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Le contestazioni, nel centro salentino a pochi chilometri da Lecce, sono riprese con foga venerdì sera, dopo che il premier Giuseppe Conte ha comunicato che – dopo le valutazioni del ministero dell’Ambiente, che non ha riscontrato illegittimità nell’iter autorizzativo del gasdotto – la costruzione dell’opera può continuare, perché interromperla significherebbe sottoporre l’Italia al rischio di pagare penali miliardarie.
“Questa terra non è in vendita”, “M5s dimettetevi”: è quanto scritto sui manifesti degli attivisti No Tap nel corso della manifestazione organizzata questa mattina sul lungomare di San Foca di Melendugno contro il governo Conte e contro la costruzione del gasdotto Tap che ha recentemente ricevuto l’avallo di legittimità dall’esecutivo.
L’incontro si svolge davanti alla Torre della marina di Melendugno, luogo simbolo delle battaglie dei No Tap. Il leader del movimento No Tap, Gianluca Maggiore é tornato a chiedere le dimissioni dei portavoce pentastellati eletti in Salento. La manifestazione é presidiata, ma senza grandi dispiegamenti di forze, da carabinieri, vigili urbani e personale della Digos.
Alcuni attivisti hanno bruciato le proprie tessere elettorali e le foto che ritraevano i volti dei parlamentari del M5S eletti in Salento, compresa quella del ministro del Sud, Barbara Lezzi, e il simbolo del Movimento pentastellato. Lo hanno fatto perché – hanno spiegato – si sentono traditi da coloro che aveva promesso in campagna elettorale che il gasdotto Tap sarebbe stato bloccato in due settimane, invece il governo Conte ha ora avallato la costruzione dell’opera.
“Barbara Lezzi, vattene dal Salento” hanno urlato gli attivisti e mentre bruciavano la bandiera con il simbolo del M5S hanno scandito: “Questo meritate, questo meritate, il fuoco”. Obiettivo principale dei manifestanti è la ministra salentina Barbara Lezzi, con delega al Sud, che durante la campagna elettorale ha promesso che i pentastellati, una volta al governo, avrebbero fermato la costruzione del gasdotto Tap, invece nei giorni scorsi il governo ha dato il via libera definitivo all’opera.
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