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Redazione Lazio

Nomine regionali sanità Lazio, Maritato: "direttori privi di titoli"

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Tempo di lettura 3 minuti Il presidente AssoTutela chiede se è vero che Fabrizio D’Alba abbia percepito 10 milioni di lire come consulente informatico alla Asl Roma C

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Red. Cronaca


Regione Lazio – "Sanità, al via la ‘girandola’ dei direttori privi di titoli". – Dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato a margine delle neo nomine regionali ai vertici della sanità che hanno visto, tra l'altro, Antonio D'Urso come nuovo direttore generale degli Istituti fisioterapici ospedalieri (Ifo) e Marta Branca allo Spallanzani. Nomine, queste, per le quali Antonello Aurigemma (FI), Francesco Storace (La Destra) e Pietro Sbardella (Gruppo Misto) hanno domandato se D'Urso avesse i requisiti previsti dal decreto ministeriale 70, che dal 18 settembre disciplina le nomine dei direttori. Inoltre hanno espresso un giudizio molto critico su questi due anni di gestione del San Camillo. Secondo Aurigemma, in particolare, questa nomina è "una cambiale elettorale che Zingaretti deve pagare". Davide Barillari (M5s), da parte sua, ha affermato che non ci sono elementi per poter giudicare l'operato di D'Urso, né per capire i motivi della scelta. Critico anche Fabio De Lillo (Cuoritaliani), soprattutto "sul silenzio della maggioranza". A queste obiezioni ha replicato Alessio D'Amato, responsabile della cabina di regia della sanità regionale, secondo il quale "D'Urso è in possesso dei requisiti previsti dal decreto 70. I risultati nella gestione del San Camillo sono positivi anche se si poteva fare di più. Abbiamo ritenuto che all'Ifo ci fosse bisogno di un profilo professione più "medico" che gestionale". Per quanto riguarda Marta Branca, D'Amato ha spiegato che il programma della Regione prevedeva l'unificazione di Ifo e Spallanzani, ma su questo percorso c'è stata l'opposizione del governo, perché le norme vietano l'unificazione di tre istituti (gli ifo derivano a loro volta dalla fusione di Regina Elena e San Gallicano). Da qui la scelta di affidare l'istituto per le malattie infettiva a Branca. Sulla seconda votazione, invece, proprio quella che ha riguardato il direttore generale dello Spallanzani, va registrata la dichiarazione di Storace che non ha partecipato per protestare contro "la violazione dell'articolo 27 del regolamento". Storace aveva, infatti, richiesto la presenza di Zingaretti, nella veste di firmatario dei decreti di nomina, ma il presidente della commissione, Rodolfo Lena, ha risposto che tale eventualità deve essere richiesta dall'intera commissione e non da un singolo consigliere.


L'accusa "Ad alcuni manca il requisito dei 5 anni di direzione di struttura complessa previsti per legge – ha proseguito il presidente di AssoTutela – Con una fretta sospetta e con il consueto sprezzo delle regole, a otto mesi dagli ultimi avvicendamenti, la Regione Lazio dà il via a un nuovo valzer di poltrone in Asl, ospedali, istituti di ricerca. Il tutto, prima che la riforma Madia sulla Pubblica amministrazione detti regole ferree per le nomine per cui, molti dei prescelti nel Lazio sarebbero incandidabili alla poltrona più alta. Alla Roma 2, che ha accorpato le ex Asl B e C, – aggiunge Maritato – la dottoressa Flori De Grassi già direttore del dipartimento socio sanitario della Regione, sarà nominata direttore generale avendo superato i limiti di età, per la legge Madia. Opportunità vorrebbe che si soprassedesse ma Zingaretti, la cui arroganza rende addirittura grossolano, procede speditamente e segue lo stesso passo per tutte le nomine.

 

La richiesta di chiarimenti Sempre a proposito di direzione dell’assessorato – evidenzia Maritato – abbiamo al San Camillo un figlio d’arte: Fabrizio D’Alba – figlio di Elda Melaragno, anch’essa potente direttore della sanità per 10 anni – che da curriculum, dichiara di avere soltanto 4 anni di direzione di struttura complessa, ovvero sarebbe arrivato al vertice per volontà divina più che per titoli. Ci chiediamo poi – conclude il presidente di AssoTutela – se corrisponda al vero, l’incarico che D’Alba ebbe come consulente informatico della Asl Roma C, alla modica cifra di 10 milioni di lire, da tale Maria Giuseppina Iannuzzi, meglio conosciuta come lady Asl, sulle cui gesta, il potente responsabile della cabina di regia Alessio D’Amato pubblicò un infuocato pamphlet. Ce lo spieghi, dottor D’amato, non per odore di bruciato ma sempre per opportunità, politica s’intende….”.
 

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Roma, Ferragosto e turisti. Scattata l’operazione sicurezza: in manette 11 persone

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ROMA – In occasione della settimana di Ferragosto, per garantire una serena permanenza ai turisti e ai cittadini romani rimasti in città, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno intensificato i controlli per prevenire i furti in abitazione, presso i centri commerciali, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti e in modo particolare a bordo dei mezzi pubblici e presso le stazioni della metro della Capitale. D’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, nelle ultime 48 ore, i Carabinieri hanno arrestato 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, del reato di furto e tentato furto aggravato in concorso.
 
Nell’area della stazione Termini, in via Gioberti, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un cittadino russo, già noto alle forze dell’ordine, fermato dal personale di vigilanza di un negozio di abbigliamento, dopo aver sottratto alcuni capi, ai quali aveva rimosso le placche antitaccheggio per eludere i controlli della vigilanza.
 
In via del Corso, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due cittadini romeni – un 28enne e una 19enne, entrambi e con precedenti – sorpresi a derubare una turista cinese. I Carabinieri li hanno bloccati appena dopo aver sfilato il telefono cellulare dallo zaino della vittima.
 
In piazza del Colosseo, sempre i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato due nomadi, di 26 e 40 anni, entrambe in stato interessante e con numerosi precedenti specifici, bloccate subito dopo aver asportato con destrezza una busta contenente 420 euro dallo zaino di una turista cinese.
 
I Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno arrestato un 59enne italiano, senza fissa dimora e con precedenti, bloccato all’interno dell’autobus “H”, all’altezza della fermata Lungotevere de’ Cenci, subito dopo aver asportato con destrezza il telefono dall’interno della borsa di un 15enne.
 
Tre cittadini romeni – senza fissa dimora di 21, 38 e 58 anni – sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro che, in abiti civili, li hanno notati mentre si aggiravano con fare sospetto presso un negozio di abbigliamento in via Nazionale, rione Monti, e li hanno seguiti all’interno. Poco dopo, i tre sono stati bloccati all’uscita dell’attività perché sorpresi ad allontanarsi senza aver pagato numerosa merce, del valore di 570 euro, che avevano prelevato dagli espositori e occultato in zaini, previa rimozione delle placche anti-taccheggio.
 
Invece, all’interno di uno store del centro commerciale “Porta di Roma”, in via A. Lionello, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato un 30enne peruviano, sorpreso ad occultare prodotti di profumeria, del valore di circa 500 euro – all’interno di una borsa schermata.
 
Le vittime dei furti hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.
 
Nell’ambito delle attività, infine, i Carabinieri hanno rintracciato un 35enne romeno, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e hanno denunciato alla Procura della Repubblica un 30enne di Roma trovato in possesso di 14 dosi di cocaina.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Metropoli

Castel Madama, picchia i genitori per i soldi della droga

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I Carabinieri della Stazione di Vicovaro hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano di 24 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione.
A Castel Madama, un piccolo comune nella valle dell’Aniene vicino Roma, la vita di una famiglia è stata turbata per anni da un figlio con problemi di droga. Il giovane, di 24 anni, per ottenere il denaro necessario all’acquisto di stupefacenti, ha ripetutamente minacciato e maltrattato i suoi genitori.
Una sera, la situazione è degenerata; durante una violenta lite, il ragazzo ha aggredito il padre, provocandogli delle lesioni. Questo episodio ha spinto la famiglia a denunciare tutto ai Carabinieri, che hanno attivato immediatamente la procedura del “codice rosso”.
Il dramma familiare ha raggiunto il culmine il 6 agosto, quando il giovane, in preda all’ira, ha iniziato a prendere a calci e pugni la porta d’ingresso della casa dei genitori. Non contento, ha minacciato e spinto la madre, riuscendo a estorcerle 30 euro e causandole delle contusioni. La donna, disperata, ha chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti prontamente, fermando il figlio e mettendo fine a questo incubo. Ora il 24enne si trova nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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