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NON RIESCI A PERDERE PESO? ECCO LA DIETA CHE FA PER TE

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Tempo di lettura 3 minuti "In Forma Insieme" una equipe a tua disposizione

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A cura della Dott.ssa Vanessa Tartaglia Psicologa-Psicoterapeuta


Hai già provato a perder peso senza successo e ti sei chiesto…. Perché le diete miracolose, come le diete iperproteiche (come la dieta Dukan o la dieta del sondino), la dieta del minestrone, la dieta del pompelmo o le diete delle star, non risolvono il problema?
Perché dopo tanti sacrifici per perdere i chili in eccesso li riprendiamo in pochissimo tempo e spesso con gli interessi?
Perché la diete spesso non è sufficiente a raggiungere il risultato tanto desiderato?
Alcune ricerche dimostrano che lo stress fa ingrassare ed essendo la dieta ferrea causa di stress per l’organismo quando l’abbandoniamo, perché ci impone sacrifici troppo grandi, ricominciamo a mangiare come e più di prima e ingrassiamo.
Oltre l’alimentazione vera e propria c’è da considerare l’aspetto emotivo, per questo, la dieta da sola, per molte persone, non è sufficiente.
E’ importante comprendere che dimagrire non significa solo liberarsi del grasso in eccesso perché in questo modo non cambiamo il nostro rapporto con il cibo, se vogliamo che i risultati raggiunti rimangano costanti nel tempo dobbiamo cambiare qualcosa dentro di noi, dobbiamo modificare il nostro rapporto con il cibo che non deve essere una compensazione di altro, dobbiamo smettere di mangiare perché siamo nervosi o perché siamo tristi. Le abitudini alimentari, in tal senso, sono schemi mentali che legano il cibo alla soddisfazione di bisogni emotivi. Quindi se cambiamo questo meccanismo disfunzionale, se impariamo cioè a trovare soddisfazione ai nostri bisogni nel giusto ambito, se impariamo a dare ascolto alle nostre emozioni e ad incanalarle correttamente possiamo raggiungere obiettivi costanti nel tempo, possiamo cioè perder peso e tornare in forma in maniera definitiva.
Molte persone, quando decidono di mettersi, a dieta si sentono sole. I motivi possono essere diversi: prima di tutto chi ti sta vicino, se a volte ti ha fatto sentire inadeguata per via del peso, quando decidi di rimediare, mettendoti a dieta, critica i tuoi sforzi e crede che sia un capriccio, poi dopo un po' la motivazione cala, ti rendi conto che la forza di volontà non basta e se anche vuoi parlare con qualcuno dei tuoi problemi non riesci a farlo perché non ti senti capita.
Prendendo spunto dall'abitudine che alcune amiche con lo stesso problema, di riunirsi in gruppo per scambiarsi informazioni e sostegno psicologico, opinioni e rimedi, per combattere insieme la quotidiana battaglia contro i chili in eccesso (come ad esempio nel film "Il patto di Cenerentola")…nasce il nostro progetto professionale.


Si tratta di un metodo rivolto non solo al dimagrimento ma anche al mantenimento del peso, piuttosto che un modello alimentare con un insieme di regole per perdere un certo numero di chili in un determinato numero di giorni. La dieta di gruppo prevede: una dieta personalizzata, una serie di strategie comportamentali ed emotive e attività fisica.


La nutrizionista ti aiuta a capire quanto il cibo possa essere un alleato per il tuo benessere e non il nemico da combattere, lo psicologo ti accompagna nel superare le tue barriere emotive e comportamentali, il personal trainer ti aiuta nell’esercizio fisico dandoti il valore aggiunto con i circuiti studiati, la professionalità e gli attrezzi messi a disposizione.
Un’equipe al tuo fianco che non ti lascerà mai solo/a, per accompagnarti e sostenerti nel tuo percorso.


E poi…il gruppo! Assume particolare importanza l'impegno di trovarsi settimanalmente in gruppi di persone per verificare i progressi e raccontare le difficoltà, secondo una logica di sostegno psicologico reciproco molto simile a quella dei gruppi di ascolto, o di auto-aiuto (support groups) diffusi negli Stati Uniti per affrontare problemi comuni a certi gruppi di persone, come alcool, droga, scarso controllo degli impulsi, ecc.


La forza del gruppo sta nell’ottenere strumenti e strategie da parte di persone che affrontano le stesse sfide e di incoraggiamento; il gruppo è fondamentale, per andare avanti, condividere la tua esperienza, emozioni, pensieri, convinzioni, dubbi, successi e insuccessi. La condivisione ti rende libero e forte e In forma "Insieme" è nato e fondato sull'idea di gruppo e condivisione.


L'entusiasmo è uno degli elementi fondamentali del gruppo: ''l'entusiasmo fra tutti i sentimenti è il più bello perché è il più generoso. E' un moto d'animo, contagioso, che crea gioia e non chiede niente. Chi riesce a entusiasmarsi ha un passaporto che lo porterà ovunque.'' (Cit.)
A volte capita che chi non ha un problema come il tuo, non riesca ad ascoltare senza giudicare, per questo abbiamo deciso di creare un programma che possa accogliere chi ha questo tipo di problema e non si sente capito. Ricorda sempre che noi siamo qui per te, puoi rivolgerti a noi in qualsiasi momento e per qualsiasi cosa legata al tuo percorso: vedrai che partendo dal migliorare te stessa nella forma fisica, imparerai a raggiungere obiettivi importanti in ogni campo.

Contatti:
Dott.ssa Vanessa Tartaglia
Psicologa-Psicoterapeuta

Cell.3388558488 email: vanessatartaglia@yahoo.it
www.centropsicologiacastelliromani.it
p.zza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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In evidenza

Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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