NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA

Non dico niente di non provabile, c'e' un video che dice tutto e che a mio parere e' davvero vergognoso. Che La Regione, il Comune di Nemi, il Parco, la Soprintendenza, il Ministero facciano subito qualcosa. Almeno una di queste istituzioni. Salviamo l'Italia da questi scandali e forse tra qualche anno si potra' ammirare un  piccolo parco archeologico a Nemi, dove vicino all'area del Tempio di Diana c'e' una strada antica e visitatori in  fila che pagano un biglietto per ammirarne la bellezza. Per ora basta un panino da De Santis, ed e' un vero peccato per i nostri figli e le generazioni che verranno.

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Chiara Rai

Povera Italia. Le cose non vanno perche' abbiamo un modus faciendi tutto nostro. Il video che riportiamo con l'articolo, cari lettori, e' a dir poco scioccante. In un qualsiasi altro paese d'Europa una situazione del genere non si sarebbe verificata. Con queste riprese abbiamo toccato il fondo. Siamo arrivati ad un punto dove tornare indietro risulta difficile, ma dobbiamo assolutamente virare indietrotutta e fare in modo che coloro che vogliono a tutti i costi ridicolizzare noi e il nostro Paese, si fermino. C'e' una ignoranza e una incivilta' inaudita che va frenata. Faccio un urgente e serio appello alla soprintendente ai beni archeologici del Lazio Marina Sapelli Ragni, tra l'altro chiamata in causa nel corso del video da questo signor Gino De Sanctis, il quale nella sua azienda a pochi metri dall'area del Tempio di Diana, ha scoperto  dei basoli di epoca romana (credo perche' non sono un esperto) e di testa sua e a suo gusto li ha sistemati.  Secondo le dichiarazioni di questo signore e di altri nel video si tratterebbe della strada di Virbio, cosidetto "Re di Nemi", sacerdote della divinita' di Diana. Sto parlando della Valle del lago di Nemi, sto parlando di un'area PRIVATA ADIACENTE IL TEMPIO DI DIANA, dove si sponsorizza la buona cucina e l'accoglienza di un'azienda assieme a dei reperti archeologici ritrovati dal proprietario dell'azienda che, a mio parere dovrebbero essere custoditi altrove, magari presso il non lontano Museo delle Navi di Nemi diretto dalla dottoressa Giuseppina Ghini. Il signor De sanctis, con le sue ciabatte e un tubo in gomma continua a calpestare i basoli ritrovati e a bagnarli con l'acqua come fosse un terrazzino in calcestruzzo impolverato. Se ne vanta e dice addirittura, che avvisata la soprintendente del Lazio, quest'ultima avrebbe apprezzato il gesto del signor Gino che ha arrangiato una strada, tagliati i basoli, creato un vialetto a misura per lui, per la sua azienda e soprattutto per i visitatori che pensa di richiamare a se'. Sono sicura che qualsiasi turista, vedendo pietre romane originali in terreni privati dove sorgono attivita' commerciali, ride e ci beffeggia alle spalle. Ci sono le indicazioni stradali per il tempio di Diana letteralmente mozzate, ci sono i variopinti cartelli di De Sanctis che fanno capire che il tempio e' da lui. Anzi i templi, perche' nel video si vanta la proprieta' di tre, quattro templi e di strade romane come se fossero del signor Gino e non patrimonio pubblico. Quei basolati sono nostri. Faccio appello anche al Comune di Nemi, affinche' verifichi subito questa situazione, faccio appello al ministro per i Beni e Attivita' Culturali Lorenzo Ornaghi affinche' metta al sicuro quel poco che e' rimasto, affinche' verifichi e nel caso prenda i dovuti provvedimenti. Se nel mio orto trovassi un'antico reperto archeologico, non aspetterei un minuto in piu' e lo metterei a disposizione del patrimonio pubblico. Invece, pare che a due passi dall'area del Tempio di Diana esista un "custode" non autorizzato che tratta il tempio e le sue ricchezze archeologiche circostanti come fossero un appendice di casa sua. Non dico niente di non provabile, c'e' un video che dice tutto e che a mio parere e' davvero vergognoso. Che La Regione, il Comune di Nemi, il Parco, la Soprintendenza, il Ministero facciano subito qualcosa. Almeno una di queste istituzioni. Salviamo l'Italia da questi scandali e forse tra qualche anno si potra' ammirare un  piccolo parco archeologico a Nemi, dove vicino all'area del Tempio di Diana c'e' una strada antica e visitatori in  fila che pagano un biglietto per ammirarne la bellezza. Per ora basta un panino da De Santis, ed e' un vero peccato per i nostri figli e le generazioni che verranno.

Il video proposto è stato scaricato da youtube dove era stato caricato da giardinodian in data 11/ott/2011
La didascalia riportata sul video è la seguente:
L'azienda agricola il giardino di Diana è situata in una felice posizione nella splendida vallata del Lago di Nemi e dispone di oltre 40.000 mq di terreno distribuiti in vari appezzamenti. Il lago è distante poche centinaia di metri, tutto è circondato dall'ampio cratere vulcanico immerso in boschi di leccio, querce faggio, aceri, roverelle, corbezzoli, tigli, castagni e quant'altro di unico e raro, tale da rappresentare un autentico esempio di macchia preistorica. Si raggiunge percorrendo le strade che scendono sia da Nemi che da Genzano e si trova a poca distanza dal Museo delle Navi Romane. L'azienda ricade interamente nel Parco dei Castelli Romani ed è parte integrante dell'Area archeologica del Tempio di Diana Nemorense con presenza di parti significative dell'antico santuario. La superficie agricola è destinata ad oliveto specializzato, orto, colture officinali e naturalmente allevamento di api, con indirizzo produttivo nel pieno rispetto dei criteri di coltura biologica. (girato da Ulderico Agostinelli Cico Movies di Velletri)

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25/07/2012 NEMI TEMPIO DI DIANA, DOVE SI VA’? AL SITO ARCHELOGICO O ALL’AZIENDA AGRICOLA?