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Tempo di lettura 3 minutiNEMI (RM) – Comune di Nemi invitato a nominare tempestivamente un nuovo vicesindaco.
Questo quanto comunicato dalla Prefettura di Roma in una lettera indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario comunale della piccola cittadina castellana.
La carica di vicesindaco risulta vacante da circa tre mesi
La consigliera Edy Palazzi lo scorso gennaio ha lasciato il gruppo di maggioranza guidato dal primo cittadino Alberto Bertucci, insieme al consigliere comunale Giovanni Libanori, dimettendosi dalla carica numero due del palazzo comunale.
Il parere del ministero dell’Interno sulla composizione della giunta comunale
Per quanto riguarda invece la composizione della attuale giunta comunale, attualmente composta dal sindaco e da un solo assessore (Pietro Pazienza) dopo che la consigliera Palazzi si è dimessa anche dalla carica di assessore, la Prefettura di Roma ha fatto esplicito riferimento al parere espresso dal Ministero dell’Interno. Dal Viminale hanno evidenziato il fatto che le vigenti disposizioni prevedono per i comuni fino a 3mila abitanti, come nel caso di Nemi, un numero massimo di due assessori e quindi anche se lo Statuto comunale all’articolo 28 comma 2 ne prevede un minimo di due fino a un massimo di quattro occorre fare comunque riferimento all’attuale disposizione di legge.
Statuto comunale da adeguare e nomina nuovo Vicesindaco e componenti di giunta
L’amministrazione comunale dovrà quindi adeguare il proprio statuto e, nelle more dell’adeguamento statutario, dal Ministero è stato fatto presente che nonostante potrebbe legittimarsi la presenza di un solo assessore all’interno della Giunta comunale nel caso di specie, occorre attenersi a quanto disposto dall’art. 46 del decreto legislativo n. 267/000, al comma 2 che prevede che il sindaco nomini i componenti della Giunta, tra cui un vicesindaco dandone comunicazione al Consiglio comunale nella prima seduta successiva all’elezione, mentre il successivo art. 53 stabilisce che il sindaco sia sostituito, nei casi ivi indicati (tra cui l’assenza o l’impedimento temporaneo) dal solo vicesindaco.
Delibere di giunta a rischio invalidamento: mozione e segnalazione al Prefetto di “Ricomincio da Nemi”
Una situazione, quella della mancanza del vicesindaco e di una giunta che nonostante il numero di componenti inferiore a quello previsto dallo statuto comunale ha comunque deliberato diversi atti a rischio invalidamento, che lo scorso 20 marzo ha visto l’opposizione consiliare rappresentata dal gruppo di “Ricomincio da Nemi” presentare una mozione per “l’immediato ritiro di tutte le delibere illegittime e l’immediato ripristino della Giunta Comunale”.
“Sono settimane che come gruppo consiliare di opposizione denunciamo questa irregolarità, – commentano i consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri – tant’è che abbiamo presentato una mozione sul tema e, successivamente, abbiamo segnalato la circostanza al Prefetto”.
Secondo i due consiglieri l’amministrazione Bertucci starebbe vivendo ormai da qualche tempo una vera e propria crisi di maggioranza
“È una situazione incomprensibile, – hanno detto Cortuso e Corrieri – a questo punto è palese la difficoltà del sindaco a risolvere quella che ormai è una vera e propria crisi di maggioranza, altrimenti non si spiegherebbe la difficoltà a porre rimedio ad un problema di avvicendamento. Ricordiamo che questa incresciosa condizione è nata dalla fuoriuscita dei consiglieri Libanori e Palazzi dal gruppo consiliare che sostiene il sindaco, passati al gruppo misto. A rendere ancora più grave il tutto – proseguono – è la situazione di emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando e che vede l’amministrazione comunale estremamente debole e incerta, quando il momento richiede certezze di azioni e riferimenti. La responsabilità che si prende il sindaco è enorme e di questo ne deve rendere conto, non solo a noi consiglieri di opposizione ma anche e soprattutto a tutti i cittadini di Nemi. Dica a tutti noi il sindaco – concludono – se ha ancora una maggioranza che lo sostiene, altrimenti prenda atto della sua impossibilità a governare e faccia finalmente un atto di responsabilità dimettendosi”.
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