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Roma

NEMI, VILLA DELLE QUERCE: UNA "TRUFFA" USCITA SULLE CRONACHE AD OROLOGERIA

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Tempo di lettura 2 minuti Eppure la notizia che ha voluto investire il nome dei Garofalo come di “truffatori” non è stata accolta come un fatto scontato da chiunque abbia avuto rapporti con la famiglia degli imprenditori

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di Angelo Parca

Nemi (RM) – Un ciclone giudiziario ha investito le cliniche Villa delle Querce a Nemi e Villa Gaia a Nettuno facenti capo all’urologo Mario Garofalo, tra i più grandi imprenditori della sanità romana. L’accusa è di truffa ai danni del sistema sanitario nazionale.

A Villa delle Querce avrebbero fatturato prestazioni sanitarie mai effettuate e ospitato pazienti nei reparti di riabilitazione e lungodegenza pur non avendo le autorizzazioni e, proprio in quei reparti riservati a patologie gravi, accoglievano le persone affette da obesità e polifagia. E’ principalmente questo il motivo per cui i gestori e gli amministratori delle cliniche sono finiti sotto processo. Secondo gli inquirenti, le richieste dei medici di base sarebbero state firmate su sollecitazione della casa di cura, che avrebbe indirizzato i pazienti negli studi di alcuni dottori per ottenere i certificati necessari al ricovero.

I fatti sono riferiti agli anni che vanno dal 2006 al 2008. A scoprire il presunto giro di false prestazioni e fatture gonfiate sono stati i Nas, le cui indagini sarebbero iniziate incrociando il numero dei pazienti ricoverati e il personale addetto. Secondo i militari, l’orario di lavoro del personale sarebbe stato insufficiente per consentire l’espletamento delle terapie indicate nelle fatture.

Sebbene l’accusa rimanga quella di truffa, un altro fatto coinvolge sempre Mario Garofalo con la clinica del litorale Villa Gaia. L’uomo, in concorso col responsabile amministrativo, Fabrizio Nanni, avrebbe permesso di svolgere nella casa di cura un’attività sanitaria riabilitativa, di lunga degenza medica e di residenza sanitaria assistenziale pur senza l’autorizzazione della Regione Lazio. In realtà Mario Garofalo avrebbe continuato a svolgere la riabilitazione perché in mano aveva una determina dirigenziale e un parere firmato da Elda Melaragno che ai tempi era direttore del dipartimento sociale della Regione Lazio. Questa presunta mis en scene avrebbe permesso alla clinica di avere rimborsi dalla Regione Lazio per oltre 2 milioni di euro.

Eppure la notizia che ha voluto investire il nome dei Garofalo come di “truffatori” non è stata accolta come un fatto scontato da chiunque abbia avuto rapporti con la famiglia degli imprenditori, conosciuti per essere particolarmente precisi nella loro attività imprenditoriale. Diciamo che è un gruppo che si è saputo fare strada nel mondo della sanità e che ha visto Mario Garofalo ricoprire cariche di particolare prestigio come la presidenza dell’Associazione Italiana Sanità Privata che ha incentivato anche le borse di studio per i figli dei dipendenti meritevoli. Secondo molti il Gruppo deve almeno in parte la sua fortuna ai rapporti stretti dei fondatori, i fratelli Mario, Antonio e Raffaele Garofalo, con la nomenclatura dal vecchio Pci. Tornando dunque a Villa delle Querce, dotata di Rsa, riabilitazione motoria riabilitazione cardiologica, day surgery e reparto per acuti, parliamo in un certo senso di una struttura che è stata sempre un fiore all’occhiello della sanità locale e questa notizia di ciclone giudiziario sembrerebbe essere quasi un evento radiocomandato, fatto esplodere sulle cronache con il timer. 

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 03/02/2014 NEMI, VILLA DELLE QUERCE: TRA PRESUNTE TRUFFE E FATTURE GONFIATE INDAGA LA PROCURA

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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