Cinzia Leone (M5s): “Nutriscore risulta ingannevole e penalizzante per la nostra economia”
Fino a qualche tempo fa la battaglia della tavola tra Italia e Francia si combatteva a colpi di Champagne, Chianti, Parmigiano reggiano, carbonara o intingoli raffinati: una sana rivalità senza mai vincitori né vinti.
Oggi la sfida è ben più strategica, contrappone due mondi che mirano allo stesso obiettivo, la diffusione di un concetto di alimentazione sana ed equilibrata, ma gli strumenti messi in campo per raggiungerlo sono divergenti.
La Francia punta sul progetto Nutriscore e l’Italia replica con il Nutrinform battery
Due diversi tipi di etichettature degli alimenti per indirizzare il consumatore verso una dieta salutare, con risvolti economici e culturali sfaccettati.
Nutriscore quota gli alimenti sulla base di sette parametri relativi ai valori nutrizionali ma con dei limiti di semplificazione, per esempio sulla mancata distinzione dei grassi che penalizzerebbe in questo modo un prodotto eccellente come l’olio d’oliva.
NutrInform contiene invece indicazioni per singola porzione in rapporto al fabbisogno giornaliero, non si sostituisce all’etichetta tradizionale e valorizza la qualità di prodotti che sono il caposaldo della dieta mediterranea, da sempre presa a modello alimentazione corretta e bilanciata.
“Ingannevole e penalizzante per la nostra economia” così è stato definito il sistema nutriscore dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Cinzia Leone durante la seduta in Senato di martedì scorso.
Dunque l’Europa dovrà scegliere tra due tipi differenti di etichettatura, se sarà meglio adottare il Nutriscore o la NutrInform Battery. Una questione importante da cui può dipendere un settore importantissimo per il nostro Paese.