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Nemi, Vicesindaco e composizione Giunta comunale: interviene la Prefettura

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NEMI (RM) – Comune di Nemi invitato a nominare tempestivamente un nuovo vicesindaco.

Questo quanto comunicato dalla Prefettura di Roma in una lettera indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario comunale della piccola cittadina castellana.

La carica di vicesindaco risulta vacante da circa tre mesi

La consigliera Edy Palazzi lo scorso gennaio ha lasciato il gruppo di maggioranza guidato dal primo cittadino Alberto Bertucci, insieme al consigliere comunale Giovanni Libanori, dimettendosi dalla carica numero due del palazzo comunale.

Il parere del ministero dell’Interno sulla composizione della giunta comunale

Per quanto riguarda invece la composizione della attuale giunta comunale, attualmente composta dal sindaco e da un solo assessore (Pietro Pazienza) dopo che la consigliera Palazzi si è dimessa anche dalla carica di assessore, la Prefettura di Roma ha fatto esplicito riferimento al parere espresso dal Ministero dell’Interno. Dal Viminale hanno evidenziato il fatto che le vigenti disposizioni prevedono per i comuni fino a 3mila abitanti, come nel caso di Nemi, un numero massimo di due assessori e quindi anche se lo Statuto comunale all’articolo 28 comma 2 ne prevede un minimo di due fino a un massimo di quattro occorre fare comunque riferimento all’attuale disposizione di legge.

Statuto comunale da adeguare e nomina nuovo Vicesindaco e componenti di giunta

L’amministrazione comunale dovrà quindi adeguare il proprio statuto e, nelle more dell’adeguamento statutario, dal Ministero è stato fatto presente che nonostante potrebbe legittimarsi la presenza di un solo assessore all’interno della Giunta comunale nel caso di specie, occorre attenersi a quanto disposto dall’art. 46 del decreto legislativo n. 267/000, al comma 2 che prevede che il sindaco nomini i componenti della Giunta, tra cui un vicesindaco dandone comunicazione al Consiglio comunale nella prima seduta successiva all’elezione, mentre il successivo art. 53 stabilisce che il sindaco sia sostituito, nei casi ivi indicati (tra cui l’assenza o l’impedimento temporaneo) dal solo vicesindaco.

Delibere di giunta a rischio invalidamento: mozione e segnalazione al Prefetto di “Ricomincio da Nemi”

Una situazione, quella della mancanza del vicesindaco e di una giunta che nonostante il numero di componenti inferiore a quello previsto dallo statuto comunale ha comunque deliberato diversi atti a rischio invalidamento, che lo scorso 20 marzo ha visto l’opposizione consiliare rappresentata dal gruppo di “Ricomincio da Nemi” presentare una mozione per “l’immediato ritiro di tutte le delibere illegittime e l’immediato ripristino della Giunta Comunale”.

“Sono settimane che come gruppo consiliare di opposizione denunciamo questa irregolarità, – commentano i consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri – tant’è che abbiamo presentato una mozione sul tema e, successivamente, abbiamo segnalato la circostanza al Prefetto”.

Secondo i due consiglieri l’amministrazione Bertucci starebbe vivendo ormai da qualche tempo una vera e propria crisi di maggioranza

“È una situazione incomprensibile, – hanno detto Cortuso e Corrieri – a questo punto è palese la difficoltà del sindaco a risolvere quella che ormai è una vera e propria crisi di maggioranza, altrimenti non si spiegherebbe la difficoltà a porre rimedio ad un problema di avvicendamento. Ricordiamo che questa incresciosa condizione è nata dalla fuoriuscita dei consiglieri Libanori e Palazzi dal gruppo consiliare che sostiene il sindaco, passati al gruppo misto. A rendere ancora più grave il tutto – proseguono – è la situazione di emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando e che vede l’amministrazione comunale estremamente debole e incerta, quando il momento richiede certezze di azioni e riferimenti. La responsabilità che si prende il sindaco è enorme e di questo ne deve rendere conto, non solo a noi consiglieri di opposizione ma anche e soprattutto a tutti i cittadini di Nemi. Dica a tutti noi il sindaco – concludono – se ha ancora una maggioranza che lo sostiene, altrimenti prenda atto della sua impossibilità a governare e faccia finalmente un atto di responsabilità dimettendosi”.

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

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Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.

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Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

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C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.

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