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Roma

NEMI: SUGLI ABUSI E' L'ORA DELLE RISPOSTE

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Tempo di lettura 4 minuti Invitiamo le opposizioni a pretendere delle risposte dall'amministrazione su alcune tematiche che parrebbero cadute nell'oblio

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il proliferare di abusi nella valle del lago di Nemi, denunciati più volte su queste colonne sono stati argomento di un articolo pubblicato lo scorso 2 marzo relativo una nota di "Partecipazione Democratica" che ha puntato il dito sull'attuale amministrazione comunale, capitanata dal sindaco Alberto Bertucci.

La nota di Partecipazione Democratica evidenziava la mancanza di controlli da parte dell'amministrazione comunale per tutelare un patrimonio naturalistico che doveva essere proposto, secondo i proclami fatti in campagna elettorale dall'attuale maggioranza di governo, all’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Ebbene, prendendo spunto dalla nota di Partecipazione Democratica, intendiamo evidenziare come la Dis-Amministrazione di Alberto Bertucci – come è stata definita da alcuni – ha invece in maniera solerte effettuato dei controlli nei confronti del direttore di questo quotidiano e invitiamo, certi di riportare la volontà di tutti i cittadini onesti della comunità di Nemi, le opposizioni, qualora lo ritengano di pubblico interesse, a pretendere delle risposte dall'amministrazione su alcune tematiche che parrebbero cadute nell'oblio.  

Ma veniamo ai fatti:
Un anno e un mese sono trascorsi dal controllo in pompa magna stile action movie americano fatto alla residenza del direttore de L'Osservatore d'Italia Chiara Rai, – residente a Nemi dal giugno del 2005 – dove il tecnico del Comune di Nemi, accompagnato dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, ha misurato ogni centimetro dell'abitazione a seguito di un esposto che avrebbe presentato un signore, tale Cavaterra Renzo detto Massimo, grande sostenitore durante la campagna elettorale del 2012 per le amministrative dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

Tutto questo succedeva il 24 gennaio del 2014 successivamente alla pubblicazione di svariati tabella de L'Osservatore d'Italia, di cui lo ricordiamo ancora Chiara Rai è il direttore responsabile – che interessavano il soggetto Cavaterra, relativi a varie denunce pubblicate sul nostro quotidiano, supportate da reportage fotografici, di movimenti di terra operati su una proprietà meglio conosciuta come Pentima Pizzuta, riconducibile al Cavaterra Renzo detto Massimo, che fu poi in seguito posta sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria.

E anche in merito alla campagna informativa intrapresa dal nostro quotidiano insieme ad un nutrito gruppo di cittadini riunitosi in un comitato, concernente un Piano Integrato ai Corsi, zona alta di Nemi, poi sfociato, durante la conferenza di servizi promossa dallo stesso Comune di Nemi, in un diniego da parte dell'Ente Parco dei Castelli Romani. 

L'intera verifica effettuata dall'ufficio tecnico del Comune di Nemi si è poi concretizzata in un'ordinanza comunale di rimessa in pristino relativa l'intonaco "in pietra locale" della casa del nostro direttore Chiara Rai che non sarebbe legale.

Ebbene si. L'intonaco dell'abitazione di Chiara Rai rischia addirittura di essere acquisito dal Comune di Nemi. Il colpevole intonaco varierebbe le distanze con i confini delle altre proprietà e una di queste proprietà, fato ha voluto, sia proprio di una società riconducibile a Cavaterra Renzo detto Massimo. Proprietà che poi presenta numerosi manufatti per i quali è stato presentato un esposto al Comando dei Vigili di Nemi e all'Ufficio Tecnico, ma ad oggi non è dato sapere se queste costruzioni siano regolari o meno.

L'invito de L'Osservatore d'Italia alle opposizioni:

– L'assessore di maggioranza Elio Frison che ha smontato in soli tre giorni un manufatto nella valle del lago di Nemi presumibilmente abusivo, di cui noi de L'Osservatore d'Italia abbiamo filmato nell'arco di tre giornate l'intero smontaggio denunciando quanto stava accadendo a tutte le Autorità competenti, nessuna esclusa, sia inviando Pec e sia telefonicamente. Dove ha smaltito tutti i materiali di risulta? 

[I filmati de L'Osservatore d'Italia che provano lo smontaggio del manufatto]

18 DICEMBRE 2012

19 DICEMBRE 2012

20 DICEMBRE 2012

– Lo scorso 28 luglio 2014 segnalammo, sempre su queste colonne, due abusi in riva al lago di Nemi. Abbiamo segnalato un grazioso chalet con veranda e un’altra costruzione sempre con verandine. Due immobili che non dovrebbero affatto esistere (E nella valle del lago di Nemi di manufatti di questa natura ce ne sono a bizzeffe) e che oggi a distanza di 7 mesi dalla nostra segnalazione sono ancora li. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 20 luglio 2014 segnalammo due "stranezze": Una di fronte la famigerata area di Pentima Pizzuta riconducibile sempre al grande sostenitore dell'attuale primo cittadino Alberto Bertucci. L'abitazione in questione presenta una sorta di veranda realizzata sul balcone che va ad integrarsi esteticamente con il resto dell'edificio, quasi a far venire in mente che possa trattarsi di una cucina ricavata. Un'altra "stranezza" la segnalavamo nella centralissima piazza Roma dove un altro balcone, esattamente un piano superiore a quello dell'attuale sindaco di Nemi, presenta un localetto dove prima dell'intervento c'era una caldaia. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 23 settembre 2014 abbiamo scritto anche di abitazioni che dominano via dei Platani, nella zona nord di Nemi, dove ci sono dei balconi che risultano addirittura chiusi con alluminio anodizzato con tutta la conseguente destabilizzazione dell’edificio per altro insistente in zona sismica. Ricordavamo quindi a chi di dovere che l'alluminio anodizzato è assolutamente vietato dal regolamento edilizio del Comune di Nemi  e dal Parco Regionale dei Castelli Romani. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 15 febbraio 2015 abbiamo evidenziato il fatto che alcuni cittadini hanno scritto ben due lettere al Comune di Nemi – La prima nel 2013 – denunciando una situazione di presunto pericolo dovuta a copiose perdite di acqua su una parete rocciosa a ridosso di abitazioni in via Salita della Chiesa ai civici 2,4,6,8,10,12 e 14. Il Comune di Nemi è quindi a conoscenza, da oltre due anni, di questa situazione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. Sul posto è stato anche effettuato un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco. Considerando che le copiose perdite di acqua insistono sulla parete rocciosa a tutt'oggi il Comune di Nemi cosa ha fatto per garantire la sicurezza ai propri cittadini?

Qualora le opposizioni decidano di voler presentare interrogazioni a riguardo, questo quotidiano si rende fin d'ora disponibile a pubblicare le stesse e a monitorarne le risposte anche al fine di tenere alta l'attenzione sulle criticità del territorio.