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Chiara Rai
Nemi (RM) – Il Comune di Nemi è stato condannato dal Tar Lazio al risarcimento di 300 mila euro alla società Ilcesa, Impresa Laziale Costruzioni Edili Stradali Appalti a r.l. [ SENTENZA DEL TAR LAZIO ]
Si chiude un capitolo aperto diciotto anni fa che ha coinvolto la giunta di centrosinistra di Vairo Canterani il quale governò negli anni ’90 e che con la sua politica di tutela dell’ambiente, attraverso delle varianti al piano regolatore, bloccò la realizzazione di un complesso edilizio in zona protetta da vincoli archeologici.
Questo esito riguarda il ricorso di annullamento da parte del Comune riferito alla sentenza del 2010 per mezzo della quale l’Ente è stato condannato al risarcimento del danno derivante da atti di programmazione edilizia definiti “limitativi dell’utilizzazione edificatoria” dell’area di proprietà della ricorrente società Ilcesa. Società proprietaria di un cubatura di 8.400 metri cubi, con un valore di vendita di 300 euro per metro cubo.
Vairo Canterani, non risparmia parole dure rispetto l’esito della vicenda: “E’ una sentenza – dice – che scoraggia le amministrazioni che intendono perseguire una seria politica di tutela ambientale. Oltre ad aver tutelato dalla lottizzazione una area protetta evitando che il paesaggio venisse deturpato, il Comune si è anche risparmiato la spesa di milioni di euro che sarebbe occorsa per tutti gli interventi primari nel caso di edificazione del complesso, parlo di fognatura e quant’altro. Mi auguro che l'attuale amministrazione si appelli a quanto stabilito dal Tar”. A seguito della sentenza del 2010, le due parti, Comune e Società, non sono riuscite a mettersi d’accordo sulla somma in quanto la ricorrente lamenta un danno pari a oltre 4 milioni di euro e il Comune di Nemi sostiene che la società sarebbe stata integralmente risarcita con il ricavato della vendita all’asta del terreno oggetto dei ricorsi e delle variazioni di Prg dell’allora giunta Canterani del 15 settembre 2005, pari a 964.100 Euro.
Nel 2011 è stato nominato un Commissario ad Acta con l’incarico di determinare l’ammontare del danno risarcibile in applicazione alla sentenza. A luglio 2012 il commissario Giuseppe Imbesi ha depositato la propria relazione. Nel quantificare il danno ha tenuto conto della data del 1995 come data plausibile dell’ipotetico completamento del complesso edilizio con un ricavo pari a 2.420.000 euro, corrispondente a un guadagno del 30 per cento pari a 726000 euro, ampiamente coperto dal ricavato della vendita giudiziaria del 2005.
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