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NOI, GLI UNICI RESPONSABILI DI CIO' CHE SI CREA NELLA NOSTRA VITA

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Tempo di lettura 3 minutiPoveri coloro che seduti su una sedia aspettano che si apra il cielo e scenda la manna.

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Sara Galea

Quante frasi fatte per non volere assumersi le proprie responsabilità. Quanta ‘’scontatezza’’ e scontentezza nel dire che la vita modifica le situazioni, che il destino è l’unico artefice di ciò che accade; quante volte vi siete ascoltati, o avete ascoltato, parole d’effetto contro il destino; destino! Una parola, soltanto una parola che viene investita della responsabilità di ciò che accade all’intera umanità, e all’universo inscindibile; ma poi, altro complice perverso di un complotto cosmico contro l’essere umano è il tempo,  semplice idea e percezione della mente che è  stato investito del potere di gestire la responsabilità dei cambiamenti, e non, parziali o totali che si  manifestano all’essere umano, alla sua vita, agli eventi che ”subisce”.  Povero essere umano, creatura in balia degli  eventi, di maledizioni ataviche, o carte scritte e firmate con il fuoco dal Destino. E ancora, quante imprecazioni verso Dio, il Creato, il Creatore, e la Creazione, per ciò che si produce giorno dopo giorno; è  sua responsabilità persino se si discute con i vicini, se si cade perché si è distratti,    è lui il responsabile: ” Dio perché ce l’hai con me!”. Essere umano! Piccolo meccanismo inconsapevole, che ferma, come un gancio pungente, le responsabilità a chiunque e qualunque cosa.  Alla ricerca della felicità nessuno muove una paglia per modificare qualunque situazione; si grida, ci si inquieta, si addita la ‘’colpa’’ di qualunque cosa su chiunque, sui governi, sul cielo, sulle chiese, sulla famiglia, il marito e la moglie, i figli disgraziati, gli amici menefreghisti, i giovani inquieti, la terra maledetta che crea i disastri ambientali, la pioggia che  bagna, il sole che scotta, il vento che schiaffeggia, il freddo che assale,  tutti sono ‘’colpevoli’’, tutti  tranne il singolo individuo, vittima di un complotto ai quali non può sottrarsi. Povera indifesa creatura umana che muove le guerre con le parole, che blocca l’economia con la sua ignavia e volontà di subire i soprusi, con la sua incapacità di produrre attivamente, con la sua volontà di cercare espedienti , e non strategie per creare una vita benevola,  e ricca; povera creatura umana che crea un mondo di automi manovrandolo attraverso la diffusione mediatica,  che si fa lobotomizzare guardando programmi spazzatura, che hanno l’unica funzione di rendere l’essere umano stolto, pauroso, timoroso del sociale.   Povero essere umano, che lancia ingiurie per una vita e poi si risente se è emarginato, anche da se stesso. Quante persone hanno fatto delle proprie famiglie un campo di  sterminio e poi si sono risentiti quando quello stesso gruppo li ha allontanati definitivamente. Incredibile creatura umana che usa il suo libero arbitrio per creare la distruzione invocando poi un perdono ‘’dovuto’’ per essere accolto nuovamente tra le braccia della vita, delle persone, degli oggetti; sì, anche dalle cose, perché l’essere umano è capace di distruggere qualunque cosa e invocare poi Dio e tutti i santi per aver spinto quel gesto: Dio perché mi hai fatto fare questo! Esistono i poveri ci sono i ricchi, la differenza? I ricchi hanno lavorato su se stessi, e la propria capacità di organizzarsi la vita, i tempi, gli spazi, le volontà, le capacità, le competenze, le potenzialità, i poveri invece piangono su un presunto fato che li ha voluti distruggere.  Dove era il povero, e l’ignorante, quando il ricco si faceva un cuore tanto studiando, e dandosi delle competenze? Dove era il disagiato quando il professionista bussava porta dopo porta per cercare lavoro e non elemosina per sopravvivere fisicamente, moralmente e psicologicamente?

Poveri i poveri che sanno soltanto piangere. Poveri coloro che seduti su una sedia aspettano che si apra il cielo e scenda la manna. Poveri coloro che per scelta hanno voluto creare niente sperando di diventare qualcuno soltanto per fede. Quante volte avete ascoltato da voi stessi, o da chiunque, imprecazioni contro chi ha di più? Avete mai sentito dire che i professionisti se la tirano? Sempre! Che sono arroganti e presuntuosi?  Che sono egoisti e tiranni?  Dove erano coloro i quali oggi sono in uno stato di disgrazia quando il loro prossimo era chino sui libri, o in giro a crearsi il lavoro, e tutto quello che un vincente fa? Seppure non piaccia ascoltarlo è l’essere umano il suo stesso destino, la sua vita, la creazione, il creato e il creatore, e tutto ciò che ha, o gli manca, l’ha realizzato con passione, dedizione e volontà, perché sì, Dio esiste, ma è una potente energia che risiede dentro e fuori l’essere umano, ed ha fornito a tutti le stesse possibilità, strumenti e potenzialità, oltre che il ‘’libero arbitrio’’   di decidere cosa volere, fare, dire e pensare.