Roma
NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE
Published
10 anni agoon
I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle Autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda?
di Chiara Rai
Nemi (RM) – Problemi di stipendi e indennità al Comune di Nemi . Il congedo del segretario comunale Ivano Moreschini, oltre a tutti i rosei saluti, non è stato esattamente “indolore” a prescindere dal suo lavoro svolto. C’è stata confusione nell’attribuzione dello stipendio a Moreschini da parte del Comune di Nemi che in pratica gli ha dato, a partire da gennaio 2014, più di quanto avrebbe dovuto prendere, infatti Ivano Moreschini ha percepito esattamente 931,11 euro in più al mese.
Ivano Moreschini deve restituire al Comune di Nemi ben 4.655,55 euro perché in parole chiare la sua posizione non è stata adeguata alla tipologia di ente per il quale ha prestato servizio: Il Comune di Nemi è un ente di livello “B” inquadrato nella fascia di popolazione tra i 3 mila e 10 mila abitanti in quanto sostanzialmente si divide il segretario comunale in convenzione con un altro Comune e nello specifico lo ha fatto finora con il Comune di Poli. Nemi conta circa 2 mila abitanti e Poli circa 2 mila e 400 abitanti, insieme si attestano nella fascia sopra i 3 mila abitanti.
Succede che i segretari comunali sono suddivisi in tre fasce professionali A, B, C alle quali corrispondono compensi diversi, in pratica a seconda della fascia gli “stipendi” di ciascun segretario sono più o meno alti.
Secondo una deliberazione del 2001 adottata dal Consiglio Nazionale di Amministrazione dell’agenzia autonoma per la gestione dell’Albo, i segretari che come nel caso di Ivano Moreschini, provengono da un ente più popoloso e pertanto hanno un trattamento economico più alto dovuto anche allo stato di avanzamento di carriera, possono mantenere il proprio trattamento economico anche qualora vadano a prestare servizio in un Comune più piccolo. Ed è così che è stato per Moreschini.
Di fatto questa delibera è decaduta a seguito della legge di stabilità 2014, pubblicata a dicembre 2013, che prevede che a partire dal 1 gennaio 2014 la retribuzione del segretario sia applicata a seconda della fascia in cui è inquadrato l’Ente.
Quindi succede che da gennaio a maggio 2014 il segretario del Comune di Nemi deve restituire 4.655,55 euro perché anziché i 2.783,38 euro al mese che prendeva prima del primo gennaio 2014 avrebbe dovuto percepire 1.852,27 mensili.
Il riconteggio del Comune è avvenuto ad agosto, ben 7 mesi dopo la pubblicazione della legge di stabilità.
La restituzione si è presto risolta grazie ad una compensazione: dato che per l’anno 2013 è stata liquidata a Moreschini una indennità di risultato (premio) pari 4.613,55, il segretario di fatto non ha percepito tale somma e restituirà la differenza di 42 euro con la prima mensilità utile.
Ci chiediamo come sia possibile che si sia aspettato tanto per porre rimedio a questo caso.
IL CASO DEL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI:
Detto questo, tempo fa avevamo sollevato un altro caso di presunte indennità indebitamente percepite dal parte dell’attuale sindaco Alberto Bertucci a partire dall’anno 2009. Il caso sollevato era ben supportato da carte in quanto il Tuel (testo unico degli enti locali) regolamenti in maniera chiara la questione. Abbiamo chiesto al sindaco Alberto Bertucci come mai risulti, dagli atti che abbiamo messo a disposizione sul nostro quotidiano e inviato per conoscenza a Procura e Corte dei Conti , che lo stesso risulti aver percepito l’intera indennità di sindaco quando in realtà presuntivamente gliene sarebbe spettata la metà.
In pompa magna il sindaco fece una conferenza stampa (alla quale per paradosso il nostro giornale non fu invitato) dove utilizzando parole denigratorie riferite al nostro quotidiano, rispose che si trattava di tutte falsità e si avvalse anche del sostegno di Ivano Moreschini, l’attuale segretario che deve restituire indennità che in realtà non gli spettavano. Ma non solo, il sindaco, fece anche affiggere dei manifesti per tutta Nemi , per decretare la sua estraneità ai fatti, avvalendosi di una interpretazione di un parere ministeriale.
Questo parere ministriale fu ampiamente diffuso a tutti i quotidiani locali, tranne il nostro. A questo punto, una domanda sorge spontanea e come Lubrano ci daremo forse, ben presto, Quanta valenza può avere quella passata conferenza stampa rispetto al caso di presunte indennità indebitamente percepite da parte del signor Alberto Bertucci?
I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda?
I cittadini di Nemi che in tutta questa storia sono rimasti in silenzio hanno interesse ha sapere se il signor Alberto Bertucci a partire dal 2009 abbia o meno percepito somme superiori al doppio di quanto avrebbe dovuto effettivamente percepire?
Ci hanno insegnato che chiedere all’oste se il vino è buono porta ad una risposta di facile deduzione. Vogliamo chiedere a chi di dovere e ai consiglieri comunali dunque di voler effettuare un accesso agli atti per conoscere quale sia l’esito di sicure indagini che avranno doverosamente compiuto sia la Corte dei Conti che la Procura di Velletri.
Ricordiamo che il 26 aprile del 2013, Vairo Canterani dichiarò:”Se fosse vero che il sindaco ha percepito il doppio di quanto gli spetta, riteniamo sia necessario che si dimetta subito”.
Anche il partito Democratico di Nemi si riunì per discutere il caso: “se oltre ai problemi che già ha con la giustizia – disse Francesca Bertucci allora segretario del locale Partito Democratico – quest’ultima notizia fosse vera, allora il sindaco dovrebbe dimettersi. Oltre alla gravità sul piano legale dell’atto commesso, sarebbe un’azione gravissima sul piano etico e morale soprattutto in questo momento storico in cui le persone non riescono ad arrivare neppure a fine mese”.
Sarebbe quindi opportuno che si andasse fino in fondo.
Intanto, per non smentirsi, il primo cittadino signor Alberto Bertucci, dopo l’ultima querela del cimitero archiviata a favore di Chiara Rai perché il “fatto non sussiste”, ci ha provato di nuovo: ha querelato di nuovo Chiara Rai per l’articolo affatto diffamatorio della richiesta allo stesso di spiegazioni in merito alle presunte indennità indebitamente percepite. Si vuole instaurare un indubbio clima del terrore: vietato criticare o manifestare liberamente la propria opinione.
Presto anche questi nodi dovranno necessariamente venire al pettine.
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