NEMI: TALEE DI CONIFERA ALTE CINQUE METRI

Angelo Parca

Nemi (RM) – Nessun Comune ha il pregio di festeggiare il Natale di 24 febbraio se non il piccolo paese delle fragole: a Nemi l'abete di Natale domina ancora piazza Umberto primo. E i curiosi che lo immortalano e commentano la simpatica presenza, aumentano con il passare dei giorni e l'avvicendarsi delle stagioni. Ma visto che Nemi non ha figli e figliastri, è da dire che Natale è anche in piazza Pietro De Sanctis, dove un altro abete è saldamente infisso nel terreno per un metro e con il suo status conquistato ricorda Babbo Natale e i bei tempi di abbuffate, renne, presepi e regalie. 

"Dal mese di dicembre è in atto a Nemi una sperimentazione – ironizzano sulla vicenda alcuni cittadini attraverso una nota inviata alla nostra redazione – resa possibile grazie alle convenzioni stipulate dall’Amministrazione comunale con numerose Università italiane ed europee: la riproduzione per talea dell’abete rosso. I siti scelti sono due: Piazza Umberto I e Piazza De Sanctis. – la nota prosegue – Il protocollo sperimentale prevede per Piazza Umberto I la forzatura in vaso, con le sostanze a lento rilascio atte ha favorire l’attecchimento, inglobate in curiosi fiocchi rossi. A detta degli sperimentatori il clima mite della piazza e l’aria pura priva di inquinanti, grazie al rispetto assoluto del divieto di sosta, dovrebbero garantire la riuscita della sperimentazione. In piazza De Sanctis, il protocollo prevede la forzatura in terra con la talea saldamente infissa nel terreno per circa un metro di profondità. In questo caso le sostanze, contenute in un vaso di cemento posizionato sull’asfalto all’altezza dei tubi di scarico delle autovetture che perennemente assediano la piazza, sono trasferite alla talea attraverso una sorta di cordone ombelicale di filo di ferro. – La nota conclude – Tutta la comunità scientifica è in attesa di un convegno in cui vengano illustrati i risultati della sperimentazione, mentre, i cittadini (in considerazione che Natale è passato da un pezzo e siamo ormai alla fine di febbraio), chiedono di porre fine all’agonia degli abeti immolandoli in un adeguato camino sacrificale. In considerazione che i numerosi cittadini bramano di immolare i suddetti abeti anche in considerazione del clima ancora rigido e delle numerose abitazioni dotate di camino, sarebbe opportuno istituire una commissione per scegliere il fortunato immolatore dei suddetti abeti."