri, con aumenti da strozzo; nessuno parla della norma che attribuirebbe agli ex-presidenti della Repubblica un appannaggio di poco inferiore ai 600.000 euro annui, costituzionale e quindi intoccabile. Un vero cavallo di Troia. Tutto sulla nostra pelle, sperando che l’operazione ‘confini della Lettonia’, con i nostri soldati – mandati ufficialmente a soccorrere i feriti: di quali battaglie, se non è prevista una guerra? Ridicolo – in quota Nato, ma già sotto attenzione da parte di Putin, aggravato da ulteriori sanzioni su iniziativa USA, si risolva in nulla. Come le parole di Renzi, appunto.