Nemi, rifiuti: via della Radiosa il fallimento della gestione del buon padre di famiglia

 

di Ivan Galea


NEMI (RM) – Continua la gestione dei rifiuti fuori norma a Nemi in via della Radiosa, a ridosso dello stadio comunale, dove ormai da un anno su questo giornale, e in solitaria, si è denunciato, con numerosi tabella e con esposti presentati a tutte le Autorità competenti, l’attività di carico e scarico rifiuti, effettuata da parte della società incaricata dal Comune della raccolta rifiuti, presso un’area recintata, dove sono presenti diversi cassonetti della spazzatura. Un'area che dista solo 60 metri dal pozzo d’acqua che serve la popolazione.

Un’attività, dunque, espressamente vietata dalla legge,
che stabilisce un’area di salvaguardia di 200 metri in presenza di pozzi d’acqua. E per di più un’area dove l’amministrazione comunale uscente avrebbe voluto realizzare un’isola ecologica, dopo il fallimento e lo sperpero di soldi pubblici relativo la scelta del precedente sito, e che in sede di conferenza di servizi ha ricevuto una sonora bocciatura da parte di Acea, proprio a causa della presenza del pozzo a soli 60 metri di distanza.

Ci si chiede allora come possa essere possibile, che a distanza di un anno che si denuncia l’illecita attività gestionale dei rifiuti presso un sito che invece è salvaguardato da ferree norme in materia di tutela delle acque sotterranee destinate all’uso potabile da parte delle persone, possa continuare indisturbata l’attività di carico e scarico rifiuti. Si era addirittura interessato il Garante Idrico della Regione Lazio che aveva calendarizzato un sopralluogo a Nemi e che poi aveva disdetto il sopralluogo a causa di improvvisi impegni dell’ultimo momento da parte del sindaco uscente.

Forse a questo punto, visto e considerato che i camion della società incaricata della raccolta dei rifiuti continuano indisturbati a scaricare e caricare la mondezza in via della Radiosa,  resta solo la speranza che il 12 giugno qualcuno voglia mettere subito mano a questa situazione e ripristinare uno stato di legalità per l’area che ora è invece destinata a mondezzaio cittadino in barba a tutte le leggi e norme e nell’assoluta assenza di chiunque avrebbe potuto o meglio avrebbe dovuto intervenire con somma urgenza fin dall’inizio.