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NEMI, UNIVERSITA’ POPOLARE PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: UN ALTRO BLUFF?

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Tempo di lettura 2 minuti Questa entità che è beneficiata con la somma di € 17.500,00 annui che escono dalle tasche dei cittadini di Nemi, non è una scuola, non è una entità didattica a quanto è dato comprendere.

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Redazione

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Insieme per Nemi" su una presunta Università Popolare per la Cooperazione Internzionale che beneficia di un contributo pari ad euro 17.500,00 annuo dal Comune di Nemi.

Ecco la nota:

"Caro Direttore, abbiamo avuto un vero tuffo al cuore leggendo  che l’Università Popolare per la Cooperazione Internazionale sbarcava a Nemi. Ci siamo detti: “Finalmente il travaglio culturale che anima le inclite menti dei nostri illuminati amministratori ha raggiunto un’ambita meta! Così i giovani di Nemi troveranno un riferimento concreto alla loro giusta aspirazione di conoscenza!”.

E poi, oggettivamente:  “Università Popolare è bello!” ha il sapore del sapere  che corre incontro alla gente. Lo giuriamo! È scritto proprio nella delibera della Giunta Comunale n.148 del Comune di Nemi, recentemente pubblicata.

Pensa, caro Direttore, che addirittura la sede, suppongo sia naturalmente una succursale, è ad Albano Laziale – Corso Matteotti n.28! Chissà ci siamo domandati, con giusta ansia ed emozione, in quale e quanti insegnamenti sarà specializzata. Qualcuno, saggiamente, afferma che sicuramente è scritto nella delibera con la quale il Comune le ha riconosciuto un contributo annuo di € 17.500,00 (sic!). A specializzazione alcuna… è solo scritto testualmente che si tratta di “Un servizio di comunicazione e di organizzazione di eventi culturali”. 

E allora, l’Università Popolare dove sta: è una semplice Agenzia di Servizi che evidentemente ha scelto un look altisonante, forse per sembrare quello che in realtà non è. Una sorta di maquillage lessicale, apparentemente forbito, ma molto molto molto occhiuto.

Ma allora questa entità che è beneficiata con la somma di € 17.500,00 annui che escono dalle tasche dei cittadini di Nemi, non è una scuola, non è una entità didattica a quanto è dato comprendere.

E poi non ha proprio un bel niente di internazionale né, di “cooperativo”, almeno lo speriamo vivamente per quest’ultimo aggettivo, dati i tempi. In altre parole i giovani di Nemi non avranno nulla da apprendere dai servigi che saranno resi da questa entità, oggettivamente estranea alla sua apparenza.

Ma … a proposito di “prendere”, ed uscendo per un istante da ogni metafora, ai cittadini di Nemi sembra eccessivo il contributo di € 17.500,00 concesso dal Comune anche per un solo anno. Però, nella richiamata delibera si usa l’aggettivo “annui”, ingenerando nel lettore la sensazione che il contributo si ripeterà anche per il prossimo futuro. Sarebbe veramente eccessivamente oneroso per l’asfittico bilancio comunale. Ecco un altro dei tanti inutili rivoli che sistematicamente prosciugano le risorse comunali senza portare alcunché alla società nemese, né dal punto di vista economico- turistico, né tanto meno da quello culturale.

Questa volta non si tratta di un rivolo ma di un bel ruscellone a carattere quasi torrentizio che, con un vero e proprio andamento carsico “riciccerà” per ogni anno avvenire. Se non fosse molto serio, il tema in questione, dato il sostantivo abusato di Università, potrebbe sembrare quasi una “goliardata Bertucciana”. Ma purtroppo non è così! 

INSIEME PER NEMI"
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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