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Redazione
“Il progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 70 ettari nell’ex poligono di tiro di Nettuno, Torre Astura, è un’assurdità che determinerebbe un inaccettabile impatto ambientale in un’area di pregio naturalistico e paesaggistico, al quale ci opporremo con ogni mezzo democratico”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, consigliere di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.
“La mobilitazione dei nostri rappresentanti locali è più che motivata – spiega Zaratti – L’area in oggetto presenta un ambiente naturale praticamente intatto, per il fatto di essere stata a lungo interdetta al pubblico, e ospita un Sito di Interesse Comunitario (Sic Litorale di Torre Astura), lungo la costa in prossimità della foce del fiume Astura, che si estende su una superficie di oltre duecento ettari, adiacente la pineta di Torre Astura. Un ambiente composto di dune, pinete, aree umide: una delle poche testimonianze dell’ambiente costiero tirrenico rimaste intatte. Un contesto nel quale è assolutamente impensabile realizzare un impianto di produzione di energia elettrica che, seppure rinnovabile, determinerebbe con la messa a terra di 70 ettari di pannelli fotovoltaico una inaccettabile modifica dei luoghi. Gli impianti di produzione energetica vanno pianificati in base alle richieste energetiche reali e localizzati aree idonee, senza vincoli.”
“Attendiamo – prosegue Zaratti – i risultati dell’incontro preliminare che si terrà il giorno 11 aprile in Provincia, ma possiamo già dire che difficilmente inspiegabilmente un progetto del genere potrebbe superare il vaglio delle obbligatorie autorizzazioni provinciali, regionali e del Ministero Beni Culturali: dall’impatto ambientale alla valutazione di incidenza, dai nulla osta paesaggistici e urbanistici. Confidiamo anche che la società proponente, affidataria della Direzione generale dei lavori e del demanio del ministero della Difesa, non accampi presunte ragioni di sicurezza nazionale, perché sarebbe davvero ridicolo far passare una centrale fotovoltaica per un progetto pertinente la sicurezza del paese, a meno che non pensino di attaccare eventuali navi nemiche con le lenti solari di Archimede”.
“La vicenda di Nettuno – conclude Zaratti – tocca due importanti questioni che vanno affrontate con serietà: quella della riconversione delle aree militari, che molto spesso sono dei veri e propri gioielli ambientali grazie alla loro lunga chiusura al pubblico e quello dell’utilizzo sostenibile delle aree pregiate da proteggere, che devono costituire un punto fermo della nostra società per i beneficio che possono recare sia in termini ambientali che sociali”.
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