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OBAMA IN AFRICA INCONTRA LA SUA FAMIGLIA. FOTO E RACCONTO DI QUEI MOMENTI COSI' INTIMI

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Tempo di lettura 2 minutiIeri Barack Obama ha incontrato la sorella Auma, con la quale vi è stato un abbraccio commovente e poi ha cenato con la nonna “Mama Sarah”

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di Angelo Barraco
 
Nairobi – Le radici sono forti, sono un legame indissolubile che vanno al di là del potere che si ha e quando c’è la voglia di riabbracciare un nonna o una sorella che vivono lontano, in un pezzo di mondo in cui la vita non è facile, dove il sacrificio è all’ordine del giorno e dove si lotta per la vita, per l’acqua e si rischia di morire per malattie e talvolta anche di fame, il potere non conta nulla. Ieri Barack Obama ha incontrato la sorella Auma, con la quale vi è stato un abbraccio commovente e poi ha cenato con la nonna “Mama Sarah”. “Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana” decantò lo storico scrittore Kalhil Gibran. 
 
 
Dopo il commovente incontro con la famiglia, Obama ha incontrato oggi svariati imprenditori a Nairobi e a gran voce ha esclamato che la povertà in Africa sta diminuendo e i redditi stanno salendo e che la classe media è in crescita. Ma il presidente oggi ha tante visite da fare, tanti luoghi importanti da visitare, come il memoriale dell’attentato all’ambasciata Usa del 1998 e avrà un colloqui con il presidente Kenyatta in merito alla sicurezza. Ma Obama è ottimista e lo dice con fermezza e orgoglio alla platea citata poc’anzi che il Kenya sta crescendo e fa progressi e che per lui è motivo di fierezza. Ma il presidente si aspetta ovviamente ulteriori miglioramenti al fine di una crescita sempre maggiore e questo lo sottolinea, come sottolinea anche che l’Africa deve essere “il motore della crescita globale” e ha aggiunto che se le donne lavorassero e contribuissero alla vita economica del paese, la situazione potrebbe sicuramente cambiare. 
 
 
Obama vuole promuovere valori e per farlo vuole raggiungere una terra di cui si parla poco, l’Etiopia. Una terra in cui la Cina è già arrivata. In un’intervista alla BBC aveva dichiarato, con orgoglio e grande determinazione, che sarà “il primo presidente degli Stati Uniti non solo a visitare Kenya ed Etiopia – ha detto in un'intervista rilasciata alla Bbc poco prima di partire dagli Usa – ma a rivolgermi al continente intero, sull'onda del summit africano che è stato storico e che ha, credo, rafforzato i rapporti già solidi che abbiamo nel continente”. Obama parlerà inoltre con la platea del Global Entrepreneurship Summit e incontrerà il presidente Uhuru Kenyatta, che avrà il compito di siglare accordi che facilitano investimenti in Kenya per le società americane. La Cina lo ha già fatto ma Obama sottolinea “Vediamo con favore gli aiuti cinesi in Africa. Crediamo sia una cosa buona. Non vogliamo scoraggiarli – ha detto ancora Obama – ma quello che mi preme è assicurare che i benefici arrivino anche ai comuni cittadini e non siano solo per pochi. Credo quindi che possiamo dare forma ad un'agenda in cui Cina, Europa e Stati Uniti lavorino insieme su queste questioni”. Poi la delicata questione dei diritti umani “Non sono un fan della discriminazione di nessuno, sulla base di razza o religione o orientamento sessuale o genere” ribadisce il presidente. Poi cena con circa 30 persone con Obama al centro e al lati, la nonna “Mama Sarah” e la sorella Auma Obama.