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Roma

NEMI: RITORNO AL FUTURO

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Tempo di lettura 2 minuti Chissà perché il sindaco galattico sembra essere appassionato alle procedure al “contraire”:

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di Angelo Parca

Nemi (RM) – Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci deve possedere una macchina del tempo davvero strabiliante. Il poliedrico Bertucci, infatti ha la facoltà di viaggiare nel futuro.

Nella dimensione che deve ancora arrivare il primo cittadino galattico riesce addirittura a ricevere una nota dalla Provincia di Roma datata 12 novembre 2013 nella quale viene concesso un contributo per la sostituzione di due infissi nell’edificio scolastico.

Con la nota in mano del 12 novembre 2013 ritorna nella sua macchina del tempo (forse avuta in prestito dal signor Spock della serie Star Trek) e lascia il futuro. Una volta tornato al suo scranno spaziale scrive in data 22 ottobre 2013 una lettera alla Provincia di Roma, lettera protocollata al numero 10349, dove fa richiesta del contributo provinciale già concesso nel futuro ovvero il 12 novembre 2013.

Chissà perché il sindaco galattico sembra essere appassionato alle procedure al “contraire”: Prima ottengo il finanziamento e poi lo sollecito per degli infissi installati e pagati al fortunato installatore ancor prima che il responsabile dell’ufficio tecnico provveda ad affidargli l’incarico.

Ma probabilmente Nemi è tra le pochissime fortunate amministrazioni che riescono a permettersi una fantasticissima macchina del tempo. Meglio un macchinario del genere che la sapienza di un vecchio amministratore.

Ironia a parte, perché solo di questo si tratta e non vorremmo scatenare le ire di nessuno se qualche volta utilizziamo la satira per parlare di piccole grandi questioni, in questo caso degli infissi, ciò che emerge è la caratteristica dell’improvvisazione nell’amministrare la cosa pubblica.

Adesso, tornando su binari più seri ci domandiamo: Possibile che non sia saltata all’occhio del Bertucci la data del 22 ottobre 2013 che probabilmente è un mero errore di battitura? Stupisce come chi abbia ricoperto la carica di amministratore per quasi dieci anni (Prima assessore, poi vicesindaco, poi sindaco), e quindi uso alla cosa pubblica, non faccia caso agli atti che firma.

L’articolo precedente [ 03/01/2014 NEMI: INFISSI DA CAPOGIRO E FATTURE CHIAROVEGGENTI ALL'OMBRA DEI DEBITI FUORI BILANCIO ] ben fa emergere il dilettantismo applicato alla gestione della cosa pubblica. Ci sono dei passaggi che nella pubblica amministrazione non prevedono variazioni di sorta. E’ la legge che parla: Prima si affida, poi si esegue infine si paga e nel frattempo si segue l’iter di richiesta finanziamento che ha degli step precisi.

Le delibere, le determine e comunque gli atti che vengono pubblicati sull’albo pretorio, sono sottoposti alla visione e critica da parte dei cittadini e non è bello dover ravvisare molte volte che qualcosa non và. L’amministratore dovrebbe avere la saggezza e la preparazione per fare al meglio il proprio mestiere. Insomma a questo punto ci si dovrebbe chiedere, dopo cotanta esperienza, se si è in grado o meno di amministrare un Comune che non equivale a vendere i broccoli al mercato con il massimo rispetto per tutti i venditori di broccoli. Ci si può forse improvvisare venditori di ortaggi ma non certo amministratori. L’improvvisazione fa i figli ciechi.

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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