Connect with us

Roma

NEMI SAGRA FRAGOLE 2014: VENI, VIDI, VINCI???

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Un visitatore: "Non si possono organizzare nozze con i fichi secchi"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

 

Pubblichiamo, per i non residenti che non hanno la possibilità di andare personalmente a Nemi per conoscere i risultati, i numeri dei fortunati biglietti vincenti della Lotteria della Sagra delle Fragole 2014 esposti al PIT di Nemi

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Anche quest'anno è passata un'altra Sagra delle Fragole a Nemi e come tutte le altre qualcosa è andato meglio e qualcosa no. Pubblichiamo una nota che è pervenuta alla nostra redazione da un visitatore che riteniamo, visto il gergo utilizzato, sia un "romano verace" che è venuto in visita a Nemi sotto il periodo della consueta e antica manifestazione. Detto questo, abbiamo comunque notato con piacere che quest'anno non erano presenti le giostre all'inizio del paese che con la loro visibile poca stabilità nonché il loro ingombro non rendevano il giusto merito al magnifico scenario nemese, ispirazione di pittori e poeti.

Ecco la nota del romano verace:

Gentile Direttrice

Anche quest’anno, su sollecitazione dell’amata consorte, sono venuto a Nemi in occasione della Sagra delle Fragole, e le devo dire con malavoglia: mi sono tornate in mente le immagini dello scorso anno con la circolazione caotica e la mancanza di parcheggi, in parte, e solo in parte, attenuati dalle navette che assomigliavano di più ad un carro bestiame piuttosto che a un servizio di trasporto delle persone.

Le devo dire invece, che al contrario delle più fosche previsioni, abbiamo trovato subito un parcheggio in un apposito spazio lungo la via dei Laghi, siamo saliti su una navetta semivuota, e siamo giunti a Nemi verso l’ora di pranzo senza alcun problema: in effetti non sembrava che nel paese fosse in corso la Sagra

Entriamo in un bar per una giusta sosta ristoratrice, ed al momento del pagamento ci viene offerto l’acquisto di un biglietto della lotteria della Sagra delle Fragole, al costo di euro 2,50. Lo compro? Non lo compro? Ma si per questo prezzo lo compro, anche perché la gentile barista mi informa che ci sono in palio ben 57 (diconsì cinquantasette) premi.

Contestualmente prendo un pieghevole in cui sono riportate le manifestazioni della Sagra dove trovo la prima nota stonata: cito testualmente “Domenica 8 giugno ore 19,00 estrazione della lotteria dei ricchi premi 81° Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori”. C…o, mi dico tra me e me, mi tocca tornare anche domenica prossima, pero, penso, i ricchi premi meritano un altro viaggio a Nemi. A questo punto la curiosità è grande e controllo quali sono i ricchi premi che potenzialmente potrei vincere. E qui mi incazzo sul serio: i ricchi premi in questione non sono degni neanche di una riffa organizzata da un villaggio sperduto del andostàkistan. Le riporto in ordine sparso l’indegno campionario: i primi tre premi, dico i primi tre premi: cesto di prodotti tipici offerto dai commercianti (che cosa contengono i cesti, qual’é il loro valore? Boh) – per inciso un misero panino con la porchetta acquistato presso uno dei negozi che offrivano i premi in questione mi è costato ben cinque euro – , 26° premio pizza per due persone (speriamo che siano almeno capricciose), a questo punto è meglio il 50° una cassettina di frutti di bosco e fragoline, e le risparmio gli altri.

Le voglio dire una cosa: non sarà che gli organizzatori mi vogliono far tornare una terza volta per ritirare il premio eventualmente vinto? Le dirò con estrema franchezza che anche nell’eventualità di una vincita non verrò più a Nemi, almeno risparmio la benzina. Non si può organizzare una manifestazione con i fichi secchi.

Cordialmente imbufalito, la saluto.

PS. Vittima del mio masochismo mi sono collegato al sito del Comune di Nemi per controllare se avevo vinto qualcosa, chiaramente a questo punto da devolvere in beneficienza. Zero assoluto: nessuna comunicazione.

Nota della redazione:

Gentile visitatore, la invitiamo invece a riscoprire Nemi in tutta la sua bellezza. Per quanto riguarda i risultati della lotteria, per evitarle di farla scomodare, le pubblichiamo l'elenco affisso sul punto informativo a Nemi, che, a dire il vero, sarebbe potuto essere anche pubblicato sul sito istituzionale del Comune per permettere a chi ha comprato i biglietti e non è residente, di consultare in pochi secondi l'elenco dei vincitori.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti